Categories: Cronaca Regionale

MUSIKULA – A Brolo dal10 all’11 agosto, ospiti: Mario Incudine, Taberna Mylaensis, Trinakant e Pupi di Surfaro

musikula_2musikula_2L’appuntamento è sul Lungomare Luigi Rizzo a Brolo per l’edizione 2010 di questo progetto musicale che nasce nel 2007 sotto l’egida della Sak-Be. Tra gli ospiti: Mario Incudine, Taberna Mylaensis, Trinakant, Pupi di Surfaro per un Festival che guarda alla multirazzialità.

musikulamusikulaIl progetto Musikula, nasce nell’estate 2007 a Brolo, dalla curiosità di alcuni giovani, verso la scena musicale siciliana. Patrocinato dall’amministrazione comunale, guidata da Salvo Messina, il progetto, grazie all’ottima costruzione di “rete” dei “ragazzi” della Sak Be è riuscuito in pochissimo tempo a conquistarsi un ruolo di spessore nel panorama della muisca di spessore isolana. E certamente le ambizioni e le possibilità di questo Festival guuardano avanti.

Se è infatti vero che i nuovi mezzi comunicativi allargano gli orizzonti conoscitivi e rendono rapidamente fruibili tutta una serie di realtà artistiche, musicali e sociali geograficamente distantissime, questo tipo di sguardo sul mondo può rendere più ristretta la visione proprio del mondo così vicino a noi.  Ecco quindi che la riflessione sulla nostra terra, sulle radici, sulla storia diventa, col passare del tempo, sempre più importante per la comprensione di noi stessi e della nostra realtà.

E proprio la musica come simbolo, come rappresentazione dell’espressività umana , ricettacolo di sentimenti, analisi del mondo interiore ed esteriore, capacità tecnica, saper fare, è stato l’inizio di questo percorso che è più giusto chiamare progetto che spettacolo o festival musicale.  Da quest’anno infatti, il progetto Musikula, allargherà i propri orizzonti, cercando, con sempre crescente curiosità verso la propria terra, di capire la Sicilia attraverso altre forme di espressività artistica, a partire dall’arte del movimento, la danza, estemporanee, attraverso artisti che sono necessariamente legati al presente e con i suoi mezzi espressivi si confrontano e si esprimono. Ma le radici sono e devono essere presenti, così, l’espressività contemporanea si confronta col saper fare del passato e per questo accanto ad artisti contemporanei si vedranno “esibirsi” quegli antichi mestieri che rappresentano una fonte inesauribile di cultura, storia, e singolarità dei manufatti, rarità del tempo presente.

I Gruppi presenti in quest’edizione

pupi_di_surfaru2pupi_di_surfaru2‘Pupi di Surfaro’

Il gruppo  è formato da: Totò Nocera (voce e tammorra);  Dario Sanfilippo (basso acustico); Pietro Amico (batteria); Fabio Bonsignore (percussioni, flauto e marranzano); Michele Manteo (fisarmonica); Marco Riggi (chitarra acustica).

Gli storici musicali fanno risalire la forma artistica del “teatro canzone” ai primi anni ’70 a opera di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, ma se scaviamo nella memoria storica del nostro paese possiamo riconoscere degli esempi precedenti agli anni in questione.

Mi vengono in mente i monologhi di Totò, primo fra tutti “A’ livella”, o i brani cantati, recitati e urlati di Rosa Balistreri, non tralasciando i repertori tradizionali dove troviamo infinite forme primitive di “teatro canzone”.

Quest’estate mi è capitato di incontrare, svariate volte, una band di origine siciliana che di questa forma d’arte musicale ha fatto la prerogativa dei propri live: i Pupi di Surfaro, il cui nome racchiude una storia che vale la pena di conoscere.

Il Pupo è una marionetta facente parte della tradizione folkloristica siciliana, personaggi mossi da cuntastori che nelle rappresentazioni dei nostri sei musicisti si trasformano nelle voci dei potenti e prepotenti di cui la Sicilia è satura. Il Surfaro o zolfo è un’altra peculiarità del centro Siclia, noto ai geologi come l’altopiano gassoso-solfifero, dove le Solfatare (miniere di zolfo di origine vulcanica a emissione di gas) erano i luoghi in cui i “Carusi” (bambini che lavoravano in miniera) o i “Piarriaturi”, in condizioni di costante pericolo, estraevano il minerale e accompagnavano il durissimo lavoro con “cantilene”, ridondanti filastrocche che trattavano temi di disagio, sfruttamento e desideri di riscatto sociale.

