Con la conferma da parte del CGA di PALERMO della sentenza del TAR DI CATANIA si chiude definitivamente dal punto di vista della giustizia un vicenda politico- amministrativa durata circa dieci anni, che oltre a ledere l’immagine del Comune di Naso ha provocato grave danno all’assetto economico, sociale e democratico della Città stessa.
Per questo motivo con la serenità di chi è stato in prima fila e dal primo momento in questa “battaglia di civiltà” mi corre l’obbligo esternare alcune semplici considerazioni sulla vicenda in merito a falsi ed ipocriti entusiasmi che cercano di sovvertire la verità storica dei fatti:
il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, su richiesta dell’assessore Alle Autonomie Locali, dott. Caterina Chinnici il 25 febbraio 2010 ha rimosso il sindaco e la giunta di Naso per “reiterate violazioni di legge riscontrate tra il 2005 ed il 2009”.
Nonostante gli attacchi e le polemiche cui il sottoscritto, capogruppo dell’opposizione dell’epoca è stato sottoposto in passato, per aver solo adempiuto al mandato ricevuto dagli elettori mediante una azione di controllo dell’attività amministrativa, è di tutta evidenza, oggi, che quanto segnalato ha trovato puntuale e pieno riscontro in tutti gli atti ispettivi regionali e giudiziari (TAR- CGA).
E’ chiaro ed evidente a tutti che di questa situazione è imputabile il sig. Vittorio Emanuele che ha trascinato nel più profondo degrado il paese, e di cui ne dovrà rispondere alla sua “coscienza” ed alle Autorità competenti per gli atti e provvedimenti da Lui compiuti, ma anche di chi oggi si “assurge” a paladino della legalità esultando per la vittoria ottenuta dimentica di essere stato parte integrante del “sistema” in qualità di consigliere di maggioranza e non, e alle “associazioni partitiche” legate al sindaco Emanuele che hanno contribuito in maniera decisiva alla elezione – rielezione.
Rispettiamo invece la decisione coraggiosa dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale dott. Ivan Bevacqua che in tempi non sospetti assunse coraggiosamente le distanze da quel sistema senza ipocrisie e giochi politici di tornaconto personale.
Per questi motivi mi corre l’obbligo ringraziare l’amico e compianto avv. Pippo Liuzzo per avermi insegnato che le battaglie giuste vanno combattute fino in fondo perché il tempo e galantuomo, nonché all’avv. Salvatore Librizzi per il contributo determinante in questa difficile battaglia di affermazione della legalità.