I luoghi tra storia e magia, note, storie e strisce tratte dal sito ufficiale del festival voluto dall’amministrazione comunale nasitana.
Emiliano Sanchez è argentino, ma ha scelto l’Europa per preparare i suoi spettacoli e Marsiglia è la città che lo ha adottato. Il suo è un progetto molto personale: ogni giorno alimenta un’arte circense fatta di manipolazione di oggetti, danza e teatro gestuale. E’ riuscito a emozionare anche il Giappone e adesso arriva a Naskers con tutti gli attrezzi del mestiere. Perché anche noi vogliamo farci emozionare …
L’angolo di Naso scelto per Emiliano Sanchez sarà Piazza Cangemi. Il versante sud della piazza è occupato da Palazzo Cangemi, che attira immediatamente l’attenzione per il grande portale posto sulla facciata principale. E’ un portale caratterizzato da grossi conci bugnati (pietre ruvide piuttosto grandi, disposte a forma ogivale attorno al cancello d’ingresso). Il portale è sormontato da uno stemma marmoreo finemente scolpito che riporta la data del 1814, anno in cui terminarono i lavori di restauro. Il palazzo fu acquistato il 16 marzo 1738 da Giovanni Cangemi, che si assicurò anche il giardino. La casa non versava in buono stato, anzi “era tutta precipitata e minacciava rovina”. Prima di quell’anno, e fin dal 1737, l’edificio apparteneva alla madre badessa del monastero benedettino di Santa Caterina, Anna Joppolo e Ventimiglia: il palazzo le era stato assegnato dal conte Ignazio Perlongo, uno dei personaggi più singolari della storia siciliana, morto a Vienna proprio l’anno della donazione alla madre badessa. Perlongo, a cui è intitolata una piazza di Naso, fu un magistrato “con il senso dello stato, un burocrate come l’isola non ne ha mai prodotti”. Schieratosi a fianco della monarchia contro le pretese papali sulla Sicilia, cercò sempre nuove occasioni di miglioramento economico della sua terra, fino a diventare interlocutore principale del governo austriaco.
I lavori di restauro del palazzo cominciarono nel 1741 sotto la spinta di Antonino Cangemi, che volle anche costruire dei muri di recinzione nel giardino in cui si trovavano i gelsi. Oggi la residenza non appartiene più alla famiglia Cangemi.
Di fronte alla facciata principale ha inizio una luna scalinata stretta e lunga, che porta direttamente a Corso Umberto I, la via principale di Naso.
Per i testi relativi alla storia di Naso, si ringraziano gli autori del volume a cura di Fauzia Farneti “Naso. Guida alla visita della città”, edito da Alinea Editrice e pubblicato nell’ambito del progetto “Conoscenza, difesa e valorizzazione del patrimonio storico-religioso della Sicilia”.
Tre artisti a Piazza Roma
Evoluzioni tra forza e poesia, tra terra e sogni. Riccardo Strano porterà tecniche circensi classiche e poetica sperimentale a Naskers, con il suo trapezio che è, alla fine, il suo strumento per comunicare col mondo. E’ siciliano e il suo spettacolo si chiama “Qualcosa di strano”, perché, come lui stesso dice, “c’è qualcosa di strano nella vita che forse possiamo cambiare …”.
Gaby Corbo ci porterà in un mondo in cui i tessuti sono come liane da cui farsi dondolare. Acrobata eccellente, ha frequentato molti corsi di clown e commedia dell’arte e a Naso lascerà tutti col naso all’insù, mentre lei volteggerà nel vuoto senza paura, prima di tornare nei circhi argentini e brasiliani a cui presta corpo e abilità e che sicuramente la stanno già reclamando.
Cos’è il visual mapping? E’ quello che cambierà i colori di Naso quando lo vorrà Luca Agnani, light designer esperto nel far cambiare volto a una città. Chiese e palazzi vengono investiti da una sperimentazione di luci, ombre e linee. Una nuova, temporanea vita si prospetta per gli edifici storici di Naso.
Riccardo Strano, Gaby Corbo e Luca Agnani saranno dislocati in Piazza Roma, in angoli diversi.
Piazza Roma chiude l’antico quartiere Castello, alla fine di via Amendola e subito dopo Piazza Dante. Piazza Roma così come la vediamo oggi è sorta nel XIX secolo, quando vennero messi in atto interventi per l’ampliamento degli spazi urbani. Proprio lì sorgeva un isolato che aveva subito forti danni durante il terremoto del 1823: l’isolato fu demolito e fu creato un piano rialzato, che oggi si può notare nel lato nord della piazza. Dopo vari interventi di selciatura e basolatura, negli anni’ 30 del ‘900 la piazza cominciò ad assumere i connotati attuali. A est sorge la chiesa Madre, che fra il ‘33 e il ‘35 si vide sostituire l’apparato barocco della facciata. C’era anche un accesso monumentale, Porta Piazza, demolito dopo l’alluvione del 1931. Sempre negli anni ‘30 venne costruita la Casa del Fascio, a opera del messinese Pietro Colonna, là dove sorgevano l’area del campanile, la cappella del Rosario e l’oratorio. Nel ‘41 cominciarono i lavori di costruzione delle scuole elementari, dove un tempo c’era il monastero di Santa Caterina (del 1628). Negli anni ‘70 fu costruito l’edificio che ospita, ancora oggi, il Comune. Fu quello il momento in cui la Piazza assunse l’attuale aspetto.
