Nella mattinata era giunta la notizia del sequestro del cantiere del MUOS con relativo blocco dei lavori, da parte della magistratura, ma i manifestanti non hanno fatto una piega, andando avanti lo stesso. Quelli, arrabbiatissimi, si sa, non li ferma nessuno.
Per il momento, quindi, l’installazione delle tre gigantesche antenne paraboliche della marina Militare USA resta ferma al palo, con la consapevolezza che ad essa, praticamente, si oppone tutta la popolazione di quella vasta area della Sicilia, appoggiata anche dalle istituzioni locali.
Ma una volta acquisito definitivamente il diniego delle autorità italiane, l’importante obiettivo da raggiungere sarà lo smantellamento delle 41 gigantesche antenne NRTF (Niscemi Naval Radio-Transmitter Facility), che sfregiano il cielo di Niscemi e che con le loro onde elettromagnetiche provocano danni all’uomo e all’ambiente.
Da Messina due pullman, organizzati dalla Rete No Ponte, hanno portato a Niscemi un centinaio di manifestanti con tanto di striscione giallo, rosso e nero con su scritto: “Il Muostro è in agguato, disarmiamolo!”. In testa, Luigi Sturniolo, uno degli storici fondatori del movimento, adesso candidato alle Regionali del 28 ottobre nella lista in appoggio a Giovanna Marano, candidata alla presidenza, presente alla partenza del corteo assieme al suo “vice” designato, Claudio Fava.
In segno di vicinanza e solidarietà al popolo No Muos, contro il costante propagarsi delle installazioni militari in Sicilia, c’era presente alla partenza anche Rita Borsellino, parlamentare europea di area PD. “Sono qui da siciliana innamorata di questa terra, purtroppo violentata” ha detto a qualche cronista, e sulla notizia del sequestro del cantiere ha tenuto ad aggiungere: “Adesso è intervenuta la magistratura, in questo senso sarebbe auspicabile che lavorasse meglio”.
I messinesi in corteo, dal canto loro, hanno trovato modo di accostare i due fronti contro i rispettivi “mostri”: quello dello Stretto e quello niscemese. Unendo le due questioni in un unico, nobile, intento, urlavano: “La terra è nostra e non si tocca, No Ponte, No MUOS, uniti nella lotta”.
Anche Sigonella, la “base” per eccellenza, l’hub militare americano che di Niscemi si serve per le radiocomunicazioni della US Navy, di cui i manifestanti chiedono lo smantellamento e la riconversione in aeroporto civile, era tra i temi centrali della manifestazione. “Senza Muos e senza Sigonella la Sicilia sarà più bella” recitava uno slogan ricorrente.
Appassionati e toccanti, sono stati, a chiusura di corteo, proprio sotto i cancelli della base e sotto gli occhi attenti dei poliziotti, gli interventi di chi sta dando l’anima per questa causa, come Enzo Traina, Peppe Cannella, Edoardo Pantagreco e Nino Strano. Quest’ultimo, esponente del WWF e del comitato No Muos di Modica, che di professione fa il medico, ha esortato tutti a segnalare, eventualmente, casi di patologie come distacchi di retina, leucemie, tumori alla tiroide e quant’altro, imputabili alle onde elettromagnetiche emanate dal sistema di radiotrasmissione, al fine di rafforzare la campagna di sensibilizzazione, nonché prevenire e scongiurare ulteriori danni alla salute.
Il corteo, in serata, si è ripetuto lungo le strade del centro di Niscemi, con concerto finale ed interventi in piazza Vittorio Emanuele.
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