13 aprile, sabato pomeriggio al Castello Gallego di Sant’Agata Militello. La figura di Tiziano Granata attraverso il sentito di chi ha avuto la fortuna di incrociarlo in questa sua breve vita terrena. La presentazione del libro scritto dal suo amico Luca Ramacci, promossa da Legambiente, occasione di confronto per delineare la sua grandezza.
Tanta soddisfazione per la manifestazione del 13 aprile a Sant’Agata di Militello.
Numerosi i partecipanti che hanno gremito la sala del castello Gallego.
Hanno preso la parola, in ordine cronologico: Enzo Bontempo – Circolo dei Nebrodi, Salvatore Granata – Presidente Circolo dei Nebrodi, Gianfranco Zanna – presidente regionale di Legambiente, Stefano Ciafani – presidente nazionale di Legambiente, Daniele Manganaro – VQR del commissariato di Sant’Agata di Militello, Rosanna Casabona – Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Messina, Roberta Somma, geologo forense dell’Università di Messina, Lorena Ricciardello – compagna di Tiziano e socio fondatore CESAS – Centro Scientifico per l’Ambiente e la Sicurezza.
I quattro interventi degli organizzatori dell’evento e dirigenti a vari livelli di Legambiente hanno delineato la figura dell’ambientalista Tiziano Granata, socio ultra ventennale di Legambiente e fondatore del Circolo Nebrodi di Legambiente con Salvatore Granata.
Hanno ricordato, raccontando commuoventi aneddoti su Tiziano e su come abbia attivamente contribuito alle finalità dell’associazione con i report annuali sugli ecoreati, di cui era incaricato per la Sicilia, con la sua partecipazione a goletta laghi, o con la sua battaglia contro la “grande muraglia” di Piraino, considerata da Tiziano opera inutile dal punto di vista ambientale e contrastata con forza per il fatto che non ci fossero i presupposti per la messa in opera del progetto, come documentato con studi geologici o ambientali.
I dirigenti di Legambiente hanno inoltre comunicato che molte saranno le iniziative dedicate a Tiziano, in quanto collaboratore per molti anni della redazione del rapporto ecomafia, e col suo impegno civile e professionale ha apportato un suo contributo perché legge 68/2015 fosse approvata.
Una delle iniziative di Legambiente Nebrodi sarà quella di voler dedicare il circolo dei Nebrodi a Tiziano Granata per l’impegno profuso e l’attività che lui ha sempre svolto con Legambiente da quando era poco più che adolescente; altra iniziativa in suo onore si svolgerà il 1° luglio in occasione della presentazione alla Camera dei Deputati del nuovo rapporto ecomafia che sarà dedicato sempre a Tiziano. Infine il 15 agosto si terrà una manifestazione in sua memoria dedicata al traffico illegale dei rifiuti.
Infine il Presidente Nazionale Ciafani ha voluto precisare che si è dispiaciuto tantissimo per non aver potuto partecipare al funerale di Tiziano, ed ha affermato che anziché investire dei soldi in una corona di fiori che poi appassiscono, si riprometteva con Legambiente di farlo per qualcosa che ricordasse lui, chiedendo alla compagna Lorena Ricciardello di aiutarlo a individuare il modo migliore.
Si sono susseguiti uno dietro l’altro molti interventi particolarmente toccanti e densi di profonda attestazione di stima e di riconoscimento per il valore professionale, scientifico, civile ed umano, intramezzati tra sentiti e scroscianti applausi, lacrime e sorrisi di gioia nell’ascoltare ancora le imprese del nostro tanto amato Tiziano.
Daniele Manganaro ha cominciato mostrando il video di Sky TG24 incentrato sul business del traffico illegale di carne ne Nebrodi, in cui si mostra l’operato della cosiddetta squadra dei vegetariani, con il nostro Tiziano in azione. Ha poi continuato ricordando con autentica commozione il valore del suo stretto collaboratore.
“Oltre alle attività ambientali, Tiziano si occupava anche delle attività agro-alimentari.