Per i testi relativi alla storia di Naso, si ringraziano gli autori del volume a cura di Fauzia Farneti “Naso. Guida alla visita della città”, edito da Alinea Editrice e pubblicato nell’ambito del progetto “Conoscenza, difesa e valorizzazione del patrimonio storico-religioso della Sicilia”.
Quei nasi rossi che regalano sorrisi
Un po’ teatro a cielo aperto, un po’ circo senza tendone. Così si sta trasformando Naso in vista del 18 e 19 giugno, le date di Naskers, il festival degli artisti di strada. E al fare clownesco di Frizzo, all’arte circense di Emiliano Sanchez – due degli ospiti del Festival – per sottolineare certe atmosfere e aggiungere un tocco di impegno sociale che non guasta mai, si aggiungono cinque “nasi rossi”. Quelli di Sasy, Dorothy, Pax, Florella e Gaudì, i volontari dell’associazione Vip (Viviamo in positivo) di Messina, con il loro contributo che si fonda sui valori positivi della clown terapia.
Nella giornata di domenica, a fianco degli artisti invitati, i cinque clown di Vip offriranno il loro gioioso servizio al pubblico di Naskers: giocoleria, micromagia, piccole gags, improvvisazione. Portando così la clown terapia all’esterno, all’aria aperta, in altri luoghi rispetto a quelli in cui ha avuto origini.
L’associazione messinese è da sette anni una presenza fissa all’Ospedale Papardo e in altri luoghi dove si incontrano situazioni di sofferenza e disagio. Nelle corsie d’ospedale, con la propria attività, regala sorrisi, gioia e allegria.
Divertire («una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico» con le parole di Patch Adams, il medico statunitense ideatore della clow terapia), divertendosi: anche questo è Naskers.
Il suo vero nome è Fabrizio Rosselli, ma la sua vita d’artista lo ha ribattezzato Frizzo.
Chissà come lo chiamavano quelli del Cirque du Soleil, nel 2006… A Naskers arriverà con i suoi attrezzi da giocoliere e la maschera da clown: di lui si dice che abbia un “piglio serio-comico tra il classico e il nuovo”. Un po’ come sarà Naso il 18 e il 19 giugno. E’ imprevedibile, e per questo ci piace. Ma un’anticipazione vogliamo darvela: nel suo angolo di Naso non mancheranno le fiamme danzanti…
In una foto storica che ritrae Piazza Dante, via Amendola e piazza Roma, si intravede, racchiuso fra due alberi che forse sono ancora gli stessi, il punto scelto per ospitare Frizzo. E’ un piccolo palcoscenico naturale, ricavato da una gradinata discreta e accogliente. Oggi come cento e più anni fa.
Proprio alle spalle del piccolo teatro naturale pronto per Frizzo, si nota la timida presenza di un edificio a due piani che, sebbene schiaffeggiato dal tempo, sembra voler innalzare uno scudo di dignità. E’ l’antico Palazzo Parisi, non ancora arresosi ai secoli impietosi. Dal balcone della facciata centrale si affaccia prepotente un arbusto selvaggio, come una signora dal vestito rosa. E’ un segno del tempo e della natura: inarrestabili tutti e due, non si lasciano soffocare. Con i tre portali d’ingresso in pietra arenaria e una facciata decorata con motivi a graffito e a stucco, presenta i balconi in ferro battuto in stile liberty. Il primo proprietario, Niccolò Parisi Lipari, divise il palazzo in due parti, una per ogni figlio. Poi, come sempre succede, il palazzo, passato di famiglia in famiglia, fino a non avere più proprietari che si prendessero cura di lui, è da anni di proprietà comunale.
Siamo nella zona dei quartieri Castello e Chiesa Madre: si va da largo Garibaldi, passando per piazza Dante e via Amendola, fino a piazza Roma, che un tempo si chiamava largo della Chiesa Madre. E’ la zona vicina al circuito murario seicentesco che si sviluppava lungo il lato occidentale e meridionale di Naso. Il castello che dava il nome al quartiere era situato quasi all’estremità della parte meridionale della città, ma nel ‘500 già versava in una tale situazione di degrado che il conte Carlo Ventimiglia intendeva trasferire la sua residenza nell’antico monastero delle Benedettine.Nell’800, il castello era ormai un edificio che “non dà a veder altro di sé attualmente che rottami, mura infrante, e una carcere buja, a mo’ di cisterna, su cui avevano a levarsi i Damusi” . Così, venne demolito e una parte dell’area fu occupata dal teatro dedicato a Vittorio Alfieri, di cui racconteremo molto presto su questo blog.
