ÓBLÒ – Da domani la mostra di Marta Cutugno a Torre Faro
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ÓBLÒ – Da domani la mostra di Marta Cutugno a Torre Faro

L’artista messinese, alla sua seconda personale, esporrà le sue opere a Casa Peloro Art di via Fortino, a Torre Faro, da martedì 27 agosto fino al 2 settembre. Vernissage previsto per le 19,30.

 Dopo il successo di MAD’AMA, che lo scorso anno segnò il suo debutto nel campo dell’arte figurativa per Nebe Gallery, al Nebe Coffee Book di Capo Peloro, Marta Cutugno si ripropone. ÓBLÒ, è il titolo della sua nuova produzione artistica che caratterizzerà questo fine agosto, inizio settembre, a Casa Peloro Art di Torre Faro. Come già avvenuto per la mostra precedente, l’artista attirerà tanti appassionati, curiosi e addetti ai lavori, che potranno apprezzare quest’ultima selezione di opere che ben si collocano all’interno dello splendido scenario offerto dal luogo.

Musicista e musicologa, insegnante, giornalista culturale, critica musicale e teatrale, amante della poesia, Marta Cutugno è molto conosciuta nel campo dell’informazione culturale in quanto redattore della rivista on line “Carteggi Letterari”. Anche per questo motivo la sua seconda esposizione di opere susciterà particolare interesse e curiosità.

Creativa e geniale nel mettere in campo le proprie passioni, e al tempo stesso determinata e attenta nelle proprie attività, l’autrice della mostra rappresenta l’esempio di quanto le arti, insieme, in un dialogo costante e costruttivo, costituiscano terreno di incontro, di condivisione, dove la visione del mondo, gli interessi in comune e le sensibilità giocano un ruolo determinante.

Pittura & poesia: le tele, tutte di forma circolare, saranno accompagnate da versi poetici di vari autori.

 

La nota dell’artista:

ÓBLÒ, piccola grande finestra per la mia immaginazione.

Un affaccio, uno sguardo in bilico da un luogo protetto verso un mondo altro. La predilezione per il tondo ha incontrato quell’idea di salto nel vuoto, un balzo visivo all’altrove che mi ha sempre suggerito la forma circolare, perfetta, chiusa, finita. Nel colore, l’amore per l’elemento acqua che risponde al richiamo dei miei luoghi ma, allo stesso tempo, il desiderio di lasciare a chi osserva la libertà di scoprire e di scoprirsi, che sia mare, cielo o spazio infinito. Ad accompagnare le tele, versi poetici di autori diversi. Un conforto che sento necessario, parole che mi tengono per mano mentre guardo alla Vita attraverso ciascuno dei miei ÓBLÒ.  (Marta Cutugno)

La presentazione dell’evento, affidata a Corrado Speziale:

ÓBLÒ è un punto d’osservazione attraverso il pensiero libero. La simmetria degli accenti, con la trasfigurazione ortografica del termine, ne prefigura i contenuti.

Cosa si osserva da un ÓBLÒ? Un alternarsi di immagini, in un gioco circolare di sinuosità e movimenti in armonia. Un abbraccio di forme. L’ÓBLÒ è trasparente e fedele agli stati d’animo dell’artista che incontrano quelli del visitatore: gentilezza e personalità, insieme, nel disegno di un istante. Sensazioni tradotte in arte a tecnica mista, percepibili finanche al tatto, immortalate e irripetibili. ÓBLÒ è significativo di circolazione di luce, di visioni, attenzione di sguardi sul fluire di forme e colori che aprono all’immaginazione. È il carattere dell’artista riflesso su tele che incorporano tratti avvolgenti, leggeri, mutevoli nello spazio e nel tempo. È un passaggio dell’osservatore nel traguardare ciò che affascina e fa sognare. 15 tele circolari, del diametro di 30, 50 e 70 centimetri, che trasmettono energia in un girovagare d’emozioni.

Marta Cutugno esercita l’arte con immediatezza, sensibilità, gusto e sentimento. Insegnante, musicista, giornalista culturale, critica musicale e teatrale, amante della poesia, l’autrice è alla sua seconda personale dopo “Mad’Ama” dello scorso anno. Per lei, dunque, nel campo dell’arte figurativa, si tratta di un ritorno sulla scena, una conferma, oltre l’ordinario, di quanto costruito nell’ambito dei suoi interessi: un dialogo costante tra varie discipline coltivate con passione, ricerca e creatività.

Così, attraverso ÓBLÒ appare il volto socializzante dell’arte, la voglia di incontrare, di comunicare.

Dopodiché, se l’arte stessa ritrova la propria essenza in un luogo in sé suggestivo, identificabile come fonte d’ispirazione, acquista valore. Capo Peloro è quello splendido lembo di terra che fa da sponda ad un mare di sentimenti, luogo di miti e leggende: lo Stretto di Messina. L’artista, attraverso la sua mano e il suo sentire, rivela le percezioni del luogo, della storia che lo contraddistingue, regalando alla sua terra visioni nuove, profondità e vigore.

Ed ecco, dunque, l’oblò come quel cerchio vitale che mette in contatto il navigante con il mondo e il mare che lo circonda, lungo una rotta che segna inevitabilmente lo scorrere della vita. Il candore del bianco, con i suoi misteri, si staglia e talvolta accompagna la profondità del blu. In mezzo, l’armonia ed i sensazionali movimenti delle variegate sfumature che si incrociano a forme riconducibili all’habitat marino, tra realtà e mito, ad elementi stilizzati o floreali, che attendono sulla terraferma. Visioni in cui appaiono e contestualmente si realizzano paesaggi lunari, spaziali, tutti contaminati da mille riflessi.

Emozioni figurate: è un magnifico navigare per mare e per cielo dentro un universo circolare. Dall’ÓBLÒ appare la schiuma che travalica l’onda, i gorghi, la forza degli opposti all’insegna dell’unione e della reciprocità. Si rivelano scorci d’infinito in un viaggio immaginario denso di sensazioni tra elementi cosmici dalle molteplici sfumature.

È energia che si trasforma in materia d’arte in un mare e in uno spazio d’accoglienza e d’amicizia.

MARTA CUTUGNO, messinese, classe 1980, ha conseguito il Diploma in Pianoforte presso il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria e la Laurea in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo – D.A.M.S. – presso l’Università degli Studi di Palermo con tesi in Etnomusicologia su “I cantastorie orbi a Messina – Il repertorio di Felice Pagano”. È docente di educazione musicale e di sostegno presso il MIUR. Ha frequentemente curato laboratori di Propedeutica, di Educazione Musicale con Strumentario Orff e di Pianoforte in scuole pubbliche e private. Dal 2014 collabora assiduamente come critico e redattore presso Carteggi Letterari, testata giornalistica on line e casa editrice. Si accosta alle arti figurative ed alla pittura negli anni della prima adolescenza e continua, con costanza, a coltivare questa sua passione. In luglio 2018 ha inaugurato la sua prima mostra dal titolo MAD’AMA per Nebe Gallery, presso il Nebe Coffee Book di Capo Peloro.

26 Agosto 2019

Autore:

redazione


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