Il loro repertorio è vastissimo: dalle struggenti canzoni della compianta Balistreri ai riarrangiamenti di gran parte dei lavori musicali e poetici di Giancarlo Curto (poeta siciliano di grande talento recentemente scomparso), dai brani di Ignazio Buttitta fino al più conosciuto repertorio partenopeo. Ma la peculiarità dei “Pupi” sono i momenti di stasi, quando la voce di Salvatore Nocera recita i versi di Antonio De Curtis (Totò), Giancarlo Curto e Bernardino Giuliana (poeta e scrittore sancataldese).
La loro forma di teatro canzone non ha tempi morti, il continuo rimando alla musica popolare tiene il pubblico in costante fibrillazione e gli accompagnamenti della fisarmonica di Michele Manteo rendono l’impatto scenico e uditivo sublime, basta chiudere gli occhi e la musica trasporta la mente in un epoca non troppo vicina e non troppo lontana. Anni che tutta la popolazione del sud Italia ha tracciato nel proprio DNA. Di lotte, sfruttamento e soprusi, ma anche di quell’amore genuino che gli uomini con la coppola cantavano sotto la finestra della propria amata.

Lo show “teatrale” è arricchito dalla presenza sul palco di Santino Ficarra, il pupo numero uno, che comodamente seduto su un tavolo da “putia di vino” (bottega del vino), intrattiene la band e il pubblico  servendo dell’ottimo succo d’uva che riscalda gli animi e aiuta a far fuoriuscire la travolgente simpatia dei sei siculi.

Verso la fine del live è d’obbligo l’esecuzione di uno dei brani scritti dalla band: “Don Fofò”, dedicato a un potente politico della zona amico di dottori, preti e pure santi a cui i nessuno può negare un favore.

Uno spettacolo da ballare a piedi nudi per ore, delle musiche da assaporare con attenzione e delle parole da ascoltare con riflessione.