Per i testi relativi alla storia di Naso, si ringraziano gli autori del volume a cura di Fauzia Farneti “Naso. Guida alla visita della città”, edito da Alinea Editrice e pubblicato nell’ambito del progetto “Conoscenza, difesa e valorizzazione del patrimonio storico-religioso della Sicilia”.
Già 200 iscritti al concorso “Vieni a Naskers e vinci…Barcellona!”
A poco meno di 100 ore dall’inizio della prima edizione di Naskers sono già 200 gli iscritti al concorso “Vieni a Naskers e vinci Barcellona”, l’estrazione di due week end per due persone messi in palio dal Comune di Naso, in collaborazione con l’agenzia La Rosa Viaggi. Partecipa anche tu! C’è tempo fino alle ore 12:00 di sabato 18 giugno.
Per partecipare al concorso basta registrarsi nell’apposito form già disponibile sul sito http://naskers.it/, cliccando sull’icona “Vieni a Naskers e vinci Barcellona”, e inserire i propri dati personali. A registrazione avvenuta, il sistema invierà all’indirizzo e-mail indicato un coupon con i dati personali dell’utente e due codici associati ai sorteggi che si effettueranno nelle serate del 18 e del 19 giugno 2011. Condizione essenziale per essere dichiarati vincitori dei premi in palio è la presenza durante le operazioni di sorteggio e il possesso del voucher prestampato e del documento d’identità associato al codice di registrazione. I vincitori potranno usufruire di un volo per due persone di andata e ritorno e due pernottamenti nella capitale della movida spagnola nelle modalità e nei tempi di organizzazione e fruizione indicati dall’agenzia viaggi fornitrice. I loro nomi verranno pubblicati sul sito internet di Naskers e del Comune di Naso.
Piazza Cuffari e il suo fachiro
Manca poco, pochissimo, all’inizio della prima edizione di Naskers. Mentre il centro storico di Naso si lascia attraversare dalla trepidazione tipica di chi si prepara a un evento memorabile, noi di naskersblog.it vi guidiamo attraverso i luoghi del Festival, in un itinerario fra storia e magia. Gli artisti di Naskers vivranno assieme ai visitatori un momento unico. Perché non è una cosa di tutti i giorni esibirsi immersi in un luogo senza tempo …
Nino Scaffidi porterà aNaskers il suo spettacolo “Il Cappellaio Matto”, performance di fachirismo e musica. E fauna inquietante: assieme a lui, una Grammostola Rosea (tarantola, per i comuni mortali), un boa colombiano, uno scoprione africano e un barbagianni, forse la creatura più rassicurante. E poi fiamme, e giochi di luce, e “le magie del fachiro”…
Nino Scaffidi avrà come scenario delle sue magie la piazza intitolata al Tenente Ignazio Cuffari, a cui si arriva da via Giuseppe Mazzini, una delle vie più antiche della città. Su Piazza Cuffari si affacciano la parte absidale della chiesa di San Giovanni, palazzo Milio Maneri, e le residenze Cuffari e La Dolcetta. A sinistra della piazza ha inizio la via intitolata a Giovan Giacomo Cuffari, medico e poeta nasitano vissuto nella prima metà del ‘600. Proseguendo per questa via, si intravede il giardino di Palazzo Giuffrè, già Piccolo. Da qui è agevole raggiungere l’antica via della Libertà. La strada è stata oggetto, nel 1933, di interventi di ststemazione. Infine, si arriva alla chiesa del SS. SAlvatore, la cui facciata costituisce l’unica testimonianza a Naso dell’architettura barocca, poiché tutti gli altri esempi sono stati oggetto di interventi di debarocchizzazione.
A fianco di Piazza Cuffari, si erge Palazzo Cuffari. Dopo una lunga serie di donazioni e acquisizioni da parte dei proprietari (la famiglia Cuffari e Parisi), il palazzo ha dovuto subire pesanti interventi architettonici, soprattutto dopo il terremoto del 1908, che causò danni gravissimi. Nella redazione compilata nel 1924 dal geometra Antonino Olivieri per attestare i danni provocati dal sisma, si legge che il palazzo è articolato in “tre piani, con ventidue vani di cui otto al pianterreno, otto al primo e sei al secondo, oltre allo spazio riservato per lo sviluppo delle scale, in lastroni di pietra arenaria dal pianterreno al primo piano e di legno fino al piano superiore”. Accanto al palazzo, sorge la casa di Giuseppe Cuffari e sul lato opposto quella degli eredi di Domenico Cuffari. Queste due proprietà furono acquisite attorno alla metà del ‘900 dalla famiglia Mormino, che le trasformò in cinema, ora di proprietà comunale.
Per i testi relativi alla storia di Naso, si ringraziano gli autori del volume a cura di Fauzia Farneti “Naso. Guida alla visita della città”, edito da Alinea Editrice e pubblicato nell’ambito del progetto “Conoscenza, difesa e valorizzazione del patrimonio storico-religioso della Sicilia”.