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On. STEFANIA MARINO – Accendere i fari sull’ospedale di Sant’Agata Militello

 

Interrogazione a risposta in Commissione della deputata del PARTITO DEMOCRATICO – ITALIA DEMOCRATICA E PROGRESSISTA

L’onorevole ennese, dopo accompagnata da una delegazione locale del Pd a visitare il nosocomio nebroideo,  interroga il Ministro della Salute per sapere se sia a conoscenza delle criticità presenti attualmente nell’Ospedale Sant’Agata di Militello e quali provvedimenti urgenti intenda assumere al fine di risolvere tali problematiche e garantire ai cittadini il diritto alla sanità pubblica previsto dalla Costituzione.

Dalla nota dell’interrogante:

premesso che:

con la Legge di Bilancio 2025 la dotazione di risorse del Fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil è sceso al punto più basso mai toccato negli ultimi quindici anni: 6,05 per cento, un livello sempre più lontano da quello dei paesi dell’area Ocse e che ci colloca agli ultimi posti in Europa (soglia destinata a scendere addirittura al 5,93 per cento nel 2027, secondo le stime della Fondazione Gimbe, che ha anche evidenziato come per affrontare le reali necessità del Sistema sanitario manchino all’appello 19 miliardi;

considerando le cifre assolute, il finanziamento di soli 1,3 miliardi di euro previsto per il comparto nel 2025, non riuscirà nemmeno a pareggiare gli aumenti inflazionistici;

non vi è traccia del maxi piano di assunzioni di medici e infermieri, annunciato da tempo dal governo, che in un triennio avrebbe dovuto portare nel Sistema sanitario nazionale 30 mila professionisti;

nessuna risorsa è stata prevista per contrastare il problema del personale in fuga dagli ospedali o per ridurre le liste d’attesa infinite;

a causa di questi tagli oltre 4 milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle cure per mancanza di reti di servizio o per l’impossibilità di far fronte economicamente ad un servizio garantito come diritto dalla Costituzione;

nel 2023 si è verificato un aumento di 4,3 miliardi della spesa sanitaria privata delle famiglie (con una crescita del 10,5 per cento rispetto all’anno precedente);

preso atto che:

tali criticità vengono aggravate in alcuni territori da carenze croniche e da gestioni fallimentari delle risorse pubbliche. Secondo le associazioni sindacali ad esempio in Sicilia mancano 18 mila tra medici, infermieri, operatori sociosanitari e amministrativi;

questa situazione si ripercuote conseguentemente sui servizi essenziali ed in particolare con la corretta erogazione delle prestazioni sanitarie ed ospedaliere;

tra i nosocomi siciliani con maggiori problematiche vi è l’Ospedale Sant’Agata di Militello in provincia di Messina i cui reparti sono stati visitati dall’interrogante nel mese di gennaio 2025. La carenza di organico, nonostante l’impegno e la professionalità di medici ed infermieri in servizio, è riscontrabile in tutti i reparti peraltro in un bacino d’utenza di quasi 100mila abitanti e la notevole distanza dagli altri nosocomi regionali. Mancano anestesisti, cardiologi, chirurgi, neurologi oltre ai primari; prestazioni fondamentali per la prevenzione e la diagnosi come la risonanza magnetica non sono erogate mentre vengono colpevolmente attivate convenzioni con strutture private.

Nella struttura è poi ormai da anni stato poi cancellato anche il punto nascita, che rappresenta un presidio fondamentale per la comunità;

nella struttura mancano inoltre le apparecchiature necessarie a salvare la vita delle persone. Nel reparto di Medicina non è ancora stata infatti attivata la stroke-unit col risultato che il primo servizio utile e più vicino si trova a Messina;

in questo contesto appare poi paradossale che, invece di utilizzare le risorse pubbliche per risolvere queste carenze, vengono attivate nuove convenzioni con strutture private come recentemente per il reparto ortopedia

Se sia a conoscenza delle criticità presenti attualmente nell’Ospedale Sant’Agata di Militello in provincia di Messina citate in premessa e quali provvedimenti urgenti intenda assumere al fine di risolvere tali problematiche e garantire ai cittadini il diritto alla sanità pubblica previsto dalla Costituzione.

Nell’ambito dell’iniziativa “Viaggio nella Sanità Sicilia”promossa dal Partito Democratico regionale per accendere i riflettori sulle criticità della sanità siciliana, Stefania Marino si era recata. tra l’altro, anche al Pronto Soccorso dell’opedale Umberto I^ di Enna. Qui ha registrato una grave carenza di organico che espone il personale sanitario a turni talvolta massacranti e rischia di compromettere nel lungo periodo la qualità dei servizi sanitari.
Nei reparti di medicina d’urgenza mancano 20 medici: 10 all’Umberto I di Enna, 4 al Chiello di Piazza Armerina, 3 al Basilotta di Nicosia e 3 al Ferro-Branciforte-Capra di Leonforte. Registrata anche la carenza di 141 tra infermieri e operato socio sanitari.
La carenza di personale sanitario, sia nelle strutture ospedaliere ma anche nei servizi di medicina territoriale, sta determinando un impoverimento dei livelli di assistenza sanitaria con la compromissione del diritto alla saluta dei cittadini.

fonte e foto: https://mondonuovonews.com/

Redazione Scomunicando.it

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