“OPERAZIONE NEBRODI” – Chi resta e chi va via
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“OPERAZIONE NEBRODI” – Chi resta e chi va via

Il Riesame rimette in libertà 20 indagati, Facciamo il punto (sperando di non dimenticare nessuno)

Il 15 gennaio, quando scattò l’operazione Nebrodi, condotta dalla Dia di Messina, si ebbe da subito l’effetto devastante che stava creando. Le indagini portarono il Gip del Tribunale di Messina, all’emissione di 94 misure cautelari, 48 in carcere e 46 ai domiciliari. Gli indagati, a vario titolo, dalle truffe all’ Unione Europea all’associazione mafiosa, convolesero professionisti, colletti bianchi, amministratori e ovviamente le cosche, ma diedero anche una rilettura al caso Antoci.

Nei giorni a seguire il Tribunale del Riesame di Messina ha annullato alcune ordinanze di custodia cautelare e rimesso in libertà alcuni indagati.

Questi i primi 20.

Danilo Rizzo Scaccia; Giuseppe Valerio Labia; Giuseppe Villeggiante; Giuseppe Ferrera; Innocenzo Floridia; Salvatore Dell’Albani; Andrea Caputo; Sebastiano Bontempo Scavo; Massimo Pirriatore; Antonino Marino Agostino; Samuele Conti Mica; Salvatore Armeli Moccia; Carmelo Barbagiovanni; Lucrezia Bontempo; Giovanni Bontempo; Giuseppe Bontempo; Vincenzo Galati Giordano; Salvatore Costanzo Zammataro; Claudia Costanzo Zammataro; Romina Costanzo Zammataro.

Dopo gli interrogatori di garanzia, il Gip  aveva rimesso in libertà, essendo venute meno le esigenze cautelari, ma permanendo l’impianto accusatorio , il sindaco di Tortorici Emanuele Galati Sardo, prima sospeso dalla prefettura e poi reintegrato anche nella carica,Alessio Bontempo ed Elena Pruiti. Il quel contesto erano tornati liberi, su decisione del Gip di Messina Rosa Maria Faranda, che era in carcere, alla quale è stata revocata la custodia cautelare e Barbara Crascì, che si trovava ai domiciliari.
Già 5 indagati erano tornati in libertà subito dopo l’operazione: Carmelino Zingales, Massimo Costantini, Antonia Strangio, Marinella Di Marco e Angelica Giusy Spasaro. A questi si aggiungono ora le altre scarcerazioni: Giusy Conti Pasquarello, Roberta Linares e Giovanni Vecchio. Tra questi otto qualcuno conserva qualche obbligo di restrizione.
Restano ai domiciliari :
Sebastiana Calà Campana, Vincenzo Ceraulo, Jessica Coci, Loretta Costanzo Zammataro, Valentina Costanzo Zammataro, Daniele Galati Pricchia, Alessandra Sciuto, Giuseppe Armeli, Antonio Caputo, Carolina Coci, Rosaria Coci, Lucio Attilio Rosario Crascì, Salvatore Antonino Crascì, Antonino Faranda, Giuseppina Gliozzo, Giuseppe Natoli, Pietro Lombardo Facciale, Francesca Lupica Pasquale, Rosa Maria Lupica Pasquale, Antonia Strangio, Giorgio Marchese, Antonino Pecoraro, Giuseppe Natale Spasaro, Salvatore Terranova.
Restano in carcere:
Pasqualino Agostino Ninone, Calogero Barbagiovanni, Gino Bontempo, Salvatore Bontempo, Sebastiano Bontempo, Sebastian Bontempo, Salvatore Calà Lesina, Sebastiano Conti Mica detto “U Bellocciu”, Ivan Conti Taguali, Giuseppe Costanzo Zammataro, Giuseppe Costanzo Zammataro, Salvatore Costanzo Zammataro, Santo Destro Mignino, Sebastiano Destro Mignino, Vincenzo Galati Giordano detto “Lupin”, Alfred Hila, Rosario Marino, Giuseppe Marino Gammazza, Francesco Protopapa, Giuseppe Scinardo Tenghi, Giuseppe Armeli Moccia, Rita Armeli Moccia, Sebastiano Coci, Sebastiano Crascì, Sebastiano Craxi, Aurelio Salvatore Faranda, Davide Faranda, Emanuele Antonino Faranda, Gaetano Faranda, Gianluca Faranda, Massimo Giuseppe Faranda, Gino Calcò Labruzzo, Domenico Coci e, Giuseppe Condipodero Marchetta. 
9 Febbraio 2020

Autore:

redazione


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