Nulla di certo, nelle ultime ore potrebbe accadere di tutto, ma conti alla mano, studiando la nuova legge elettorale, pescando tra indiscrezioni ed i dati che provengono dal quartiere generale dei M5S si inizia a definire la griglia di partenza di queste ormai imminenti elezioni.
Di certo sarà una campagna elettorale diversa da quelle che siamo stati soliti vedere. Colpa di una legge elettorale davvero orribile e che lo stesso D’Alema, parlando in Tv ha detto che dovrebbe essere una priorità politica di cambiarla.
Nel collegio plurinominale Sicilia Orientale 2/01, che fa riferimento alle zone di Messina, Barcellona ed Enna, per il Movimento di Grillo dovrebbero scendere in campo Alessio Villarosa e Francesco D’Uva – che sono gli uscenti – e poi Angela Raffa e Antonella Papiro di Capo d’Orlando.
Al senato, nella circoscrizione Sicilia, collegio 01, tra i quattro candidati, c’è – al terzo posto della lista – anche Alberto Samonà, componente del consiglio di amministrazione della fondazione famiglia Piccolo di Calanovella di Capo d’Orlando.
A comunicarlo sui social è stato lo stesso giornalista-editore che potrebbe accumulare consensi – trasversali – anche fuori dall’ambito politico del Movimento.
Alberto infatti ha scritto “Ho appreso i risultati delle “parlamentarie” del MoVimento 5 Stelle. Sarò fra i candidati nella lista per il Senato della Repubblica. Non nascondo che sono commosso: per me è un grande risultato e ringrazio per questo tutti gli attivisti siciliani che hanno creduto in questo sogno. Il sogno più grande, però, è raggiungere l’obiettivo di dare al Paese un governo a 5 Stelle, un governo di persone libere, di persone perbene, che guardano al bene comune e non al tornaconto e alla poltrona.”
Nell’area del centro sinistra, dove a correre sia nell’uninominale sia come capolista nel proporzionale sarà Davide Faraone, dovrebbe esserci sia Teresa Piccione e probabilmente anche il presidente della Gesap, Fabio Giambrone.
In provincia di Messina, spiccano nomi illustri come quello di nomi di Giuseppe Laccoto, Beppe Picciolo, del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci e Giampiero D’Alia.
Forse troppi nomi per aver certezze, anche in vista, secondo i sondaggi, di una deblache.
Il fatto quotidiano oggi presenta sondaggi impietosi – centrodestra sopra 35% con primato di credibilità. M5s unico argine. Il Pd crolla al 22,3% insieme a Renzi – e certamente trovare un’allocazione tranquilla in lista è l’ambizione di tanti.
Nella lista di Pietro Grasso “liberi e Uguali”, ormai sembra scontata la candidatura di Francesca Pietropaolo di Capo d’Orlando. Per il partito, a sinistra del Pd, sarà l’occasione anche per contarsi.
A Sant’Agata di Militello, paese che deve far i conti attraverso queste elezioni, anche con le prossime amministrative dovrebbe vedere il senatore uscente, Bruno Mancuso da ex alfaniano trovare una collocazione con Giorgia Meloni in Fratelli d’Italia.
Sarà una guerra.
Poi a Messina e provincia fa discutere la scelta “tutta familiare” di Franco Rinaldi (il cognato di Francantonio Genovese) e di Elisabetta Formica (figlia di Santi Formica, recentemente “bastonato” alle Regionali) mentre Nino Germanà, che non dice ancora nulla, potrebbe trovarsi in una blindatissima posizione – dietro la Prestigiacomo – che lo porterebbe dritto dritto a Roma. In lista con lui dovrebbe esserci, al terzo posto, anche l’uscente Maria Tindara Gullo di Patti.
Quasi una cambiale da portare all’incasso dopo il risultato alle regionali, un exploit che non l’ha comunque premiato ma che è tornato utilissima al suo partito, quello di Berlusconi e che premia il suo attivismo.
Tra le new entry, quasi una sorpresa, la già data per certa candidatura dell’avvocato Mike Bonomo, un pò brolese un pò gioiosano. Lui dovrebbe andar in lista con “Energia per l’Italia”, quella di Stefano Parisi.
Ma è bene dare uno sguardo al Rosatellum, che non prevede l’indicazione del capo della coalizione mentre ai partiti spetta il compito di dichiarare il capo politico della lista.
Si vota, poi, con un sistema misto proporzionale e maggioritario con un terzo dei deputati e senatori eletto in collegi uninominali, mentre il resto con sistema proporzionale di lista.
La Sicilia è suddivisa in due circoscrizioni elettorali per l’elezione della Camera dei deputati: Sicilia 1 (Occidentale) e Sicilia 2 (Orientale).
Alla circoscrizione Sicilia 1 verranno assegnati 9 collegi uninominali e 16 seggi plurinominali per l’elezione della Camera dei deputati, mentre alla circoscrizione Sicilia 2 andranno 10 collegi uninominali e 17 seggi plurinominali per la Camera.
Per il Senato, alla Sicilia spetteranno 9 seggi uninominali e 16 seggi plurinominali.