L’operazione ha avuto inizio nel cuore della notte, quando i militari sono intervenuti nelle abitazioni degli arrestati, sorprendendoli nel sonno, al fine di prevenire eventuali tentativi di fuga.
Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Messina, Maria Teresa Arena, su richiesta del Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, Maria Pellegrino.
Le indagini erano state avviate nel mese di giugno del 2009, a seguito dell’arresto di Marco La Torre ed il sequestro di 100 grammi di hashish effettuato dai militari della Stazione Carabinieri di Messina-Camaro Superiore.
Una volta appurato, attraverso un incrocio investigativo di dati, pedinamenti ed osservazioni, che il fenomeno della detenzione di stupefacenti non era limitato al singolo individuo, ma celava una vera e propria attività di spaccio, il Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Centro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Messina, ha avviato una mirata indagine, supportata anche da attività di intercettazione telefonica ed ambientale, dalla quale è emersa la dedizione, con tratti di sistematicità, alla detenzione e spaccio di stupefacenti, messa a frutto da due compagini di personaggi operanti a Messina nella zona di Gravitelli.
Approfondendo gli accertamenti, i Carabinieri hanno cominciato a ricavare elementi importanti sullo stesso La Torre e Daniele Nasso che attestavano un’assidua attività di acquisto finalizzato alla cessione di stupefacente ed ai relativi contatti che hanno permesso di appurare anche l’esistenza di un’associazione riferibile alla persona di Francesco Esposito.
Ovviamente lo spacciatore preferiva i contatti diretti con i clienti e quando si era costretti ad affidarsi ai telefoni cellulari, tutti adottavano particolari cautele per “criptare” la conversazione per intendere lo stupefacente.
La droga veniva approvvigionata in alcune zone di Messina tra cui l’area di Mangialupi e nell’area di Gazzi.
Nel corso dell’indagine non è mancato di rilevare, in più circostanze, che i fornitori sollecitavano il pagamento di quantitativi di droga consegnati in precedenza ed in un caso, lo stesso La Torre era attore di una richiesta estorsiva che culminava con l’arresto odierno.
Sono stati acquisti importanti elementi probatori anche a carico di Salvatore Pispicia e Baldassarre Giunti, risultati coinvolti in due episodi estorsivi ai danni di un terzo soggetto sempre per richiesta di pagamento di denaro di una partita di stupefacente. Anche Ignazio Fusco è risultato coinvolto nella minaccia di incendio di un veicolo del proprio datore di lavoro a seguito di una richiesta di una chiara matrice estorsiva, volta ad ottenere spettanze arretrate.
Alcune delle intercettazioni relative a Pispicia hanno portato all’esecuzione, nel mese di Luglio del 2011, del noto pregiudicato Luigi Tibia ed al relativo sequestro beni.
Alle attività di esecuzione del provvedimento cautelare hanno preso parte complessivamente circa 70 militari dell’Arma dei Carabinieri, tra cui alcune unità cinofile del Nucleo Cinofili Carabinieri di Nicolosi.(laprovinciadimessina.it)

Cronaca Provinciale