ORGOGLIO TUSA – Si scordano di comunicare ai capi gruppo la proposta di bilancio. L’opposizione costringe al rinvio il Consiglio Comunale di Tusa
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ORGOGLIO TUSA – Si scordano di comunicare ai capi gruppo la proposta di bilancio. L’opposizione costringe al rinvio il Consiglio Comunale di Tusa

La nota di Orgoglio Tusa
Seconda figuraccia, nel giro di pochi giorni, dell’amministrazione comunale di Tusa.

Dopo l’annullamento, pochi giorni fa, della delibera sulla cosiddetta Democrazia partecipata (prima votata e ritirata dopo un mese e mezzo in autotutela dalla giunta comunale in seguito alla battaglia condotta dal gruppo di opposizione), ieri sera il consiglio comunale, convocato per l’approvazione del bilancio di previsione 2024, alla fine di una seduta molto concitata, non ha potuto trattare l bilancio da parte del consiglio comunale. Un evidente e clamoroso successo dei consiglieri all’opposizione dell’amministrazione guidata dal sindaco Angelo Tudisca.

Si è arrivati a tanto con quello che appare come un cavillo, che però ha scardinato il programma della maggioranza costringendola ad arretrare. Secondo il regolamento del consiglio comunale, infatti, la proposta di approvazione del bilancio deve essere comunicata ai capi gruppo almeno 20 giorni prima della trattazione in aula. Ebbene, questa comunicazione non c’è stata ed in apertura di seduta i consiglieri di Orgoglio Tusa lo hanno rilevato chiedendo che la trattazione venisse rinviata.

Inizialmente, il sindaco Angelo Tudisca è intervenuto con l’intento di spingere comunque il consiglio ad andare avanti, sostenendo l’irrilevanza della comunicazione in quanto i consiglieri erano comunque a conoscenza della proposta, tanto che avevano presentato degli emendamenti. E, sulla scorta di questa interpretazione, la presidente del consiglio comunale Rosaria Piscitello, era già pronta a passare alla votazione per respingere la richiesta di rinvio. È quindi intervenuto il consigliere Arcangelo Longo “che i consiglieri conoscessero la proposta di bilancio non sostituisce l’obbligo di comunicazione della proposta ai capi gruppo (in ipotesi, questa comunicazione avrebbe potuto cambiare le intenzioni e le azioni dei consiglieri)” ha osservato, aggiungendo che “l’eventuale forzatura di una approvazione del bilancio senza rispetto delle procedure, espone il comune ad un ricorso ed al rischio di bocciatura del bilancio, con conseguenze negative per tutti” ed avvertendo i consiglieri che l’eventuale forzatura li avrebbe resi protagonisti di una violazione della quale sarebbero stati responsabili individualmente. Addirittura ha suggerito lui alla maggioranza di chiedere una sospensione dei lavori per potersi consultare tra di loro.

L’invito è stato raccolto, chiedendo una pausa di 5 minuti che invece si è protratta per una buona mezz’ora di animata discussione all’interno della maggioranza, alla fine della quale si rientra in aula e si vota sulla richiesta di rinvio. E qui si ha un esito clamoroso i 7 consiglieri di maggioranza si astengono e votano a favore i 3 della minoranza. In termini di regolamento la proposta deve considerarsi respinta (si può approvare solo col voto favorevole della maggioranza dei votanti). Ma prende la parola il sindaco per annunciare il ritiro della proposta di bilancio all’ordine del giorno. Subito dopo la seduta viene dichiarata chiusa dalla presidente del consiglio e quindi, politicamente e nei fatti, del bilancio si parlerà dopo che verrà rispettata tutta la procedura.

Un cavillo, si diceva. Ma il gruppo Orgoglio Tusa proprio su un cavillo aveva dovuto rinunciare ad un emendamento al bilancio che non è stato ammesso perché “pervenuto oltre i termini”. In realtà l’emendamento faceva parte di un pacchetto di 8, solo che nell’invio della email un emendamento per una svista è stato allegato 2 volte ed un altro è rimasto fuori. Una evidente svista, un banale errore, al quale però la presidente del consiglio si è appigliata per dichiarare “non pervenuto” l’emendamento.

Chi la fa, l’aspetti, commentano dalla minoranza. Da dove però fanno trapelare, oltre alla soddisfazione, anche un apprezzamento per i consiglieri di maggioranza che quanto meno hanno avuto la saggezza di non insistere di fronte all’evidenza, sottraendo il comune e loro stessi ad eventuali conseguenze nel caso si fosse andato comunque avanti.

9 Marzo 2024

Autore:

redazione


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