Il turismo del gioco
Gastronomia, bellezze paesaggistiche che vanno dal mare alla montagna, un patrimonio culturale e storico unico, con tantissimi siti Unesco e città del calibro di Roma, Firenze, Venezia. Eppure le possibilità di crescita del turismo italiano non si fermano. Un settore che già adesso genera 20 miliardi di euro e che nel 2023 ha attratto 851 milioni di presenze ha ancora margini di crescita e un assist arriva da un settore che non ci aspetteremmo: il gioco pubblico e legale.
“Per capire che ruolo possa giocare il gambling nel turismo dobbiamo guardare alla rivoluzione che i casinò moderni hanno messo in atto negli ultimi anni, – commenta Natalia Chiaravalloti, esperta della redazione di Gaming Report -, non solo luoghi dove si gioca e ci si diverte, ma spazi in cui la ricezione turistica viene sviluppata a 360 gradi: alberghi, lusso, centri benessere, ristoranti di livello, spettacoli ed eventi”.
Un concentrato di turismo e di ospitalità, insomma, in un unico spazio che è stato sfruttato da città diverse in giro per il mondo. Il caso di Las Vegas è emblematico, così come quello di Macao, ma per restare nel nostro paese possiamo citare Venezia e Sanremo. “In particolare nella città ligure il Casinò di Sanremo ha scelto la strategia giusta – continuano la redattice di Gaming Report – 20 milioni e 600 mila euro di incasso nei primi cinque mesi nel 2024, con particolare interesse sull’Italian Poker Online, che ha aumentato il proprio pubblico di oltre 6.700 unità, con una media di 655 giocatori al giorno”. Un giro d’affari che ha portato un flusso di 10 mila presenze in città, con un valore economico incredibile per tutto l’indotto turistico e non solo.
E così lo stesso modello di sviluppo può essere ripreso da altre città. Lo avevano proposto i due senatori Dafne Musolino, di Italia Viva, e Adriano Paroli, di Forza Italia, che avevano parlato di casinò stagionali e di turismo legato al gioco. Le città in questione sono Taormina, in Sicilia, ma anche San Pellegrini Terme, in provincia di Bergamo, e Gardone Riviera, a Brescia. “Entrambe le proposte, però, sono rimaste al palo, – conclude Chiaravalloti – a conferma di come in Italia ci sia grande potenzialità ma allo stesso tempo grande difficoltà di mettere in atto misure e progetti adeguati al suo sviluppo”.
Il turismo del gioco rappresenta infatti un’importante nicchia nel settore dell’accoglienza, come dimostrano le destinazioni di Las Vegas e Macao, veri e propri epicentri globali. Enormi complessi di gioco e un’offerta di intrattenimento diversificata, capace di integrare cultura e gastronomia, divertimento e relax. È qui la chiave per far crescere ancora il turismo italiano. È qui la chiave per il futuro.