ORLANDINA BASKET – B2 e “campionato di sviluppo”. A ruota libera con Ciccio Venza Manager Upea
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ORLANDINA BASKET – B2 e “campionato di sviluppo”. A ruota libera con Ciccio Venza Manager Upea

DSC_0074-1Roster: riconfermati Albertinazzi, Costantino e Moccia, si tratta con Aimaretti, nuovi arrivi Di Dio e Rossi. Alla ricerca di un 5 under.

di Claudia Lentini

A ruota libera con Ciccio Venza, manager Upea Orladina Basket, una piacevole chiacchierata che fa il punto in casa paladina e non solo.

Facciamo il punto della situazione, molte le novità in casa Upea

La nostra è stata un’estate abbastanza tranquilla fin ora, nel senso che abbiamo ripetuto le cose fatte quasi ogni anno, quando militavano in serie dilettantistiche, ossia provare a grattare qualche gradino di campionato a costo zero. Pur confermando ulteriormente che nel corso del tardo inverno, primavera, sembrava che ci fosse la possibilità di acquisire qualche titolo di categoria professionistica, ma che di fronte a potenziali offerte, non siamo mai stati nelle condizioni di poter verificare effettivamente lo stato patrimoniale o debitorio di chi ci offriva il titolo – anche perché, conditio sine qua non, costituire una società coi nuovi partners – esattamente, diciamo che, tramontate queste possibilità, più che tramontate non hanno mai preso l’avvio, abbiamo operato sulla base della nuova norma che prevede l’ammissione, la possibilità d’esser ripescati nella categoria direttamente superiore a quello a cui hai diritto. Abbiamo quindi provato a farci ammettere in serie A dilettanti, però i posti disponibili alla fine sono stati 4, sei le pretendenti, noi eravamo gli ultimi della graduatoria in qualità di neo promossi, sia la squadra di Corato sia la nostra, non ha potuto usufruire di questa possibilità – sono privilegiate le retrocesse? – il regolamento prevede che, presentata domanda, hanno diritto le migliori delle retrocesse e le migliori tra chi non ha vinto il campionato, la classifica vedeva Potenza come squadra retrocessa dalla A dilettanti, Bisceglie e Senigallia come perdenti la finale per la promozione sempre A dilettanti, poi Rieti perdente semifinale, Corato e noi. Le prime quattro hanno avuto la possibilità di ripescaggio anche sulla base alle esclusioni che ci sono state in LegaDue di Fortituto e Vigevano, ma anche della non iscrizione in A dilettanti di Montecani e Firenze – non iscrizione, è veramente brutta questa cosa – certo, Firenze credo non abbia neppure chiesto l’iscrizione ad altro campionato nazionale, mentre Montacatini ha chiesto di fare la C – ragioni economiche immagino – essenzialmente sì.
Va aggiunto che i risultati sportivi che si raggiungono quest’anno sono propedeutici al nuovo campionato che andrà a sostituire la A dilettanti nel 2011-2012, un campionato più selettivo nel senso che quest’anno in A dilettanti sono ammesse 32 squadre, l’anno prossimo saranno 24, ma 4 di queste verranno selezionate, “invitate” dalla federazione; la Fip va alla ricerca di capoluoghi di regione, di grandi centri, fuori dalla pallacanestro da molto tempo. Da ciò, su 32 squadre, alla fine dell’anno, quasi la metà saranno retrocesse, in sintesi, 16 squadre rimarranno, 4 saranno promosse dalla B e 4 invitate dalla federazione a partecipare a questo campionato di “sviluppo”, è chiamato così, dove ci sarà una presenza predominante di giovani, al primo anno 5 under divisi tra 3 under23 e 2 under21, per poi andare a regime l’anno successivo con 6 under, 3 under23 e 3 under21, questo in nell’ottica di creare giovani potenziali giocatori per le categorie professionistiche e di riflesso per la nazionale – sotto il profilo del tesseramento stesse regole, stessi vincoli sulla nazionalità? – in questo campionato può essere tesserato soltanto un atleta non utilizzabile in nazionale o che abbia giocato in nazionali d’origine ecc. – Riassumendo, scopo del progetto Meneghin, del “campionato di sviluppo”, la territorialità, allargare quanto più possibile ad aree geografiche lontane dal basket e favorire i giovani in un’ottica di nazionale. Sei Under è importante, ma non posso fare a meno di pensare che sia una manovra politica – Vedo un disegno politico ben preciso da quando hanno fatto in modo che Dino Meneghin diventasse presidente di federazione, Bonamico alla presidenza di LegaDue, due ex giocatori, due ex nazionali, quindi favorire in particolar modo il