NEBRODI – Violenza su donne e minori, dalle denunce alle condanne anche se a arrivano a distanza di anni.

I fatti fanno riferimento ad episodi avvenuti nel 2002 a Cefalù e Sant’Agata Militello e nel 1995 ad Acquedolci.

 

Quindi dopo l’arresto di un giostraio di Torrenova, avvenuto a cura degli agenti di polizia del commissariato di S.Agata Militello, (in manette Aldo Cucè, 73 anni) accusato di violenza sessuale e violenza privata consumate, secondo l’impianto accusatorio, nell’estate del 2002 insieme al figlio Mauro, già arrestato tre settimane fa, ai danni di una minorenne a Cefalù, la cronaca si occupa ancora di violenze e dell’arrivo delle condanne da parte della magistratura.

A distanza di quindici anni dai fatti e dalla violenza su una domma a Acquedolci ora c’è l’epilogo giudiziario. Al tempo furono tre le persone che erano state arrestate per la violenza avvenuta sul lungomare di Acquedolci la notte tra il 21 ed il 22 settembre 1995. Vittima una ragazza, al tempo di 17 anni.  Venne ferito anche il fidanzato di lei.

Ora la condanna è definitiva, due sono stati prosciolti nelle varie fasi del dibattimento mentre 8 anni di reclusione sono stati inflitti a L.G., 34 anni, di Acquedolci, già arrestato e rinchiuso nel carcere di Gazzi.

A Sant’Agata di Militello invece Pina Lazzara, Gup di Patti, ha condannato, nel primo grado di giudizio, con il rito abbreviato, due uomini, uno di Acquedolci (M.S oggi 49enne a 2 anni e 7 mesi di reclusione) e l’altro di S.Agata (G.L. oggi 47enne a 2 anni e 3 mesi oltre al risarcimento da liquidare in separata sede alla famiglia della vittima) per la violenza che hanno determinato, con atti sessuali nei bagni della stazione ferroviaria e su una panchina della villa “Falcone e Borsellino” ad un minore.

A denunciarli fu la madre del bambino.