Ha del clamoroso quanto successo a Reggio Calabria: 3 presunti ‘ndranghetisti di Rosarno sono stati scarcerati per il mancato deposito da parte della Corte d’appello delle motivazioni della sentenza del processo “Cosa mia”. Il mancato deposito delle motivazioni non ha consentito alla corte di Cassazione di pronunciarsi nei tempi fissati dalla legge sulla sentenza d’appello, determinando il ritorno alla libertà dei tre. Un vero e proprio caos che ha determinato enormi polemiche.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha reso noto di avere chiesto agli ispettori “di acquisire notizie” sulla vicenda dei ritardi nella stesura delle motivazioni della sentenza di appello del processo “Cosa Mia”. Il Ministro ha fatto capira che quanto è accaduto non potrà non avere conseguenze per chi se n’e’ reso responsabile. La prima Commissione, secondo quanto ha reso noto il presidente, Renato Balduzzi, ha chiesto al Comitato di presidenza l’apertura di una pratica sul ritardo nelle motivazioni della sentenza del processo “Cosa Mia“. E’ intervenuta anche Rosy Bindi, presidente della Commissione antimafia, la quale ha chiesto al Governo di fare luce sulla vicenda ricordando che solo poche settimane fa la Commissione ha approvato una dettagliata relazione sulla situazione degli uffici giudiziari della Calabria in cui si denunciavano le carenze di organico e il drammatico arretrato accumulato negli uffici di Reggio e Catanzaro.
Cronaca, In evidenza, News
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.