Da un’importante mostra organizzata da MondoMostre, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma, il Comitato Nazionale per il IV Centenario della morte del Caravaggio e l’Università degli Studi di ‘Roma Tre – CROMA’, nata per svelare fatti salienti della vicenda umana e artistica del grande pittore e aspetti finora sconosciuti legati all’ambiente intellettuale, culturale e artistico frequentato da Michelangelo Merisi detto “Caravaggio nel periodo vissuto a Roma, il Comune di Naso ha scoperto di avere avuto un ruolo, ancorché indiretto, nella vita di questo grande genio della pittura.
Realizzata attraverso l’indagine certosina di una task force di 7 giovani storici dell’arte, paloeografi, archivisti, che hanno “scavato” lungo gli oltre 60 km di scaffali e documenti che compongono l’Archivio di Stato di Roma per attuare un progetto espositivo nuovo: una mostra pittorico–documentaria sull’artista durante il suo lungo soggiorno romano.
La ricerca ha rivelato che il Caravaggio ha esordito lavorando a Roma nella bottega del pittore Lorenzo Carli di Naso.
Ideata e diretta da Eugenio Lo Sardo, a cura di Orietta Verdi e Michele Di Sivo, “Caravaggio a Roma. Una vita dal vero” potrà essere visitata fino al 15 maggio 2011 presso l’Archivio di Stato di Roma nella sede di Sant’Ivo alla Sapienza. Un’esposizione «nata dall’idea di partecipare all’anniversario della morte di Michelangelo Merisi – sostengono i curatori – con i documenti che la sua vita a Roma ha lasciato». Ed è proprio un racconto dal vero quello che emerge dalle tracce e dalle fonti documentarie dell’epoca: i notai che scrissero i suoi contratti, i giudici che verbalizzarono i suoi molti interrogatori, le testimonianze dei birri che lo arrestarono e di coloro che lo querelarono. Insomma una quantità copiosa di fonti dalla quale emerge un inedito spaccato di vita del Caravaggio e della Roma di quegli anni, con novità sorprendenti dai quali è, appunto, emerso il rapporto di Caravaggio col pittore nasense.
La notizia, nota a pochi addetti, è stata ufficializzata dalla Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina, la quale, con un articolo pubblicato a pagina 16 della Gazzetta del Sud, domenica 3 aprile 2011, ha dettagliatamente descritto la scoperta dello studioso Lothar Sickel. A Naso, già da parecchi giorni, il Prof. Luciano Buemi Pensabene, restauratore di opere pittoriche di fama internazionale, nonché consigliere comunale, il quale direttamente e personalmente aveva preso visione dei documenti in mostra a Roma, aveva dato comunicazione riservata al Sindaco nonché al Vicesindaco, titolare della delega alla cultura.
Alla luce della importante notizia si dovrà, ora provvedere, ad un esame approfondito delle molte opere pittoriche di ottima fattura, patrimonio della collettività nasense, ancora non attribuite ad alcun autore. Tale studio potrà avere a sostegno un importantissimo documento inedito, il quale contiene la descrizione dei quadri presenti nella bottega nel 1597, quindi illuminante sul genere di attività pittorica di Lorenzo Carli, attività della quale è stato ampiamente rappresentato nell’allegato articolo.
Il Sindaco di Naso, avv. Daniele Letizia, a seguito di precedenti informali contatti curati dal consigliere Pensabene, ha inviato alla curatrice della mostra D.ssa Orietta Verdi una nota ufficiale nella quale, fra l’altro si legge…in questa comunità è scaturito il grande interesse di una conoscenza più approfondita di questa figura (rif. Lorenzo Carli) che, sicuramente, ci “appartiene” almeno per nascita.
Sarebbe nostro desiderio realizzare a Naso, un evento culturale sul tema, con l’indispensabile apporto del patrimonio documentale dell’Archivio di Stato, e per questo ringraziamo anticipatamente la S.S. per la disponibilità che vorrà accordarci.
Infine, considerato che dalla contestualizzazione della vita artistica di Caravaggio in seno alla prestigiosa mostra de qua, anche questo piccolo centro del messinese ha trovato un suo ruolo, Le saremmo grati voler inoltre ringraziare quella equipe “di 7 giovani storici dell’arte, paleografi, archivisti e storici che hanno scavato lungo gli oltre 60 km di scaffali” i quali hanno consentito al Comune di Naso di aggiungere un tassello al mosaico della propria storia.
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