L’Ordine dei giornalisti di Sicilia chiede al ministero dell’Interno e al collega pubblicista Angelino Alfano, iscritto negli albi tenuti da questo Consiglio regionale, la modifica o il ritiro del bando per la selezione di un giornalista professionista cui conferire un incarico “a titolo gratuito”, da adibire allo “svolgimento delle attività di Comunicazione per le esigenze della Direzione Centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo del Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione”.
L’iniziativa del Viminale, a parere del Consiglio dell’Ordine, suscita di per sé non poche perplessità, anche alla luce del fatto che il lavoro in questione, oneroso e complesso, prevede competenze specifiche di natura giornalistica e consolidata esperienza nello stesso campo. Non è un caso, rileva l’Ordine, che tra i requisiti richiesti nella “procedura comparativa, finalizzata al conferimento a titolo gratuito di un incarico di prestazione di lavoro autonomo occasionale” sia espressamente indicata l’iscrizione all’albo dei giornalisti, elenco professionisti.
Il Consiglio esprime rammarico e disappunto di fronte a un atteggiamento con cui il ministero contribuisce a rendere “normale” che il lavoro non sia retribuito, giustificando tale posizione con l’opportunità, che verrebbe offerta al selezionato, di acquisire un’esperienza professionale di grande rilievo. Il bando però si rivolge a colleghi esperti e già muniti di un curriculum di tutto rispetto. Mentre il lavoro gratuito non è mai un’opportunità, ma sempre e solo una speculazione culturale e professionale.
Oltre che rivolgersi al collega Alfano, l’Ordine di Sicilia chiede al Consiglio nazionale dell’Ordine un intervento pubblico per la correzione o il ritiro di un bando che lede la dignità (non solo lavorativa) di uomini e donne, che oggi faticano per sopravvivere con lavori spesso mal retribuiti, e di giornalisti – professionisti e pubblicisti – che, mai come in questo momento, patiscono una crisi senza precedenti. Dallo Stato ci si aspetta tutele e opportunità e non l’invito a prestare la propria opera, la propria professionalità, le proprie competenze e la propria fatica gratuitamente.
fonte
http://www.odgsicilia.it/news
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