Mario Incudine

Cantante, attore, ricercatore, musicista e autore di colonne sonore, l’artista ennese Mario Incudine è grazie alla musica popolare che esprime l’amore per la propria terra e le proprie tradizioni. Lo ha fatto con il suo primo lavoro discografico, Terra, che contiene nove brani inediti in dialetto siciliano e che è stato distribuito in tutta Italia con la rivista World Music Magazine. Lo ha fatto collaborando con il prestigioso gruppo di musica popolare Taberna Mylaensis con il quale ha inciso E vinniru du mari… Federicu, volando in tournèe in Olanda e Turchia. Mario è anche componente della storica formazione dei Cilliri e collabora fattivamente con Ambrogio Sparagna, Clara Murtas, Fausta Vetere, Lucilla Galeazzi, Fratelli Mancuso, Carlo Muratori, Massimo Laguardia, Francesco Giunta, Antonio Vasta e Mario Saroglia. In qualità di cantante e musicista, fa parte stabilmente dell’Orchestra popolare italiana dell’Auditorium del Parco della musica di Roma diretta dallo stesso Sparagna, con la quale è stato protagonista dello spettacolo “La chiara Stella” andato in scena il 3, 4 e 5 gennaio 2008 alla Sala Sinopoli dell’Auditorium romano. Con Mario sullo stesso palco Lucio Dalla, Simone Cristicchi, Avion Travel, Gianni Aversano e Alessia Tondo. Al Teatro Massimo di Palermo il 12 Aprile 2008 ha accompagnato con bouzouki e voce Antonella Ruggiero nel concerto “Summertine.. ninne nanne dal mondo”, firmando gli arrangiamenti insieme a Marco Betta, Giovanni D’aquila e Valter Sivilotti. E’ il direttore dell’Orchestra EtnoMediterranea, una formazione di 18 musicisti provenienti da tutte le aree del magreb, che ha debuttato il 1 luglio 2008 al Teatro di Verdura di Palermo ospitando il virtuoso suonatore asturiano di gaita midi Hevia e la cantante tunisina Zorha Lajnef. Componente attivo del laboratorio di Etnomusicologia dell’istituto di Storia della musica dell’università di Palermo, diretto dall’etnomusicologo palermitano Girolamo Garofalo, Mario è anche direttore musicale del gruppo Pirati a Palermo che ripropone, con nuovi arrangiamenti, il repertorio della cantautrice Rosa Balistreri, definita dalla critica “la voce della Sicilia”. Impegnato come educatore musicale nelle scuole di ogni livello, è direttore artistico del progetto “Volare liberi”, sostenuto dalla Regione Sicilia e da Rai Trade per combattere la dispersione scolastica nel quartiere Settefarine di Gela (Caltanissetta). Mario ha partecipato con la sua band a numerosi e prestigiosi festival di world music in diverse regioni d’Italia e ancora in Spagna, Francia, Olanda, Portogallo, Marocco, Algeria, Tunisia, Messico, Turchia, Capo Verde, Stati Uniti . È stato protagonista, in qualità di musicista, cantante e compositore, di due edizioni del Festino di Santa Rosalia di Palermo (la 380esima e la 381esima), collaborando fianco a fianco con Davide Rampello, Mario Saroglia, Daniel Ezralow, Flavio Bucci, Gigi Burruano, Mariano Rigillo e Remo Girone. Ha collaborato alla realizzazione della rassegna “Teatri di Pietra 2007”, esibendosi nei teatri antichi del Mezzogiorno d’Italia sotto la direzione artistica del regista e coreografo Aurelio Gatti. Con l’Orchestra popolare italiana di Roma è protagonista dello spettacolo “ Sinfonia per una Taranta” con le musiche di Ambrogio Sparagna e la regia e le coreografie di Mischa Von Hoecke. La rivista World music magazine ha inserito poi nella prestigiosa collana musicale Tribù italiche Sicilia un altro suo brano, Viddaniska, grazie al quale è stato definito da Pietro Carfì “il futuro della musica popolare siciliana” (Carfì in http://www.worldmusiconline.it/sommario.php?n=76). Ha inoltre suonato, cantato e condiviso il palco, tra gli altri, con Moni Ovadia, Cristina Donà, Pierre Vaiana, Salvatore Bonafede, Marco Zurzolo, Laura Mollica, Carlo Rizzo, Vlado Kreslin, Lino Straulino, Edoardo De Angelis, Peppe Servillo, Cora della S.O.S.A.T. Mimmo Epifani e Acquaragia Drom. Attualmente è impegnato nella promozione del suo secondo cd, Abballalaluna, prodotto da Teatro del Sole e distribuito dall’Egea Music. Il disco, che contiene 13 brani inediti in dialetto siciliano, è stato realizzato grazie alle collaborazioni con Carlo Muratori, i Fratelli Mancuso, Francesco Giunta, Luca Recupero e il Complesso bandistico “Giuseppe Verdi” di Mezzojuso diretto da Salvatore Di Grigoli. La critica lo ha già definito “un modo nuovo di cantare la Sicilia, una musica di confine fra tradizione e innovazione, un nuovo Mario Incudine fra il cantastorie e il cantautore, immerso nelle corde del dialetto siciliano che unifica i tanti pezzi di un’Isola culla del Mediterraneo.

La Taberna Mylaensis

é nata a Milazzo (Sicilia), nel 1975 come gruppo di ricerca e riproposta della musica popolare siciliana.

La lunga storia del gruppo, che attraversa tre decadi con continui cambi di organico, é caratterizzata da tre periodi ben distinti;

dal ’75 al 1980 il suo repertorio é basato quasi esclusivamente su brani della tradizione, raccolti oralmente o tratti dalle ricerche di etnomusicologi o storici delle tradizioni popolari quali, (Alberto Favara, Giuseppe Pitré, Leonardo Vigo, Salomone Marino, Amabile Guastella) (fine 1800); quindi,

dal 1980 al 1996, la Taberna compone ed integra il repertorio con brani di nuova composizione.

L’ultima fase inaugurata con l’album “L’anima du munnu” (1998) e recentemente con il cd “E vinniru du mari…Federicu”, continua il percorso musicale della Taberna in cui i pezzi, oltre la ricerca, sono esclusivamente composti, musicati e rielaborati da Luciano Maio

Nel 1976, poco dopo l’esordio discografico, il gruppo fa da supporter al cantautore, Francesco De Gregori nel suo tour nazionale, esperienza che consente alla Taberna di apparire in diversi programmi radio-televisivi, tra cui la trasmissione-culto ‘L’altra Domenica’ condotta da Renzo Arbore e “Pop Off” di C.Massarini.

