NUOVO SINDACO DI MESSINA – Cateno De Luca in trionfo: “Sono figlio del popolo. La mia elezione è un segnale forte. Pregate per il vostro sindaco”
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NUOVO SINDACO DI MESSINA – Cateno De Luca in trionfo: “Sono figlio del popolo. La mia elezione è un segnale forte. Pregate per il vostro sindaco”

 

– di Corrado Speziale –

Un ciclone: Bramanti 34,72 – De Luca 65,28. Al ballottaggio per l’elezione del sindaco di Messina non c’è stata partita, la vittoria di De Luca è stata schiacciante. Per la coalizione di centrodestra, facente capo ai deputati Genovese, Germanà e Amata, è stata una sconfitta a testa bassa. In nottata, all’ufficializzazione del risultato, per il neo sindaco comizio e abbraccio con la folla dinnanzi al Municipio. Poi l’ingresso da vincitore a Palazzo Zanca, foto di rito con la famiglia e la giunta e breve incontro con la stampa. De Luca ha fretta di “prendere possesso” del Municipio e di Palazzo dei Leoni. Originale siparietto con il direttore generale Antonio Le Donne: “Direttore, chi apre la mattina questo palazzo?”. Le Donne: “Segretario, prego…da direttore mi ha appena licenziato!” Qualche istante prima De Luca aveva infatti annunciato: “Verrà abolita la figura del direttore generale. Basto io!”. Le novità da introdurre negli apparati comunali: “Obiettivo, semplificazione e riduzione dei costi, ma su questo profilo non toccheremo gli impieghi. Dirigenti ne saranno riconfermati soltanto 4 o 5, ma per poter svolgere un ruolo di vertice dovranno abolire l’orologio. I dirigenti che viaggiano da fuori dovranno trasferirsi a Messina”. In piazza aveva già acclamato il sindaco di Santa Teresa Riva quale deputato regionale: “Mi dimetterò entro trenta giorni. Danilo Lo Giudice entrerà all’ARS a rappresentare la città di Messina”. E svela i suoi traguardi politici partendo dal passato: “Fiumedinisi mi ha lanciato, Santa Teresa mi ha rilanciato, Messina mi porterà a fare il presidente della Regione Siciliana”. Abbiamo avvicinato il prossimo assessore Salvatore Mondello per conoscere quali fossero le prime mosse in materia urbanistica del dopo De Cola. La sua risposta è stata lapidaria: “E’ una questione complicata. Nei prossimi giorni ne parliamo, intanto fateci godere la festa…”