Questa è tutta opera sua”.
Pensate continua Manganaro “che i giubbotti che noi indossiamo li ha fatti Tiziano”, così come ha pensato anche lui “alle radioline e ai cappucci, perché ci credeva in questo lavoro”.
Manganaro continua ricordando quando “Legambiente ci ha conferito il premio Legalità e Ambiente a Grosseto consegnato nel 2016 dal Presidente del Senato Dott. Pietro Grassi”.
Prosegue Manganaro “Voglio ricordare anche il responsabile della mia squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato, il sovrintendete Rino Todaro che è passato a miglior vita il giorno dopo Tiziano Granata”.
Vi voglio raccontare brevemente quella che è stata la mia esperienza di sbirro da strada assieme a questi ragazzi che anch’io classifico sbirri da strada, continua Manganaro.
“Tiziano l’ho conosciuto nel 2014 … era aggregato al mio commissariato su disposizioni della Dott.ssa Casabona presso la Procura di Patti e lavorava sugli ecoreati.
È riuscito a trasmettermi la passione per questo sistema. La lotta verso i crimini ambientali. Mi ha colpito la sua lealtà, la sua trasparenza, la sua bontà, la sua umiltà. Riusciva sempre a mettere la buona parola.
Aveva un modo di porsi straordinario nei rapporti con noi, nei rapporti con l’esterno. Professionista serio.
Credo che la sua vita fosse dedicata alla Polizia di Stato, al lavoro, alla materia ambientale e agli animali. Nessuno lo conosce come l’ho conosciuto io, anche perché mi faceva la scorta dopo l’attentato, per cui stava h24 con me anche a casa mia.
Quindi considerato come un ragazzo di famiglia. A Gela ha fatto la tesi sul petrolchimico e quella tesi è stata utilizzata dalla Procura di Caltanissetta per degli interventi sul territorio…
Qui abbiamo fatto diversi interventi con la Dott. Casabona. Interventi importanti.
La rivista di Legambiente ci definì squadra ecospeciale. Nel 2017 elencò i 10 depuratori sequestrati, svariate cave, svariate discariche. La cosa più bella che ricordammo quel 21 marzo 2016, in occasione della conferenza, ricordammo che l’indomani dell’applicazione della 68/2015, l’indomani dell’entrata in vigore sequestrammo una cava a San Fratello e li subito, immediatamente, applicammo la norma punitiva e obbligato il titolare alla bonifica del sito, cosa che prima non si poteva fare.
Prima i rifiuti rimanevano lì per anni. Successivamente grazie all’input della Procura fu creata questa task force. La concordarono Tiziano con la Dott. Casabona. Abbiamo avuto la fortuna di avere la Dott. Raffa come Procuratore che ci seguiva, il Questore Cucchiara, il Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci che è stata una figura chiave perché è riuscito a mettere insieme tutte queste persone e si creò una task force che, come definisco sempre io, pose alla base del lavoro la sicurezza partecipata.
Sicurezza partecipa significa che a questo concetto partecipano enti e istituzioni anche esterne alla Polizia di Stato. Quindi c’eravamo noi, con la squadra di PG, c’erano le guardie del Parco dei Nebrodi che vedo qui in divisa e mi onora la vostra presenza e c’erano delle guardie venatorie nominate da noi ausiliari di PG che hanno collaborato in questo percorso.
Un percorso lungo, un percorso difficile, che ha dato tanti brillanti risultati.
Oltre alla materia ambientale, Tiziano riportava all’interno di questa costellazione di reati le ecomafie. Con lui avevamo un sogno. Che la stessa riforma fatta nel settore ambientale e conseguente a trent’anni di lotta che ha fatto Legambiente, che la stessa riforma fosse fatta anche nel settore agroalimentare. Il disastro ambientale, l’inquinamento ambientale… il disastro alimentare, l’inquinamento alimentare.
