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NOVITA’ EDITORIALI – “Il fiume e la luna” di Rosalia Simone D’Aliberti

Piccole perle di lirismo narrativo in un periodo della Sicilia tirrenica e nebroidea, negli anni ‘40 e ’50. I racconti “Il fiume e la luna” di Rosalia Simone D’Aliberti  sono  le  vicende  dei protagonisti si intrecciano e rimandano  agli anni del fascismo, allo sbarco degli alleati, alla vicenda di Salvatore Giuliano, all‘avvento del cinema in provincia Incuriosiscono alcuni riferimenti socio-antropologici come la leggenda legata alla nascita del paese di Furnari, le  rievocazioni di feste paesane,  devozioni religiose, usi e costumi locali.

Il titolo del libro nasce dalla presenza del fiume  e della luna – che assurgono ad archetipi  dell’immanenza e della trascendenza, insite nelle vita di ogni uomo – oltre che nelle poesie di apertura e chiusura, in quasi tutti i racconti,  spettatori di un dualismo che informa il mondo dei protagonisti.

Da una parte, vi sono  gli ”ultimi”,  i poveri, dall’altra “i potenti”, per censo o per ricchezza – o semplicemente- i nuovi borghesi, la cui vita scorre tra i paesi di Furnari, Falcone, Montalbano, Patti e Mazzarrà S. Andrea.

Un dualismo che sembra anche etico: emergono nel mondo contadino i valori  forti del sacrificio e del lavoro, la compassione e  la condivisione,  la consolazione derivante dalla fede e dall’amore autentico, dall’affetto dei parenti più stretti o degli animali, compagni di viaggio, con cui condividono gioie, ricordi e confidenze, laddove il mondo “altro”, si presenta come sordo al rispetto e alle  giuste rivendicazioni dei lavoratori, egoista ed arrogante,  persino nell’ invidiare ai primi  e nel pretendere per sé  il ricco mondo interiore di bellezza, speranze, sogni, miope  all’evolversi dei tempi.

Anche lo stile narrativo di Rosalia Simone D’Aliberti  sposa dualisticamentee  tuttavia  armonicamente espressioni  dolci e  accorate,  ma anche forti, a frasi  e termini dialettali unite ad un lessico tutto siciliano dei protagonisti, per lo più analfabeti con cui l’Autrice,  che pur vive una realtà privilegiata, si schiera.

Aleggiano sull’intero libro opposti luoghi dell’anima:  il “fiume”, ora placido ora veemente e tumultuoso,  – come  lo è l’anelito  a conquistare migliori condizioni di vita,  a realizzare i sogni d’ amore a lungo sospirati e coltivati- e “la luna” che diventa testimone di  vite e di storie, non sempre a lieto fine ma tutte di struggente bellezza ed impatto emotivo, al cui chiarore  spesso si placano le ansie degli umili di  vedere soffocate   straordinarie  potenzialità di riscatto e di felicità.

 

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