Un riconoscimento che fuga, qualora ve ne fosse, ogni altra ipotesi, sul quell’attentato. La medaglia anche al vice sovrintendente Tiziano Granata, scomparso nel 2018.
Nel tessuto intricato della lotta contro il crimine organizzato, emergono spesso storie di coraggio, dedizione e sacrificio. E tra queste storie risplende ora il riconoscimento ai quattro poliziotti che, con prontezza e determinazione, sventarono un attentato mirato a Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi, nel lontano maggio del 2016.
L’Associazione dei funzionari di polizia aveva sollevato immediatamente la richiesta di questo onore, riconoscendo l’eccezionale gesto compiuto dai quattro uomini. Dopo sette anni di attesa, finalmente, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha emanato il decreto conferendo loro la medaglia d’oro al valor civile, l’onorificenza massima del nostro Paese. I quattro eroi che sono stati insigniti di questa medaglia sono: il questore vicario di Cuneo Daniele Manganaro, il vice ispettore Sebastiano Proto, il sovrintendente Salvatore Santostefano e il vice sovrintendente Tiziano Granata, quest’ultimo postumo, essendo scomparso nel 2018.
L’attentato contro Giuseppe Antoci, avvenuto nella notte fra il 17 e il 18 maggio del 2016, è stato eseguito con determinata violenza da un commando di mafia. Armati di lupara, i criminali hanno preso di mira l’ex presidente del Parco dei Nebrodi lungo la tortuosa strada che si inerpica nei boschi di Cesarò. Ma l’intervento tempestivo e coraggioso dei quattro poliziotti ha impedito il tragico epilogo di quella notte, salvando la vita di Antoci.
Le motivazioni per l’assegnazione della medaglia d’oro al valor civile testimoniano la straordinaria determinazione e il coraggio dimostrati dai poliziotti. Daniele Manganaro è stato lodato per la sua prontezza di riflessi e il coraggio dimostrato nel proteggere Antoci, mettendo a repentaglio la propria vita pur di salvaguardare quella del presidente del Parco dei Nebrodi.
Questo riconoscimento assume un significato ancora più profondo se consideriamo che la medaglia d’oro al valor civile è stata concessa solo 1.014 volte da quando è stata istituita nel lontano 1851. Il processo per ottenere questa onorificenza è estremamente rigoroso e quasi sempre viene assegnata “alla memoria”, a coloro che hanno sacrificato la propria vita per compiere gesti eroici.
Giuseppe Antoci, commosso e grato per il riconoscimento conferito dal presidente Mattarella, ha espresso il suo profondo ringraziamento ai quattro poliziotti che hanno impedito una tragedia, garantendo alle sue figlie di poter continuare a godere della presenza del loro padre.
Le motivazioni
La ricompensa al questore vicario Daniele Manganaro — tre lauree, un master di secondo livello, abilitato alla professione di avvocato, primo del corso alla scuola per funzionari di polizia — è stata attribuita perché «interveniva con straordinaria determinazione a tutela del Presidente del “Parco dei Nebrodi”, cui fungeva da scorta unitamente ad altri colleghi, reagendo con grande tempestività ad un agguato teso da malavitosi legati a contesti criminali mafiosi. Nonostante venisse fatto bersaglio di colpi di arma da sparo, rispondeva prontamente aprendo il fuoco, riuscendo a porre in salvo il Presidente del Parco e a far desistere i malviventi dal loro intento criminale, costringendoli alla fuga.
Mirabile esempio di coraggio, altruismo e virtù civiche».
«Non ho fatto assolutamente nulla di straordinario perché mi pagano per fare quello che ho fatto e rifarei tutto uno, dieci, cento e mille volte», aveva detto Manganaro in occasione della cerimonia di civica benemerenza e medaglia d’oro attribuitagli da 35 comuni dei Nebrodi e consegnata dalla «madrina» della serata Tina Montinaro, la moglie di Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone ucciso con il magistrato nella strage di Capaci.
Manganaro era stato a capo di quella che fu ribattezzata come «squadra dei vegeteriani» perché gli agenti — indagando sulle truffe sui fondi pubblici in agricoltura e sulle sofisticazioni alimentari — avevano deciso di non mangiare più carne.
Il dirigente vanta anche altre decorazioni, tra le quali la medaglia d’argento al valore ambientale del ministro dell’Ambiente, la medaglia d’oro al valore della Regione Siciliana.