Gli stessi strumenti usati nel settore ambientale che venissero utilizzati anche nel settore agroalimentare che noi ritenevamo e riteniamo ancora oggi di notevole importanza.
Ma mi colpì di Tiziano e di Rino, di tutti e due, con i quali sono stato a stretto contatto per 4 anni, il metodo utilizzato nell’attività investigativa. Un metodo è stato quello di utilizzare nella nostra attività, non il classico informatore che troviamo nel c.p.p., ma i nostri informatori erano e sono le persone perbene appartenenti alle istituzioni.
Mi spiego meglio. Se avevo interesse ad intervenire su una cava su una discarica, non mi rivolgevo al pregiudicato, con il quale non avevo né ho rapporti, ma mi rivolgevo agli amici di Legambiente che ci potevano dare valide indicazioni. Così lo abbiamo fatto nel settore delle agromafie e ci siamo trovati Sindaci, consiglieri comunali, enti e istituzioni. Abbiamo stravolto un metodo che dilagava negli anni ’90. Negli anni ’90 il poliziotto si rivolgeva al mafioso per arrestare un altro mafioso.
Signori, per me, per Tiziano, per Rino, il poliziotto che si rivolge alla mafia per arrestare l’altra parte della mafia è mafioso anche lui. E noi non lo siamo. Noi rapporti coi pregiudicati non ne abbiamo avuti completamente. Noi informatori pregiudicati non ne abbiamo avuti. Ci rivolgevamo alle istituzioni. Sicurezza partecipata. Il metodo è cambiato.
Siamo arrivati giovani in amministrazione. E quel sistema degli anni ’90 che ha dato risultati che non condivido, oggi non si applica e secondo me, secondo noi, non da risultati brillanti nel campo delle ecomafie e nel campo delle agromafie, i due settori in cui noi ci siamo specializzati, dove non è facile continuare a lavorare, ma stiamo cercando di farlo. Non è facile perché la mente operativa era Tiziano. Aveva una preparazione che oggi non è facile trovare.
Una professionalità acquisita in vent’anni nel settore ambientale, grazie ai suoi studi, al suo impegno in Legambiente, questo è stato illuminante. Questa preparazione lui la proiettò in Polizia e la utilizzò da un punto di vista investigativo. Ha conciliato divertimento, passione e lavoro. Tenete conto che in 18 anni in Polizia non ho mai conosciuto un operatore professionista e professionale contemporaneamente. Professionista per la preparazione professionale nei rapporti. Tiziano era in grado di fare un controllo o una perquisizione e un sequestro con una tranquillità invidiabile e con una calma inquietante. Grazie a lui, i risultati di questi 4 anni, non ci nascondiamo, sono grazie a lui, grazie a Rino.
Loro guidavano la squadra che io mi onoravo di coordinare con la supervisione delle Procure che ci hanno seguiti. E chiudo con l’ultimo riconoscimento che ho ritirato io, ma che chiaramente non è mio ma è della squadra in particolare di Tiziano.
Il 21 di febbraio Tiziano era contentissimo. Il Ministro ci ha conferito la medaglia di argento. Quel premio è di Tiziano.
Quindi c’è stato l’intervento di Roberta Somma, geologo forens
Lei ha proiettato 3 brevi video amatoriali.
Il primo video, in memoria di Tiziano Granata e Rino Todaro, compie un breve excursus sulla vita dei due poliziotti del Commissariato di Sant’Agata di Militello. In particolare di Tiziano si è ricordato con immagini proiettate a suon di musica la figura del cittadino di Gliaca, i suoi affetti, la sua attività nell’ambito delle attività investigative e scientifiche e dell’associazionismo. Il video si conclude con una toccante poesia a lui dedicata dalla compagna e che recita come segue:
Al tramonto segue sempre un’alba.
Non lasciate che la mia presenza qui sia stata vana.
Fate delle vostre paure il coraggio per andare avanti.
L’ignoranza sta nello scegliere il silenzio e la passività senza sete alcuna di sapere.
Non abbiate paura, andate avanti, io lo farò con voi.
