“Bisogna sorteggiare i revisori limitando la selezione a quelli iscritti nell’albo regionale” così il deputato regionale di Area Popolare –Ncd, onorevole Nino Germanà che, questa mattina, ha preso parte al convegno organizzato dall’Ancrel (Associazione Nazionale Certificatori e Revisori Enti Locali) tenutosi a Brolo, allo scopo di discutere le criticità della normativa siciliana relativa all’attuale sistema di reclutamento dei Revisori degli Enti Locali. “Ho subito provveduto a presentare un emendamento sul recepimento della normativa nazionale sui revisori dei conti perché non si può prescindere dal tener conto di alcune particolarità del nostro territorio, per cui è essenziale modificare alcune disposizioni”, continua il parlamentare che, nei giorni scorsi, ha preso parte alla discussione relativa alla legge elettorale affrontata durante la seduta della prima commissione di cui fa parte.
“L’argomento, purtroppo, non è stato trattato con l’attenzione che avrebbe meritato. Non si pensi sia un tema che interessa una categoria professionale, ridurlo a ciò sarebbe un errore. Va da sé che, essendo il revisore il massimo organo di controllo deputato a garantire il buon funzionamento dell’Ente, il suo ruolo è fondamentale nell’ottica della tutela della comunità. Sono convinto -anche se già sarebbe un’ottima cosa – sia necessario recepire immediatamente la normativa nazionale, agganciandoci alla riapertura dei termini degli emendamenti sulla legge elettorale. Dopodicchè, però, ci corre l’obbligo di studiare un disegno ad hoc che sia cucito addosso alle esigenze della Sicilia che, indubbiamente, fa storia a sé sotto molti aspetti. Trovo ovvio, ad esempio, che i revisori vadano sorteggiati tra quelli presenti sul territorio siciliano così come avviene nelle altre regioni Italiane, e la ragione è semplice: come fa un professionista che non si trovi in loco, ad avere un quadro chiaro della situazione. Proprio la scorsa settimana a Furci Siculo è stato assegnato un revisore di Bologna. A prescindere dalla spesa onerosa per coprire gli spostamenti del professionista anche se c’è un tetto di spesa sui rimborsi,non comprendo come sia possibile si instauri un rapporto di confronto quotidiano con l’amministrazione, non trovandosi sul territorio quotidianamente”, conclude.
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