L’amministrazione comunale del 2012, 2013 e 2014, guidata dall’allora sindaco, e oggi capogruppo consiliare di minoranza, Enza Maccora agì in maniera conforme.
Per il Giudice del Lavoro del tribunale di Patti nessuna azione di mobing e così, questo, ha rigettato la richiesta di risarcimento che il dipendente, oggi in pensione, aveva richiesto.
Protagonista della vicenda, insieme all’allora sindaco Enza Maccora era il dipendente Carlo Cardaci, che nel 2014, il dipendente chiedeva al Tribunale di Patti che venisse dichiarata nulla, annullabile e comunque priva di effetti nei suoi confronti la delibera di Giunta Municipale n. 3 del 15 gennaio 2014 e che gli fossero riassegnate le funzioni dirigenziali.
Il dipendente sosteneva che l’allora amministrazione comunale di Sinagra avesse tenuto nei suoi confronti comportamenti vessatori e persecutori, riconducibili al mobing, chiedeva, pertanto, il risarcimento del danno sia di natura patrimoniale che non patrimoniale quantificato in 250.000 euro.
Ora il tribunale ha ritenuto infondate le richieste del dipendente del comune di Sinagra e lo ha condannato al pagamento delle spese legali in favore dell’Ente comunale oltre alle spese della CTU.
Nella sentenza si chiarisce che l’amministrazione comunale di Sinagra non ha operato alcun demansionamento ai danni del detto dipendente e, soprattutto, nessun comportamento vessatorio e persecutorio è stato posto in essere dell’amministrazione del tempo nei suoi confronti.
Enza Maccora, il sindaco, ha così commentato su facebook:
“TUTTO TORNA”
Ho appreso che il Tribunale di Patti sezione Lavoro, con una recente Sentenza, ha rigettato le richieste di un dipendente del Comune di Sinagra, oggi in pensione.
Con ricorso depositato nel 2014, il dipendente chiedeva al Tribunale di Patti, tra l’altro, che venisse dichiarata nulla, annullabile e comunque priva di effetti nei suoi confronti la delibera di G.M. n. 3 del 15/01/2014 e che gli fossero riassegnate le funzioni dirigenziali.
Il dipendente sosteneva ancora, in ricorso, che l’amministrazione comunale di Sinagra, e in particolare il sindaco, negli anni 2012, 2013 e 2014, avesse tenuto nei suoi confronti comportamenti vessatori e persecutori, riconducibili al mobbing, chiedeva, pertanto, il risarcimento del danno sia di natura patrimoniale che non patrimoniale quantificato in € 250.000,00.
Ebbene, il signor Giudice del Tribunale di Patti ha ritenuto infondate le richieste del dipendente del comune di Sinagra e lo ha condannato al pagamento delle spese legali in favore dell’Ente comunale oltre alle spese della CTU.
Nella sentenza del Tribunale di Patti è emerso inequivocabilmente che l’amministrazione comunale di Sinagra non ha operato alcun demansionamento ai danni del detto dipendente e soprattutto nessun comportamento vessatorio e persecutorio è stato posto in essere dell’amministrazione Maccora, nei suoi confronti.
Le superiori decisioni del Giudice del Lavoro del Tribunale di Patti sono l’ulteriore riprova che sia io che tutti i componenti della mia amministrazione abbiamo sempre agito nella massima correttezza e trasparenza nel pieno rispetto della legge.