Fate in modo di essere derisi e combattuti, e sarete i vincitori.
Io vi sarò sempre accanto, con la mia battuta buffa e il mio sorriso ad incoraggiarvi.
Andiamo avanti.
Tiziano Granata.
Il secondo video riprende la premiazione di Tiziano da parte del Questore Cucchiara per aver partecipato ad un’azione valorosa durante l’agguato al presidente del parco dei Nebrodi Antoci e si conclude con la comunicazione che il Ministro Alfano premierà Tiziano insieme a Daniele Manganaro, Sebastiano Proto e Santo Stefano.
L’ultimo video riprende Tiziano durante un suo intervento scientifico a un convegno sui reati ambientali organizzato dalle Università di Messina e Palermo in quest’ultima città. In un’aula strapiena e in un clima pieno di energia positiva e di interesse, Tiziano spiega ai geologi in cosa consistano le ecomafie e la normativa sugli ecoreati.
L’intervento di Somma continua con il suo personale ricordo di Tiziano, che oltre ad essere “una persona dotata di grande ironia e umorismo, come capita solo alle persone estremamente intelligenti”, lo definisce “un’Ambientalista dentro geneticamente modificato, Scienziato, Servitore dello Stato, e piccolo Grande Uomo la cui vita è stata letteralmente Consacrata alla lotta contro i crimini ambientali”. Tiziano Granata, il cui valore di Ambientalista e Poliziotto è stato ampiamento riconosciuto ed apprezzato da tutti, è meno noto come scienziato in quanto Tiziano non si vantava mai dei suoi titoli accademici (laurea in chimica, dottorato in chimica degli alimenti e master di II livello in “Teorie e Metodi dell’investigazione criminale conseguito a La Sapienza).
In particolare, la sua tesi del master dal titolo “I Rifiuti sono “Cosa Nostra”. Criminologia dell’impresa mafiosa nella gestione dei rifiuti in Sicilia” la dice lunga su quali fossero le intenzioni e gli obiettivi investigativi di Tiziano già nel 2011. È stato un validissimo e scrupoloso Scienziato, come documentato da una quarantina di prodotti scientifici, tra cui libri ed articoli scientifici pubblicati non solo nell’ambito della attività di Legambiente ma anche su prestigiose riviste scientifiche dove ha riportato i risultati delle ricerche in ambito ambientale compiute principalmente nella zona di Gela.
In particolare, Tiziano è stato anche lì pioniere avviando un vero e proprio nuovo filone di ricerca presso l’Università di Messina, attivo ancora oggi. Tali ricerche volevano comprendere come sostanze inquinanti quali ad esempio Cadmio, Rame, Zinco e Piombo prodotti dal petrolchimico e dal traffico veicolare si trasferissero dall’impianto a noi consumatori nel momento in cui ci alimentiamo con prodotti agroalimentari, come pomodori di serra e carciofi coltivati in campo, contaminati da sostanze inquinanti depositate sulle piante, quando non in serra, o trasferite in esse tramite le acque delle falde superficiali inquinate da dette sostanze.
Come detto da Daniele Manganaro, i risultati delle sue eccellenti ricerche sono stati subito utilizzati dalla Procura di Caltanissetta. Tiziano è stato autore di diversi libri dedicati alle attività illecite connesse con il ciclo dei rifiuti. Il suo “Prontuario degli illeciti sui rifiuti” è un ottimo testo, semplice ma completo, e di facile utilizzo e in formato tascabile, che chiunque lavori in campo nel contrasto del ciclo dei rifiuti, come le Forze dell’Ordine, dovrebbe tenerlo in tasca, come sto facendo io in questo momento.
Recentemente si era iniziata insieme una collaborazione scientifica anche sulle applicazioni della termografia nell’analisi delle discariche e qualche risultato lo avevamo già ottenuto e presentato alla European Geological Union di Vienna che si terrà nei prossimi giorni. Nuovi sviluppi li presenteremo invece a settembre al convegno della Società Geologica Italiana in una sessione scientifica, di cui lui era contributing speaker e durante la quale lo ricorderemo insieme a Luca Ramacci, grande suo amico che terrà una key note sui delitti contro l’ambiente.