Vox populi è come la previsione meteo: non sbaglia più. “De Luca vincerà” e De Luca ha vinto. Certo, con questo scarto incredibile di voti, neppure in Bulgaria…Così, se la rappresentanza politica è fatta davvero da numeri, la sconfitta per i deputati Genovese, Germanà e Amata, è cocente. E sul candidato sindaco Dino Bramanti, ecco le esternazioni notturne, dinnanzi al suo popolo, di De Luca: “Mi auguro non sia vera l’affermazione che non intende stringermi la mano. Mi è stato riferito, la prendiamo con beneficio di inventario, ma se è vero è un altro atto grave nei confronti della città che ha eletto democraticamente un sindaco”. E torna sulle “sberle” della campagna elettorale: “Cosa dovrei rispondere al prof. Bramanti? Che rompiamo tutti gli accordi che già esistono tra Comune e Centro neurolesi? No, io non faccio parte di quei soggetti che coltivano odio. La mano, io come sindaco al prof. Bramanti la stringerò come la stringerò a chiunque. Un uomo delle istituzioni sa separare le ferite profonde ancora sanguinanti rispetto a quella che è la funzione pubblica”. L’offesa: “Cateno De Luca fino a quando non riceverà le scuse dall’uomo Bramanti non potrà assolutamente porgere l’altra guancia”. De Luca, estratta dall’urna l’ultima scheda, è andato a prendersi l’abbraccio dei suoi affezionati sulla scalinata dinnanzi al Municipio. “Io sono figlio del popolo. La mia elezione deve essere un segnale forte nei confronti di tutti, di chi si sente ferito da sistemi che hanno invertito o calpestato le regole per eliminare la concorrenza e cancellare il sacrosanto principio della meritocrazia. Si è affermata una proposta chiara e forte, che rispecchia il carattere di chi vi parla. Sono un uomo tutto d’un pezzo che crede molto in quello che fa, non si fa sconti e non fa sconti a nessuno. Sappiate che non avete di fronte una persona disposta a farsi cuocere a fuoco lento…” Parla poi di stanchezza della città verso “i finti giochi politici, le finte ideologie e verso soldati e soldatini, pupi e pupari”. Fino al punto più atteso, quello che gli permetterà di amministrare: “Rivolgo a tutti i 32 eletti al Consiglio comunale l’invito di essere conseguenziali al mandato e alle aspettative della città. Messina non vuole steccati ideologici e politici, atteggiamenti settari, non vuole consiglieri comunali che per partito preso fanno male alla città. Noi alla luce del sole dobbiamo definire il contratto per Messina su elementi programmatici che la città ha deciso di individuare come guida”. Eccola: “Cateno De Luca, la sua giunta e il suo programma”. E aggiunge. “Non consentirò che si avviino trattative parallele e fuori dalle stanze del consiglio comunale. Sono pronto a governare insieme ad ogni singolo consigliere. La città sappia che l’Amministrazione, il sindaco e la sua giunta sono disponibili ad accogliere…”. L’immediatezza: “Uno dei primi atti che faremo nelle prossime ore sarà un avviso per avere il sostegno per poter avviare tante piccole attività indispensabili. Spero di avere disponibilità e solidarietà”.
Dopo un paio d’ore dall’elezione, il neo sindaco ha subito spiccato il volo: “Fiumedinisi mi ha lanciato, Santa Teresa mi ha rilanciato, Messina mi porterà a fare il presidente della Regione Siciliana”. C’è già una trama da seguire: “Vedremo di fare attecchire il modello di buon governo a Palazzo Zanca e farlo diventare un grande modello che aprirà magari a Cateno De Luca tra dieci anni le porte di Palazzo d’Orleans”. La risposta a chi lo addita come non messinese: “Se uno ama il mestiere che fa, vi assicuro che lo farà bene in qualunque posto”. Era la notte giusta per l’acclamazione del suo fedelissimo, il sindaco di Santa Teresa Riva, quale deputato regionale, primo dei non eletti alle scorse elezioni regionali: “Mi dimetterò entro trenta giorni. Il tempo di chiudere le ultime pendenze a Palermo. Danilo Lo Giudice entrerà all’ARS a rappresentare la città di Messina”.
Le conclusioni di De Luca in piazza: “Sono un grande sognatore ma sono anche una persona altrettanto pragmatica. Voglio prendere possesso delle mie stanze. Vogliamo iniziare, così, in modo operativo…intanto vi comunicheremo la data della nostra festa”. Il finale richiama ben altre proclamazioni in ben altra piazza: “Vi chiedo col cuore, pregate per il vostro sindaco”.
Per l’ingresso da trionfatore a Palazzo Zanca, De Luca ha voluto accanto a sé moglie e figli.
L’incontro nel Salone delle Bandiere è stato breve. Foto con famiglia e giunta. Tempi e impegni una volta insediato: “Avvieremo una ricognizione per avere un primo quadro della situazione. Per averla completa occorreranno settimane”. Come sarà il rapporto con il personale del Comune: “Per me gli impiegati comunali sono colleghi. Non ha importanza chi ha votato per noi e chi per altri. Questo è il mio modus operandi”. L’enunciato programma per la riorganizzazione degli uffici: “Obiettivo, semplificazione e riduzione dei costi, ma su questo profilo non toccheremo gli impieghi. Dirigenti ne saranno riconfermati soltanto 4 o 5, ma per poter svolgere un ruolo di vertice dovranno abolire l’orologio. I dirigenti che viaggiano da fuori dovranno trasferirsi a Messina. Dobbiamo essere sempre presenti sul territorio, la città ha bisogno di tutti noi”. Il primo taglio dentro la macchina burocratica: “Verrà abolita la figura del direttore generale. Basto io!” Ma da lì a poco sarebbe caduto in contraddizione. Preso dall’urgenza di entrare nel palazzo, si rivolge a Le Donne, presente in sala: ““Direttore, chi apre la mattina questo palazzo?” La riposta di quest’ultimo lo gela: “Segretario, prego…da direttore mi ha appena licenziato!” Battuta a parte, in previsione del suo insediamento, che avverrà domani, martedì 26, De Luca strappa un appuntamento di buon mattino già per oggi. Ma ha la testa anche a qualcos’altro cui tiene tanto: “Domani mattina (oggi, ndr), dovremo prendere possesso anche di Palazzo dei Leoni…” Anche e soprattutto la Città metropolitana è tra le priorità del nuovo sindaco. Su una delle deleghe più importanti, a margine della ressa tra la piazza e il palazzo, abbiamo avvicinato il prossimo assessore Salvatore Mondello per conoscere quali fossero le prime mosse in materia urbanistica del dopo De Cola. La sua risposta è stata lapidaria: “E’ una questione complicata. Nei prossimi giorni ne parliamo, intanto fateci godere la festa…”.

25 Giugno 2018

Autore:

redazione


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