giocatore italiano e la visibilità della maglia azzurra – c’è un altro aspetto però che salta agli occhi, notoriamente, storicamente il basket è provinciale, pensa al nostro territorio, alla Sicilia a ciò che questa terra, marginale rispetto ad altre, sta maturando nel basket, ma sicuramente non è cittadino – certamente, diciamo che questo è il progetto, bisognerà vedere se la federazione è in grado di realizzarlo, in questo momento i grandi capoluoghi di provincia o di regione senza pallacanestro si contano sulla punta delle dita, potrei parlarti di Genova, però tutti i tentativi fatti nel tempo sono falliti, Bari che ospiterà la nazionale in occasione delle qualificazioni europei, Palermo.. – è storia, credo sia più difficile aggregarsi in città, sembrerebbe un paradosso, ma è tanto vero specie sotto il profilo economico – questi quattro inviti potrebbero poi non essere spesi e quindi ripiegare su quelle formazioni che hanno subìto la retrocessione, poi, tolti i capoluoghi di regione, opteranno per quelli di provincia – e per chi subisce quest’arbitrarietà? Ci saranno degli indicatori, dei criteri di selezione? – si, per certi versi ci saranno, anche strutturali, vedi palazzetti da 2.500 posti, però in luoghi dove non hai strutture, né storia, come si pensa di fare? Dovresti andare a creare dal nulla un’aggregazione, una struttura societaria, una fisica, ma anche un’organizzazione professionale, partecipare a certi campionati implica un’organizzazione di professionisti per la sua gestione di società e squadra. Nuovi posti di lavoro. Nelle realtà geografiche dove tutto ciò manca, dove la pallacanestro non è mai riuscita a decollare, faccio fatica a capire come, su invito della federazione, tutto ciò si possa fare. Staremo a vedere – rimango con i miei dubbi, i sospetti, sperando che, strada facendo, tutto si realizzi al meglio – Certamente la pallacanestro è sempre stata “posto di provincia”, tranne per le grandi finali tra Milano e Roma, quando riempivano i rispettivi palazzetti, per il resto – forse Bologna – ma Bologna ha una storia a se, che prescinde dal fatto se la sua squadra sia o no ai vertici del basket nazionale, Siena ad esempio, nonostante vinca da quattro anni fa fatica a riempire il palazzetto, anche negli incontri che contano, la coppa europa, vince, ammazza gli avversari, a spalti vuoti.  Lo abbiamo constatato anche noi in piccolo lo scorso anno, dai 1.500 quasi 2.000 spettatori presenti durante i primi incontri, constatata la mancanza di opposizione, la gente è mancata, si è ridotta – Mi colpisce anche un’altra cosa, 5, 6 under implica un investimento sui giovani, ma è un vivaio che si svincola presto – Si svincola, ma le squadre hanno comunque un ritorno in termini economici. Per ogni giocatore che raggiunge i 21 anni e che va via dalla realtà ove si è formato, a seconda della categoria nella quale poi potenzialmente va a giocare, alla società d’origine viene riconosciuta una gratificazione economica – utile a coprire le spese? – assolutamente no, chiamiamoli rimborsi spesa, una piccola gratifica che la federazione riconosce a chi lavora sul settore giovanile – ma se non crei un interesse forte, utile a tutti, non dico un vincolo assoluto com’era tanti anni fa col cartellino a vita, ma qualcosa che garantisca tutti per un po’, è difficile trovare conveniente investire, perfino nelle realtà che per tradizione lo fanno, dov’è più facile trovare anche l’elemento umano, fisico, idoneo – questo in ogni caso t’impone, o ti consente di fare in qualche modo settore giovanile organizzato, stando poi a quello che potenzialmente sono gli obblighi di chi farà questo campionato di sviluppo l’anno prossimo, ci sarà anche da fare, si parla, di quattro campionati di cui due d’eccellenza. Di là dalla partecipazione, ti devi muovere per far sì che i tuoi giovani atleti siano allenati, preparati in maniera opportuna – Cosa consigliamo quindi alla Sigma Barcellona? Lì non hanno una storia di vivaio organizzato – Barcellona si sta organizzando, le norme ti permettono di realizzare anche degli accordi satellite con altre società affinché facciano dei campionati giovanili per tuo conto – sono quindi promosse le aggregazioni di società? – esattamente.
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Orlandina Basket, siamo in B2, posto che condivido la tua idea di campionato difficilissimo, uno dei più difficili da vincere, che tipo di squadra state preparando?

