OPINIONI – I comandanti Schettino, la nave Sicilia, il disincaglio, la rotta.
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OPINIONI – I comandanti Schettino, la nave Sicilia, il disincaglio, la rotta.

Diego Cammarata prima: “ mi dimetto per amore della città”, dopo a seguire Raffaele Lombardo: “ mi dimetto per amore della Sicilia” , Giuseppe Buzzanca “ ho mantenuto le promesse “ ultimo in ordine di dimissioni è stato Giuseppe Castiglione da presidente della Provincia di Catania: “per amore della provincia” .

Amore per la propria città, amore per la propria regione, amore per la propria provincia, queste sono le motivazioni addotte a giustificazione delle proprie dimissioni. Sembrerebbe vero considerato che non erano mai stati sfiduciati, che non erano stati rinviati a giudizio e che per gradimento chi per la propria Regione chi per la propria Provincia chi per la propria Città, chi prima chi dopo, era ai primi posti nella classifica di competenza.

Lombardo è stato ai primi posti se non il primo assoluto quale Presidente di Regione per gradimento da parte dei propri concittadini, Castiglione addirittura il primo per gradimento e anche capo dell’Associazione Nazionale delle Provincie Italiane, Cammarata e Buzzanca eletti con maggioranze bulgare furono considerati i viceré di Palermo e Messina.
Allora, perché si sono dimessi e perché, al momento, sono tutti illustri disoccupati?
Per Amore?
Per servizio Pubblico?No, niente di tutto questo, si sono dimessi per mancanza di soldi e abbondanza di debiti! Ricordate il comandante Schettino sceso dalla nave prima che questa affondasse lasciando i passeggeri a bordo al proprio destino? Uguale!
A Palermo il Commissario prima, e il Sindaco appena eletto Orlando dopo, hanno dovuto fare i conti con una situazione di bilancio che lascia poco spazio alla immaginazione.
I problemi delle partecipate comunali (Amia, Gesip) e i debiti verso i privati per forniture e servizi hanno determinato un clima sociale che se non risolto, non si vede come, rischia di degenerare in rivolta che può sfociare nel sangue, come sta succedendo a Messina dove il Commissario che ha dovuto sostituire il secondo Schettino ha issato bandiera bianca in segno di resa. Castiglione dopo aver evitato il fallimento per debiti esistenti, mai pagati, è stato graziato dalla bontà dei giudici civili e anticipando i tempi è sceso in fretta dalla “Concordia”.
La nave Regione Siciliana ha urtato lo scoglio all’isola del Giglio già in febbraio quando il Dottor Coppola Procuratore della Corte dei Conti ha avvisato sia il Presidente Lombardo sia l’Assessore Armao che la rotta tracciata in ottobre, era in collisione con il famoso scoglio e rischiava di mandare a fondo la nave Regione Siciliana con tutti i suoi passeggeri.
Per inciso leggendo il Documento di programmazione economica e finanziaria presentato e approvato dall’Assemblea (lo stesso equipaggio cui si accompagnerà il comandante Crocetta) l’anno scorso prevedeva una crescita, in controtendenza rispetto al resto del Mondo, di circa quindici miliardi nei prossimi tre anni.
Quando il Comandante Lombardo e il suo secondo Armao, che beatamente brindavano nel salone delle feste, hanno preso coscienza che la rotta era sbagliata era troppo tardi e il botto è stato fragoroso.
A questo punto vecchio proverbio insegna “ u fuiri è virgogna ma sarbamentu i vita” hanno abbandonato la nave.
Oggi questa nave deve essere disincagliata e rimessa in navigazione, il comando è stato affidato a un nuovo comandante coraggioso ma, non conscio dei problemi o quale devoto della Madonna speranzoso di Miracoli. Se spera in un Miracolo siamo “a mare” se spera nell’aiuto della Marina di Stato ancora peggio siamo negli abissi. Non sono possibili Miracoli e non sono possibili aiuti Statali. Il problema che dovrà risolvere il Comandante Crocetta è lo stesso che ha fatto abbandonare la nave al Comandante Schettino Lombardo e al suo secondo Armao: entrate per euro un miliardo e cento mensili a fronte di uscite per un miliardo e trecento milioni di euro mensili, saldo negativo di euro duecento milioni mensili.
Da persona a modo ma, profondamente ignorante del conto economico della Regione Siciliana, il nuovo Comandante Crocetta farà quanto promesso in campagna elettorale eliminerà sprechi, abusi e privilegi ma, è quanto non si vuole capire, non sarà sufficiente. Il vero problema, il problema principale sono le entrate che non bastano a coprire la spesa.
Eliminare sprechi, abusi, privilegi (questo doveva essere fatto in tempi di vacche grasse, come le formiche) non basterà a pareggiare i conti e dopo sarà costretto a fare tagli alla spesa sociale, sanità, stipendi, e così discorrendo ai tagli non ci sarà mai fine. Comandante Crocetta operando solo sui tagli la nave Sicilia resterà a lungo incagliata all’isola del Giglio e mai riprenderà la sua navigazione. L’unico modo per disincagliare la nave Sicilia è quello di “ iniziare veramente la rivoluzione” ma da quella monetaria introducendo un sistema monetario complementare all’euro in grado di creare crescita, lavoro e benessere coinvolgendo in questa difficile opera tutti i Siciliani.
E’ finita la campagna elettorale populismo e demagogia non servono più e i proclami alimentano solo incertezza, confusione e sfiducia, serve una iniziativa seria e concreta che è rappresentata dalla Rivoluzione Monetaria. Viva la Rivoluzione, viva il sistema monetario Regionale, Grano!
giuseppe_pizzino
2 Novembre 2012

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admin


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