Dopo il successo di “Mi hai fatto fare tardi”, è in radio in questi giorni l’ultimo singolo “Domani arriverà”
Grande attesa per il nuovo tour di Ninna Zilli che, dopo il successo dell’ultimo singolo “Mi hai fatto fare tardi”, parte con un nuovo tour che toccherà Messina giovedì 30 novembre, dove al Teatro Vittorio Emanuele è previsto un sold out di pubblico. “Il Modern Art Tour” prenderà il via domani (14 ottobre) dal Vidia di Cesena per attraversare tutta l’Italia con una data anche in Calabria, il 2 dicembre al Teatro Rendano di Cosenza. La cantautrice emiliana, nota per brani sanremesi come “Sola”, “Per sempre”, “L’uomo che amava le donne” e ancora “50 mila”, “L’amore è femmina”, proporrà i pezzi dell’ultimo album “Modern Art” pubblicato il 1° settembre da Universal, da cui è stato estratto il nuovo ultimissimo singolo “Domani arriverà”, in radio in questi giorni.
Si tratta del quarto lavoro della carriera della cantante, che è anche musicista, autrice, conduttrice televisiva e radiofonica, e forse ne mette a fuoco come non mai la versatilità e lo spessore da artista “completa”. Un lavoro fatto di tante forme e stili musicali che convivono felicemente e compongono insieme il profilo della loro interprete. Un progetto versatile e moderno per viaggiare nel tempo ed esplorare a fondo tutte le suggestioni musicali; rappresenta un nuovo step nella straordinaria evoluzione artistica della Zilli, mai uguale a sé stessa, che sorprende ogni volta nella scrittura e nella ricerca musicale con proposte di grande qualità. Sul palco torna alla sua dimensione più naturale: “Il live per me è fondamentale e non potrei vivere senza” – spiega l’artista – “I dischi si fanno per essere portati in giro ed essere condivisi con le persone. Per questo album ci sarà uno spettacolo ad hoc, con un dj, un po’ alla ‘vecchia maniera’, attivo sulla scena”.
Accompagnata da JEEBA – Riccardo Gibertini (tromba, trombone ed elettronica), HEGGY – Antonio Vezzano (chitarra), NICO – Nicola Roccamo (batteria), TORRE – Andrea Torresani (basso), VEEZ_O – Fabio Visocchi (tastiere), DJ ZAK – Enzo Tribuzio (dj), Nina Zilli ripercorrerà i suoi successi più amati e presenterà dal vivo i brani del nuovo progetto. Canzone dopo canzone la scaletta si colorerà anche grazie ai cambi d’abito dell’artista, con le creazioni di Vivienne Westwood, dall’alta moda allo street wear, per adattarsi alla sonorità dei brani, un mix potente di suoni metropolitani e caraibici.
(Foto: Toni Thorimbert)
MODERN ART
Tutto suona più forte di prima E guarderò la luna brillare in città Oggi voglio perdermi Come luce tra gli alberi Gli occhi chiusi e vivo a metà Domani arriverà è la mia modern art (Domani arriverà)
Le nuvole di fumo sono lontane, il sole – l’amato sole giamaicano -è tornato a splendere, “tutto suona più forte di prima”. E al centro della scena torna lei, Nina Zilli, più carica e consapevole che mai, con un album che irradia dal suo centro canzoni che sono come petali da sfogliare, ognuno diverso ma legato agli altri da una voce che da sempre può cantare qualsiasi cosa e farlo come nessuno. In questo senso, e parafrasandone il titolo, “Modern art” è l’oggetto del disco e al tempo stesso il suo titolo-manifesto, fatto di tante forme e stili musicali che convivono felicemente e compongono insieme il profilo della loro interprete.
“Modern art” è il quarto album di Nina Zilli, interprete, musicista, autrice, conduttrice televisiva e radiofonica, e forse ne mette a fuoco come non mai la versatilità e lo spessore da artista “completo” che in Italia sono appannaggio di pochi.
Registrato tra Milano e la Giamaica, con Michele Canova tornato al controllo della produzione e Nina impegnata nella scrittura di testi e musiche affiancata da un team di autori consolidato (Obi Ebele e Uchi Ebele, Piero Romitelli, Emilio Munda), “Modern art” mette in mostra alcune guest star di rilievo – avete già conosciuto il singolo “Mi hai fatto fare tardi”, firmato da tre hitmaker come Dario Faini, Tommaso Paradiso (TheGiornalisti) e Calcutta – e la presenza di un amico fraterno come JAx nella scrittura e nel rap di “Butti giù”. A completare l’opera – e a chiudere l’album -la cover di “Il mio posto qual è”, una bella canzone portata al successo negli anni ’70 da Ornella Vanoni e che vede tra le firme quelle di autori straordinari come Sergio Bardotti, Franco Califano, Gianfranco Reverberi, Carlos Pes.
Il risultato è per l’appunto quello di un album incomparabilmente versatile e moderno, che può permettersi di viaggiare in avanti o indietro nel tempo per esplorare a fondo tutte le suggestioni musicali offerte dalle canzoni: che si viaggi nel DNA dolcemente reggae soul di “1 x un attimo”, “Ti amo mi uccidi” e “Mi hai fatto fare tardi”, in quello maggiormente ritmato di “Butta giù”, “Domani arriverà”, nelle suggestioni pop di “Notte di luglio”, in delicate ballad uptempo come “Sei nell’aria”, nelle strutture di moderno gospel di “Come un miracolo” e “IGPF”, in canzoni fortemente melodiche e suggestive come “Il punto in cui tornare”, forse insieme a “Per un niente”, l’unico punto di rimando alla tradizione delle grandi interpreti italiane anni ’50 e ’60, oltre naturalmente alla conclusiva cover di “Il mio posto qual è”.
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