OMOFOBIA – Niente scuse, ancora, per la coppia gay insultata a Palermo
Cronaca Regionale

OMOFOBIA – Niente scuse, ancora, per la coppia gay insultata a Palermo

 

 

Episodi che spesso vengono facilmente e rapidamente dimenticanti, “oscurati” dai media, caduti nell’oblio delle coscienze, ma che rappresentano punte dell’iceberg di un disagio quotidiano che la comunità omosessuale, in Sicilia, vive

A Palermo la coppia gay insultata in banca: “nessuno ci ha chiesto scusa”.

“Sono trascorsi tre mesi e da allora non e’ accaduto niente, nessuno ci ha chiesto scusa per quegli insulti in banca.

Non dimentichero’ facilmente quell’impiegata che ci ha detto ‘froci’. Fa ancora male”.

Augusto e’ un medico cinquantenne originario di Messina che lavora tra la Sicilia e Milano e Roma.

A fine marzo, dopo un alterco telefonico con un’impiegata di banca, Augusto con il compagno Giovanni, anche lui medico, si recarono nella filiale, ma, come poi denunciarono, furono pesanetemente insultati dalla donna: “Vergognatevi, froci!’.

I due professionisti hanno nel frattemo presentato denuncia, attraverso il loro legale, Maria Elena Baio.

“Mentre Palermo ha aperto le porte alla dieci giorni di eventi e incontri dedicati ai diritti degli omosessuali, sotto il patrocinio delle piu’ importanti e rappresentative autorita’ civili del paese, nessuno spiraglio si e’ invece intravisto sul fronte della revisione di uno dei piu’ spregiudicati e preoccupanti episodi di omofobia consumatosi in citta’ lo scorso 14 marzo quando due medici venivano dileggiati e ingiuriati con epiteti omofobici all’interno di una filiale del Banco Popolare di Lodi da una dipendente del noto istituto di credito”, si sfoga il legale.

“Ad oggi – dice l’avvocato Baio – e nonostante i toni interlocutori dei legali delle parti lese, l’Istituto non ha ritenuto di dover rassegnare nemmeno quelle scuse che avrebbero rappresentato quanto meno la certezza di una presa d’atto per la gravita’ dell’accaduto”.

L’avvocato Maria Elena Baio, del Foro di Roma, insieme con Antonella Augimeri, del Foro di Milano, che seguono la vicenda, si dicono “stupite che il terzo gruppo bancario del paese che opera sotto il vessillo di un codice etico che si pregia di essere stato pensato, scritto e attuato nel precipuo interesse dei cittadini, non abbia inteso muoversi in tal senso”

(fonte Adnkronos)

Ed intanto dopo il fatto di cronaca che ha visto un giovane orlandino aggredito a colpi di bastone in spiaggia a Calatabiano, il presidente di Arcigay Messina, Rosario Duca, ha scritto al ministro degli Interni, al ministro delle Pari Opportunità ed al prefetto di Messina per chiedere un maggiore controllo delle forze di polizia per tutelare maggiormente la comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) messinese

Il fatto è avvenuto lo scorso 9 giugno, nella spiaggia di San Marco di Calatabiano.

Qui vi è stata un’aggressione omofoba contro un giovane di Capo d’Orlando, che è stato aggredito a colpi di bastone ed ha riportato gravi lesioni.

A darne notizia è stato immediatamente il presidente di Arcigay Messina, Rosario Duca, che ha scritto al ministro degli Interni, al ministro delle Pari Opportunità ed al prefetto di Messina per chiedere un maggiore controllo delle forze di polizia per tutelare maggiormente la comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) messinese.

Stessa richiesta di intervento all’ex prefetto Alecci era stata già inoltrata in passato. In quell’occasione, il 4 novembre 2009, l’ex prefetto Alecci emanò un ordine di servizio con il quale si ordinava maggiore attenzione per la vigilanza e tutela della comunità messinese.

A seguito della recente aggressione, Arcigay Messina ha inoltrato reclamo e segnalazione all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.

4 Luglio 2013

Autore:

admin


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