L’Orlandina ha sempre avuto un unico obiettivo, ben preciso, riuscire ad allestire la squadra migliore per arrivare più in alto possibile e stiamo lavorando su questa linea. Potenzialmente il girone dovrebbe portarci in Calabria, Campania, Puglia e Basilicata, quindi dal punto di vista geografico è più o meno come lo scorso anno, naturalmente le difficoltà sono maggiori perché andiamo ad affrontare società che da tanti anni militano in questo campionato, ma certamente non ci riteniamo neofiti, speriamo di essere di passaggio. Col ripescaggio di Bisceglie in A dilettanti, non vedo grandissime potenze economiche. Sto seguendo personalmente, da vicino, ciò che accade a Reggio Calabria, ossia questa sinergia tra Team Basket Viola e Cestistica Gioieseloro faranno due campionati – la B a Reggio Calabria ed una C regionale a Gioia Tauro, credo per dar spazio alle potenzialità giovanili della scuola basket Viola, si tratterà di under19-20-21 – perché osservi Reggio Calabria? – perché, tra le potenziali avversarie, la ritengo più qualificata, interessata al titolo, al passaggio di categoria, ovviamente devono rifare la squadra per intero. Oltre Reggio Calabria che come noi punta a vincere, non vedo altre potenzialità in grado di agire a meno di sorprese dell’ultima ora – temi Alessandro Fantozzi? Si parla di lui per la panchina di Reggio Calabria. Lo conosciamo bene come giocatore ma poco come allenatore – Temere no, rispettare tutti. Lo scorso anno abbiamo vinto a Gioia Tauro, è stata una buona partita e comunque eravamo più forti in generale.

Roster Upea?

Il roster che è partito inizialmente dalla doppia conferma di Pablo Albertinazzi e Giuseppe Costantino, a cui si è subito aggiunto un under che abbiamo seguito lo scorso campionato, Tomas Di Dio, un ragazzo di Siena che giocava ad Acireale, poi ritorna a Capo d’Orlando Carmine Moccia; stiamo attendendo l’ulteriore disponibilità di Ariel Aimaretti, eventualmente abbiamo già pronta un’altra opzione – trattasi di cinque con medesime caratteristiche tecniche e fisiche di Aimaretti? – grosso come lui, forse un po’ meno saltatore però uno che ci dà le stesse garanzie di Ariel, nei ruoli di 2,3 e 4 abbiamo delle trattative ben avviate che speriamo di portare in porto al più presto. Mancherebbe in panchina solo il lungo di riserva under, il cambio del 5. Comunque un buon roster che ci può consentire di puntare in alto.

Conosci i giocatori quindi puoi dirmi, sotto il profilo del gioco, cosa ti aspetti, sarà una squadra veloce, aggressiva?

