Tre storie di disagi: i moderni pellegrini tra cavalli marini, motori ruggenti e “missioni divine”. Un mese di ordinaria follia
Il comune di Oliveri con un post sui social ironizza amaramente su episodi di mnlcostume, Così dopo aver inviato una “signora” di venir a ritirare un bella e sostanziosa multa in comune per aver abbandona i rifiuti per strada, ora racconta, con un sorriso ironico, l’agenda dei disagi del mese, “ci imbattiamo in tre episodi che raccontano di curiosi pellegrini giunti fino a noi, pronti a condividere le loro gesta “memorabili” in attesa di incontrare la Madonna. Questi avventurieri non hanno seguito sentieri spirituali, ma strade decisamente più stravaganti, tanto da finire nel mirino delle autorità locali”.
La prima storia è quella del cavallo marino.
Un quindicenne cavaliere errante, proveniente dalle terre centrali della Sicilia, ha deciso di portare il suo destriero fino alle acque del nostro mare. Forse affascinato dalle leggende antiche o semplicemente desideroso di vivere una fiaba moderna, ha fatto tappa sulla nostra spiaggia. Il cavallo, libero e maestoso, ha lasciato a bocca aperta i bagnanti, che si sono chiesti, perplessi, se fosse davvero possibile assistere a una simile scena. “Perché no?” avrà pensato il giovane. Ma, a quanto pare, non è proprio così. Identificato e verbalizzato: niente scorribande equestri tra i bagnanti!
La seconda storia riguarda due emulatori di Tony Cairoli.
Non stiamo parlando di una pista sterrata o di un circuito professionale, bensì delle nostre strade cittadine, dove i due motociclisti si sono lanciati in acrobazie mozzafiato. Ma anziché sollevare trofei, hanno sollevato l’attenzione delle forze dell’ordine, grazie alla loro abilità nel sollevare la ruota anteriore più del dovuto. Il loro errore? Avere scelto strade troppo ben sorvegliate per le loro evoluzioni. Anche per loro, la giornata si è conclusa con un verbale per guida pericolosa.
E poi c’è la storia del terzo, quello che proprio non ce la fa più.
Forse stanco della vita frenetica o semplicemente convinto di essere in una missione per conto di Dio, ha deciso di omaggiare i muri di una casa con il suo “bene liquido”. Un atto che forse, nella sua testa, poteva essere giustificato come parte di un disegno divino. Ma tale giustificazione non ha trovato grande approvazione da parte della Polizia Municipale, che ha prontamente sanzionato il bellimbusto per atti osceni in luogo pubblico. Una lezione di civiltà che, siamo certi, non dimenticherà tanto presto.
La riflessione necessaria del sindaco
Non abbiamo alcuna intenzione di stilare classifiche tra questi atti di virtuosismo discutibile. Per comprendere simili comportamenti, bisognerebbe forse scomodare la psicologia più estrema o semplicemente rispolverare il vecchio manuale di educazione civica, quello che, purtroppo, sembra essere finito nel dimenticatoio. Nel 2024, con i social che monitorano ogni respiro del nostro territorio, come si fa a pensare di poter “scaricare” le proprie intemperanze senza conseguenze? L’impressione è che ci sia una crescente disconnessione tra ciò che si fa e la consapevolezza delle proprie azioni.
Confessiamolo: siamo stati tutti giovani una volta.
Anche noi abbiamo fatto le nostre bravate e iscritto il nostro nome nell’elenco delle sciocchezze da dimenticare. Ma c’era sempre quel brivido, quella paura di essere scoperti e puniti. Il timore di essere “battuti come tappeti la domenica mattina”, per intenderci.
Questi nuovi “pellegrini”, invece, sembrano affetti da una sorta di “sindrome da asilo nido”.
Sono rimasti fermi a un’epoca in cui anche la peggiore delle marachelle veniva punita con un semplice scappellotto da parte di un prete o una suora. E forse è proprio qui che sta il problema: l’assenza di una vera percezione delle conseguenze, in un mondo dove la linea tra ciò che è lecito e ciò che è proibito sembra essere sempre più sfocata. Un mese movimentato, insomma, quello appena trascorso. Speriamo che le autorità, con i loro verbali e i loro richiami, riescano a riportare un po’ di buon senso e ordine in questo piccolo angolo di mondo, perché una cosa è certa: di gesta “memorabili”, ne abbiamo viste abbastanza!
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