Le reazioni
Giuseppe Antoci, già presidente del Parco dei Nebrodi, apprendendo la notizia ha detto: Quei poliziotti in quella terribile sera mi salvarono la vita e ringrazio di cuore il presidente Sergio Mattarella, che in questi anni non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio e la sua attenzione” aggiungendo “è una carezza al cuore di un Paese che decide di commemorare i vivi, quei ragazzi che con il loro coraggio hanno evitato a tre giovanissime ragazze di perdere il loro padre fermando un’altra strage di mafia. A loro sarò riconoscente per tutta la vita. Un pensiero non può non andare a Tiziano Granata, prematuramente scomparso, sorriderà da lassù».
il comunicato stampa
MATTARELLA ASSEGNA LA MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE AI POLIZIOTTI DI SCORTA DI ANTOCI. DAL 1870 ASSEGNATA PRIORITARIAMENTE ALLA MEMORIA
Antoci: “Grazie al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le mie figlie hanno ancora un padre grazie a questi quattro valorosi Poliziotti Eroi”.
È di adesso la notizia, pubblicata dal Corriere della Sera, dell’assegnazione da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella della Medaglia d’Oro al Valor Civile ai quattro uomini della Polizia di Stato che, di scorta all’ex Presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, gli salvarono la vita nel corso di un gravissimo attentato mafioso a maggio del 2016.
“Ho appreso questa mattina, dal Corriere della Sera, la felicissima notizia della concessione, da parte del Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella, della Medaglia d’Oro al Valor Civile per gli uomini della mia scorta che quella terribile sera mi salvarono la vita” – dichiara Giuseppe Antoci ex Presidente del Parco dei Nebrodi e vittima nel 2016 di un gravissimo attentato mafioso.
“Ringrazio di cuore il Presidente Mattarella, che in questi anni non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio e la sua attenzione, ciò mi ha dato la forza di andare avanti, girare il Paese, incontrare migliaia di giovani, fra scuole e università, e continuare a dire loro che vale la pena schierarsi” – continua Antoci. “Le stesse parole che proprio il Presidente Mattarella ha pronunciato al quarantesimo anniversario della morte di Giorgio Ambrosoli sulla necessità di schierarsi contro le mafie. La scelta – ancora Antoci – di insignire, con la più alta onorificenza civile, i poliziotti della mia scorta è una carezza al cuore di un Paese che decide di commemorare i vivi, quei ragazzi che con il loro coraggio hanno evitato a tre giovanissime ragazze di perdere il loro padre fermando un’altra strage di mafia. A loro sarò riconoscente per tutta la vita. Un pensiero non può non andare a Tiziano Granata, prematuramente scomparso, sorriderà da lassù. ” – conclude Antoci.
L’attività per la concessione della Medaglia d’Oro al Valor Civile è molto lunga e complessa e dura anche anni attraverso il lavoro di una commissione che porta avanti una istruttoria rigidissima.
Questa la motivazione che è contenuta nel decreto di assegnazione della Medaglia d’Oro ai poliziotti Daniele Manganaro, Sebastiano Proto, Salvatore Santostefano e Tiziano Granata e che è già pubblicata sul sito internet del Quirinale:
“Interveniva con straordinaria determinazione a tutela del Presidente del “Parco dei Nebrodi”, cui fungeva da scorta unitamente ad altri colleghi, reagendo con grande tempestività ad un agguato teso da malavitosi legati a contesti criminale mafiosi. Nonostante venisse fatto bersaglio di colpi di arma da sparo, rispondeva prontamente aprendo il fuoco, riuscendo a porre in salvo il Presidente del Parco e far desistere i malviventi dal loro intento criminale, costringendoli alla fuga. Mirabile esempio di coraggio, altruismo e virtù civiche. 18 maggio 2016 – San Fratello (ME)”.
Dal 1851 la Medaglia D’Oro al Valor Civile è stata assegnata, dal Presidente della Repubblica, prioritariamente alla memoria. Il segnale che arriva dal Quirinale è un segnale chiarissimo della volontà di commemorare, in questo caso, i vivi. Quattro poliziotti, padri di famiglia, che quella notte, dopo quel violento conflitto a fuoco, salvarono la vita al Presidente Antoci evitando al Paese di svegliarsi, quel 18 maggio 2016, con un’altra strage di mafia per poi assegnare altre Medaglie d’Oro al Valor Civile, ma in quel caso e come avvenuto per le stragi, concesse alla memoria.
Stavolta ha vinto lo Stato e sono stati premiati in vita.