Nel 1977 il gruppo partecipa al festival pop organizzato dalla rivista Re Nudo al Parco Lambro, Milano. Nel ’78 é in tournée nei Paesi Bassi, dove tornerá due anni dopo per rappresentare l’Italia al Winterfolkfestival di Dordrecht e Arnhem (Olanda).
Nell’81 con il nuovo l.p. ‘Gricalata’ la Taberna inaugura una nuova fase musicale “Folk Rock” che promoziona con un nuovo tour Europeo.

Nel corso del 1984 la Taberna Mylaensis é invitata ancora una volta a rappresentare l’Italia in un festival di rilevanza internazionale (Poetry International di Rotterdam).
La notorietá in Olanda, a quel punto, consente al gruppo di approdare alla Pan Records, importante etichetta specializzata in musiche etniche e world. Da quel momento, i dischi registrati saranno distribuiti in tutto il mondo. La preparazione di ‘L’Anima du Munnu’ spinge Maio ad elaborare una nuova poetica, che distanziandosi dalla riproposizione ‘fedele’ della musica tradizionale siciliana, esplora nuove relazioni con le culture del bacino mediterraneo.

Non é un caso che Taberna Mylaensis, che definisce la sua musica etno-folk, si trovi quindi ad esibirsi nel ’98 al C.R.R. Concert Hall di Istanbul in Turchia, riscuotendo notevole successo.
Nel 2001 con l ‘uscita del cd “La Chiami Sicilia”, registrato dal vivo, il gruppo raccoglie le pagine piú significative dei venticinque anni di carriera.
Nel 2004 la Taberna Mylaensis riceve a Siracusa il premio ‘Corrado Maranci per l’attivita, il contributo e la diffusione data alla cultura e musica popolare Siciliana.  In giugno 2004 é stato presentato alla stampa il nuovo CD ‘E vinniru du mari…Federicu’. Una ricerca ed un omaggio alla Scuola Poetica Siciliana (sec.XII) nel Regno Siculo-Normanno di Federico II di Svevia.

TrinaKant

è un nuovo progetto che ha come obiettivo lo studio e la riprosizione di repertori Klezmer-Yiddish. I brani, per lo più di tradizione Chassidica, sono rielaborati in chiave etnico-jazzistica.

Lo stile dei Trinakant è impregnato di influenze musicali diverse, che vanno dallo Ska al Raggae, dalla musica bandistica al jazz, le quali si fondono negli arrangiamenti dei brani Klezmer, senza però stravolgere la bellezza e le caratteristiche fondamentali del brano stesso.

La musica intende esprimere il senso dolente della diaspora ebraica da cui emergono istanze di speranza: di qui il carattere vario, contrapposto e, in un certo senso, complementare, individuabile nel carattere, talora mesto talora allegro, dei brani in programma.

Alcuni componenti dei “TrinaKant” hanno militato per diversi anni in varie formazioni Klezmer, tra le quali il Klezmer Consort e la formazione diretta dai Maestri Gianluca Campagnolo, Giorgio Cannizzaro e Pinuccio Guarrella. Con il Klezmer Consort si sono esibiti per Moni Ovadia.

TrinaKant si formano nel gennaio 2006, intraprendendo lo studio della musica Klezmer e cercando un proprio stile di ri-elaborazione dei brani tradizionali. Hanno inoltre allargato gli studi anche al teatro e alla letteratura. Artisti di riferimento sono stati Moni Ovadia e I. B. Singer. Da questi studi, è nato lo spettacolo musico-teatrale intitolato “Lo Shtetl” (Marina di Modica, 27 agosto), al quale hanno partecipato Alessandro Romano ed Eloisa Fiorilla (attori), Stefania Agosta (Violinista) e Valentina Firera (consulente letterario). In ottobre hanno partecipato alla festa dell’Unità di Ispica. Il 9 marzo 2007 hanno partecipato al primo festival Jazz “Suoni per la libertà”, organizzato dall’Associazione Cool Jazz, tenutosi a Mussomeli (CL). A maggio hanno partecipato alla chiusura della campagna elettorale di Leoluca Orlando che si è tenuta a Palermo.

Da Ottobre 2007, dall’incontro con Casa Comune Area Teatro di Augusta stanno partecipato alla messa in scena dello spettacolo “Zio Ciano Dream” di e con Alessio Di Modica. Lo spettacolo ha avuto il suo debutto il 13 dicembre allo Spazio Off di  Trani (BA) riscuotendo un ottimo consenso di pubblico e di critica.

notizie e dati tratti dai rispettivi siti e blog di associazioni e gruppi

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