Natale Arasi – Paesaggio e fotografia
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Natale Arasi – Paesaggio e fotografia

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Straordinario strumento di riproduzione, capace di rendere una rappresentazione biunivoca di ciò che posa” davanti allobiettivo, il processo fotografico stupisce dapprima per questo suo rapporto intimo, indissolubile, apparentemente inossidabile con il reale.

Così Natale Arasi, con i suoi scatti regala visione urbane del paesaggio orlandino, che stupiscono e affascinano – apparendo a volte come visioni inedite, anche se sono sotto gli occhi di tutti, … sempre.

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Nelle arti figurative, il sublime si identifica spesso con il paesaggio: un paesaggio al limite dello spirito, fatto di tempeste, di nubi, di mari in burrasca, di spiagge battute dalle onde; territori del visibile-invisibile nei quali la fotografia, legata a ciò che sta davanti allobiettivo, non può per sua costituzione entrare.

Ma spesso questo “sublime” diventa esattamente l’opposto di questo concetto.

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E’ il “reale quotidiano”, la normalità dei luoghi, quello che la fotografia mostra ciò che è, proprio in quel momento, quello che è visibile, ma che fissato dallo scatto diventa quasi magico.

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Questa è la magia della fotografia.

Fotografia che ha bisogno – per sua natura – di qualcosa che sta davanti allobiettivo.

Qualcosa di materiale ma che poi, per bravura del fotografo,  pur non potendoli fissarli, impedita com’è nel riprendere le idee riesce a suscitare ugualmente i turbamenti dellanima, le scosse della coscienza.

Così Natale Arasi ci regala aspetti di un quotidiano del panorama dei luoghi orlandini, al di là delle feste e dello sport che usa immortalare,  di rara bellezza, trasformando la fotografia in arte.

La sua arte.

Riprendere ciò che tanti hanno visto, fotografandolo come nessuno sinora ha visto, che per lui è quello che deve essere visto,  trasformando tutto in unesperienza estetica.

 

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Con lui così  la fotografia  diventa strumento di documentazione della sua land art contaminata da un paesaggio antropizzato,  ma nello stesso tempo creazione di paesaggio immaginario, evidenziato da una ricerca attraverso elementi eterni e permanenti.

La realtà visiva cerca così – per Natale – di essere uno specchio dellanima, di indagare ciò che non può essere visto attraverso ciò che viene mostrato.

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Natale Arasi è appassionato di fotografia.

Lui dice, timidamente, sorridendo “mi piace immortalare dei momenti di vita che resteranno tali per sempre“.

Fermare il tempo.

Autodidatta, grande passione per la natura, per la gente, nella quale cerca il sorriso, e poi il like su quanto pubblica, con semplicità.

Natale nasce nel 1896, frequenta l’Istituto d’Arte di Capo d’Orlando, lo si vede sempre tirasi dietro obiettivi e belle macchine fotografiche, cercare la giusta inquadratura ed ora unisce esperienza, professionalità e grande passione per la fotografia e forgia la propria manualità che affina scatto dopo scatto.

Nel tempo ha acquisito padronanza nel settore dell’immagine – rifiuta il fotoritocco troppo spinto –  si affida ai tempi d’esposizione, al controllo della luce, che rafforza la creatività e continua a muovere i propri passi da solo, proponendo il risultato del proprio lavoro ad un pubblico attento e esigente e che sa scegliere il prodotto di qualità.

Spesso dice citando sempre Ted Grant “Quando si fotografano persone a colori si fotografano i loro vestiti. Quando si fotografano persone in bianco e nero si fotografano le loro anime”

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La fotogallery dei luoghi orlandini 

 

 

3 Novembre 2015

Autore:

redazione


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