“Bonjour Casimiro” fra memorie di “Gattopardi siciliani” e miti fiabeschi
Venerdì 19 agosto, alle ore 19, a Naso (Me), in piazza F. Lo Sardo è in programma la presentazione di “Bonjour Casimiro”, romanzo di Alberto Samonà.
Previsti i saluti del sindaco di Naso, Gaetano Nanì, dell’assessore alla Cultura, Rosita Ferrarotto e di Franco Fazio, Direttore Generale del Dipartimento Beni Culturali. Converserà con l’Autore la professoressa Angela Portale, presidente del Lions Club Capo d’Orlando. Modera il giornalista Salvatore Pintaudi. Sarà presente l’Autore. La presentazione è organizzata nell’ambito della rassegna culturale TerraMadre. Ingresso libero.
Il volume consegna ai lettori il mondo dei baroni di Calanovella, con in testa Casimiro Piccolo, fotografo e pittore che, a partire da un certo momento, insieme alla madre Teresa Mastrogiovanni Tasca, al fratello poeta Lucio Piccolo e alla sorella Agata Giovanna, legò la sua vita in modo indissolubile alla villa di famiglia sulle colline di Capo d’Orlando. Qui, dai primi anni Trenta, si svolse l’esistenza di questi aristocratici dalla forte vena creativa, allontanatisi dalle mondanità cittadine di quella Palermo che abbandonarono per sempre per non farvi più ritorno.
Lasciatisi alle spalle salotti e circoli nobiliari, i quattro scelsero la “solitudine” della campagna a ridosso dei Nebrodi, che li accompagnerà quasi come musa silente fino alla fine dei loro giorni: quelle stesse atmosfere familiari nelle quali si immergeva spesso anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei Piccolo, che amava trascorrere lunghi soggiorni proprio nella Villa Piccolo di Capo d’Orlando, per ritrovare in questo luogo ulteriori spunti per il suo capolavoro “Il Gattopardo”.
“Bonjour Casimiro” non si configura come un romanzo classico, ma unisce in sé diversi stili e forme ora più narrative e fantastiche, ora storiche e descrittive – corroborate dalla presenza di una bibliografia finale di riferimento – assumendo in alcune parti le sembianze di un saggio storico e, in altre, di un racconto visionario. Il libro ha come sottotitolo “Il barone e la villa fatata” e richiama in più parti il mondo dell’aristocrazia di fine Ottocento e dei primi del Novecento, in un’epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali. Eppure, le atmosfere narrate nelle pagine di Samonà oltrepassano in certa misura la storia, perché rimandano a miti lontani e alla vita di personaggi sospesi fra modernità e dimensioni metafisiche. Il tutto, incastonato in una trama narrativa contemporanea che fa tornare sempre il lettore all’attualità e ai tempi di oggi, seppur plasmati dal gioco narrativo.
Alberto Samonà, scrittore e giornalista, ha al suo attivo diversi romanzi e saggi, oltre a testi di narrazione. Suoi scritti sono inseriti in diversi volumi e pubblicazioni scientifiche. Da maggio 2020 è assessore della Regione Siciliana con delega a Beni Culturali e Identità Siciliana, anche se il libro è stato scritto nel periodo immediatamente precedente, quello del cosiddetto “primo lockdown” .