Somma prosegue ricordando che con Tiziano stavano organizzando la III edizione della summer school di geologia forense e reati ambientali dell’Università di Messina, che in suo onore, nella veste di direttore della scuola e in accordo con il CTS, ha intitolato invece da quest’anno fino a quando andrà in pensione, Summer School “Tiziano Granata” Geologia Forense e Reati Ambientali.
La scuola intende formare futuri giovani talentuosi, come Tiziano, capaci di contrastare gli ecoreati in questa società ancora oggi troppo corrotta. Per continuare in linea con il modo di vedere le cose e di organizzare – continua Somma – ho modificato il piano didattico coinvolgendo per quanto più possibile i suoi stretti collaboratori in modo tale da trasmettere a chi frequenterà la scuola un approccio investigativo quanto più possibile simile al suo. Infine comunica che l’Università di Messina ha istituito inoltre la borsa di studio “Tiziano Granata” da conferire al partecipante che sosterrà il miglior esame finale e che il 9 maggio a Favara ad Agrigento nell’ambito della Festa della Legalità saranno consegnate due targhe in memoria di Tiziano dall’Associazione dei Geologi di Agrigento insieme al Consiglio Nazionale dei Geologi.
Conclude Somma riflettendo sul fatto che Tiziano, nonostante la sua dedizione totale al lavoro e consacrazione al contrasto dell’illegalità, è stato sorprendentemente una persona molto equilibrata e completa, sempre disponibile per dare un consiglio a chi glielo chiedeva.
Non l’ho mai sentito criticare nessuno. Un esempio perenne di saggezza estrema, oltre che di bontà e generosità infinita.
Un uomo di cui non ci si poteva non innamorare platonicamente e senza distinzioni di sesso, in senso universale. Ha vissuto pienamente la sua vita affettiva dedicandosi alla famiglia (padre, madre, fratello e la nipotina Aurora) e ai suoi tanto amati Lorena e Cristiano.
Questa vita terrena senza di lui non sarà più la stessa per nessuno di noi che lo abbiamo amato.
Spero tanto di rivederlo nell’aldilà e che nel frattempo mi stia sempre vicino per bisbigliarmi sempre i suoi preziosi consigli, così come mi piace pensare che accada già da un po’, in modo da evitare di commettere errori troppo gravi.
Se avrò l’occasione di occuparmi ancora di reati ambientali continuerò a farlo solo per te.
A conclusione della intensa giornata in memoria di Tiziano, e prima dei saluti dei dirigenti di Legambiente, ha preso la parola Lorena Ricciardello. Particolarmente toccanti le sue parole, intrise anche di lacrime per il profondo legame che li teneva uniti.
Ricorda le attività di Tiziano sin da quando era piccolo, poiché con lui e con gli amici, che lì erano presenti, lei ci è cresciuta.
Ricorda l’amore per l’ambiente e per gli animali, la sua etica e morale per la legalità come un dovere morale nei confronti di tutti. Ricorda come è riuscito nella sua attività a salvare dei cavalli che venivano sfruttati per le corse clandestine ed il loro trasferimento a Castell’Umberto. Lorena era sempre presente in quello che lui faceva. Ricorda che quando entrò in Polizia, fu trasferito a Gela dove è riuscito a creare un circolo di Legambiente e dove si è confrontato con l’impianto petrolchimico lì presente, un mostro lo definisce: da qui partono i suoi studi su cui fonda la sua tesi di laurea e di dottorato.
Ricorda che Tiziano era un uomo che non amava mettersi in mostra, ma agiva nel silenzio: un Uomo nel vero senso della parola. Ricorda che sin dai primi anni di servizio in Polizia stradale, lui non era quello che ti fermava per la cintura non messa bensì controllava i camion di bestiame e di rifiuti. Conosceva tutte le leggi, come era consapevole che esistono ancora dei vuoti legislativi che sperava si attuassero il più presto possibile. Il sistema mafioso si è evoluto, non lascia segni tangibili nell’immediato, bensì nel tempo.
