La nota del Comitato No G7 – Sicilia: “La nostra opposizione alle tendenze razziste, sessiste, omofobe che crescono in Occidente e il nostro no ai muri fisici innalzati da Trump e dall’Unione Europea”
“Dietro parole di circostanza, in realtà, al G7 di Taormina si parlerà dei muri fisici innalzati da Donald Trump e dall’Unione Europea o di quelli formali, ma non per questo meno brutali, che leggiamo nei nuovi dispositivi legislativi in materia di immigrazione, decreto Minniti-Orlando in testa, assunti in Occidente. In una Sicilia piattaforma logistica della guerra, che ha come avamposti fondamentali il Muos di Niscemi e la base di Sigonella, a Taormina verranno messe a punto le strategie della guerra ai migranti. Da questo punto di vista gli accordi con la Libia stretti dall’Italia e l’istituzione di Frontex, che ha sede proprio a Catania, assumono un ruolo centrale nella gestione europea dei flussi migratori”, sottolineano i rappresentanti del Comitato siciliano.
“Un’assemblea popolare, il 26 maggio a Giardini, discuterà dei temi della contestazione, e il 27 maggio un corteo di massa animato dai movimenti territoriali e dalle lotte sociali manifesterà a Giardini a ridosso della zona rossa”.
“L’assemblea svoltasi a Napoli domenica 7 maggio ha fatto assumere alla mobilitazione contro il G7 di Taormina un carattere visibilmente nazionale e, con l’intervento degli attivisti che stanno costruendo la contestazione al G20 di Amburgo, internazionale. Da questo punto di vista anche il G7 economico di Bari del 13 maggio assume un ruolo di particolare rilevanza. Queste mobilitazioni si muoveranno in un passaggio storico nel quale al neoliberismo dei tecnocrati, che abbiamo conosciuto drammaticamente nella gestione della crisi degli ultimi anni, tende ad avvicendarsi un capitalismo reazionario e xenofobo che si propone come alternativo all’attuale establishment. Se sui nostri territori conosciamo una diffusione impressionante di discorsi populisti rivolti contro le marginalità e i migranti in particolare, incarnati dalle nuove destre, Lega Nord in testa, riconosciamo che questo sia solo della punta dell’iceberg di una tendenza che investe tutto il mondo occidentale.
Da questo punto di vista non possiamo ignorare che quella di maggio sarà la prima volta di Donald Trump, incarnazione visibile di questa tendenza razzista, sessista, omofoba, conservatrice, a un vertice internazionale di questa importanza e l’opposizione alle nuove destre di governo rappresenta un elemento per noi fondamentale.
Dietro parole di circostanza, in realtà, al G7 di Taormina si parlerà dei muri fisici innalzati da Donald Trump e dall’Unione Europea o di quelli formali, ma non per questo meno brutali, che leggiamo nei nuovi dispositivi legislativi in materia di immigrazione, decreto Minniti-Orlando in testa, assunti in Occidente. In una Sicilia piattaforma logistica della guerra, che ha come avamposti fondamentali il Muos di Niscemi e la base di Sigonella,a Taormina verranno messe a punto le strategie della guerra ai migranti. Da questo punto di vista gli accordi con la Libia stretti dall’Italia e l’istituzione di Frontex, che ha sede proprio a Catania,assumono un ruolo centrale nella gestione europea dei flussi migratori.
Da una Sicilia sempre più impoverita e marginalizzata annunciamo la nostra volontà di far sentire il fiato sul collo dei potenti della terra. Un’assemblea popolare, il 26 maggio a Giardini, discuterà dei temi della contestazione, mentre altre iniziative si svolgeranno nei territori. Il 27 maggio un corteo di massa animat o dai movimenti territoriali e dalle lotte sociali manifesterà a Giardini a ridosso della zona rossa”.
NO G7 Sicilia
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