
Quella di oggi era, ovviamente, tra le udienze più attese di questa prima fase dibattimentale, e vedeva interloquire con i Giudici, ma anche con agli avvocati della difesa, in qualità di testimoni sia Irene Ricciardello, sindaco di Brolo che il suo vicesindaco Gaetano Scaffidi Lallaro.
Davanti al collegio giudicante, presieduto da Sandro Potestio, (giudici a latere Torre e Gullino), prima era avvenuto il controesame della dottoressa Tiziana Vinci (il revisore dei conti del tempo), poi a rispondere alle domande dei magistrati sono stati Irene Ricciardello e Gaetano Scaffidi Lallaro che quando scattarono le indagini erano consiglieri d’opposizione e che denunciarono per primi questi fatti supportati anche dai riscontri della dottoressa Vinci.
Il processo, dopo l’esposizione dei fatti da parte dei due amministratori, è stato rinviato al prossimo 3 maggio quando si darà spazio alla difesa per il controesame.
Ma il 3 maggio sono previste anche altre deposizioni di testimoni – che in questo processo sono più di 300 con oltre quaranta legali impegnanti -.
Una vicenda giudiziaria, quella dei “Mutui Fantasma” di Brolo, che raggiunse il suo apice, dopo mesi di indagini il 18 luglio 2014 quando vennero sequestrati documenti e computer all’interno del comune di Brolo in merito ad un’inchiesta sui mutui accesi presso la Cassa Depositi e Prestiti, per un ammontare complessivo di circa 4 milioni di euro e che portarono alla notifica di procedimenti, sequestri di conti correnti, restrizioni di varia natura, contro 22 tra amministratori del tempo, dipendenti e funzionari con accuse che ora variano e spaziano dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa al falso per finire al peculato.