Ricorda che era un lavoratore instancabile, un trascinatore, che quando finiva il suo servizio di lavoro lui continuava a casa, senza che nessuno glielo imponesse: “come facevi a non amare un uomo così?” afferma Lorena.
Aveva un’etica per la legalità, sovrumana. Lorena porta un esempio che sembrerebbe lasciare intravedere inquietanti dubbi sulle dinamiche della morte di Tiziano, quello della Nave dei Veleni, la Jolly Rosso che improvvisamente affonda con materiale di rifiuti pericolosissimi e di come questo evento abbia portato alla riscossione di una assicurazione. Afferma di quanto sia pericoloso il sistema mafioso, la ‘Ndrangheta.
Afferma che chi seguiva le indagini stranamente morì, si disse per infarto.
Ringrazia il Dirigente Daniele Manganaro per avergli dato gli strumenti per avere permesso a Tiziano e al suo collaboratore Rino Todaro, con l’intera Task Force, di raggiungere dei risultati eccezionali negli ultimi anni.
Ricorda anche gli ostacoli che hanno dovuto affrontare, senza remora alcuna; hanno continuato le loro battaglie con professionalità, dedizione e passione. Lorena sottolinea che l’intera Task Force è stata eccezionale perché parlando di agromafie mette in evidenza che sono stati trovati in Sicilia 400 focolai di tubercolosi, di cui 300 solo nel nostro territorio.
Quindi afferma che il merito è della Task Force, di cui facevano parte Tiziano e Rino. Si sorprende del fatto che questo risultato sia considerato eclatante e pertanto suggerisce una formazione più adeguata per chi lavora in questo settore, perché noi gli uomini preparati ce li abbiamo avuti, e convinta che ciò che rimane di questa Task Force abbia appreso tanto e della loro preparazione chiede al dott. Daniele Manganaro di non fermarsi, di non arrendersi.
Si rivolge inoltre al pubblico chiedendo di liberarci dagli schemi del sistema omertoso.
Di non aspettare che le istituzioni facciano il primo passo, ma che siano loro, senza paura.
Insieme possiamo farcela per distruggere questo sistema dice Lorena. Lei non si fermerà e non si arrenderà. Conclude ricordando che Tiziano, Salvatore Gurgone e lei hanno fondato un’associazione, il CESAS Centro Scientifico per l’Ambiente e la Sicurezza, per la voglia e il desiderio di muoversi nel territorio proponendo la formazione, affinché le coscienze si possano muovere e che la cultura si diffonda sempre più.
Accogliendo la proposta del presidente di Legambiente nazionale Ciafani relativa all’utilizzo di piccole somme per attività dedicate a Tiziano, Lorena accetta con entusiasmo la proposta e propone che ogni anno venga istituita una borsa di studio che ricordi Tiziano da conferire al laureando che realizzerà la migliore tesi sui reati ambientali per incentivare ed alimentare la passione e l’amore per questo settore. Inoltre annuncia la richiesta di volere ricordare la figura di Tiziano negli oltre 2000 circoli di Legambiente per testimoniare la sua persona.
Chiede inoltre al sindaco di Piraino, non presente alla manifestazione, che si possa piantare ogni anno, in occasione del compleanno di Tiziano, un albero di ulivo, simbolo di vita e pianta tanto amata da Tiziano, proprio dove oggi c’è quella muraglia tanto combattuta per il suo impatto paesaggistico e la sua inutilità. Attualmente sono in corso lavori per rivestire in pietra le opere murarie.
Le piante coprirebbero in parte un’opera che deturpa il paesaggio.
Intenso è stato il suo saluto alla famiglia di Tiziano nel ringraziarli per avergli donato Tiziano.
le altre foto della manifestazione.