E’ una squadra esperta, perché questo è un campionato difficile e quindi ha bisogno d’esperienza – un quintetto di categoria superiore – un quintetto che ci garantisce esperienza sapendo di dover andare a giocare in campi caldi, che abbia nervi saldi, che quindi non si faccia condizionare da agenti esterni

Quintetto esperto e panchina under?

Non proprio, dalla panchina verranno sicuramente fuori giocatori come Costantino, Moccia, Di Dio ed gli altri due under, stiamo comunque provando a portare a Capo d’Orlando under che siano abituati a giocare, ossia avere una lunga rotazione da 8, 9 giocatori
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In questo campionato ci sono le opportunità per uno come Amaretti di esprimersi al meglio

Per quanto riguarda Ariel credo che maggiore è la qualità del campionato maggiore può essere il suo apporto

Il coach?

Peppone Condello è a Grottaferrata, tornerà a fine luglio, sta facendo il corso per conseguire la qualifica d’allenatore nazionale, centrerà l’obiettivo, per cui la sua presenza sulla panchina dell’Orlandina Basket la prevedo molto, molto, molto lunga. – Ho espresso la mia opinione a coach Condello, ossia che lo scorso anno, nonostante i problemi d’ogni tipo, nonostante avesse a disposizione personalità forti, è innegabile, ha saputo dare un’impronta di se al gioco, alla squadra – Assolutamente sì, – questo lo sanno fare solo quelli bravi – sono totalmente d’accordo con te, fin dal principio Peppone ha messo le cose in chiaro, ero presente ai colloqui che ha tenuto Albertinazzi ed Antinori, ha chiarito fin da subito ciò che riteneva e tutto è filato liscio – non era facile, tanto meno scontato che accadesse – non era scontato, però siamo sicuramente stati favoriti dal fatto che era una formazione qualche gradino in più in alto rispetto agli avversari, poi le vittorie fanno sì che tutto vada meglio – riuscire a dare la propria impronta ad una squadra è dovuto certamente alla propria personalità, senza la quale non si ottiene nulla, ma anche ad una società che ti consente di lavorare tranquillamente, che ha fiducia in te – certamente, ma Peppone ha avuto la capacità di esser chiaro fin dal principio, è riuscito ad imporre la sua personalità e la sua autorevolezza. Non abbiamo avuto alcun problema con i giocatori, ovviamente con una squadra forte e le vittorie. A parte l’infortunio di Federico Antinori, non abbiamo avuto altri particolari problemi – il ritardo di condizione di Aimaretti, ben recuperato poi – sapevamo che la panchina era corta, specie all’inizio per via dell’assenza degli atleti campani, abbiamo sopperito per le prime cinque partite, poi l’infortunio di Antinori.. mi sono divertito a controllare il numero di partite in cui Peppone ha potuto disporre di tutta la squadra, alla fine su una trentina di partite è capitato il 50% delle volte.

Indiscrezioni sulle altre squadre?

No, si sta leggendo poco perché questo è un mercato molto lento – mi è difficile reperire notizie – ripeto un mercato lento soprattutto per le squadre del sud, faccio fatica anch’io – ma tra poco si dovrà cominciare la preparazione atletica – abbiamo fissato l’arrivo a Capo d’Orlando per il 16 agosto, 6 settimane prima dell’inizio del campionato previsto il 26 settembre, il primo giorno sarà dedicato a test d’ingresso e visite mediche, poi dal 18 inizieremo la preparazione – se ne occupa Pippo Ferrarotto? – si, sarà lui a curare la preparazione fisica – andate in ritiro da qualche parte? – No, quest’anno i due tecnici, Condello e Ferrarotto, hanno deciso di rimanere a Capo d’Orlando, del resto abbiamo tutte le strutture necessarie, palestre, piscine e quant’altro, l’unico mio dubbio è il caldo del PalaFantozzi, specie di pomeriggio, è prevista un’estate lunga e caldissima. Qualche problema logistico all’arrivo degli atleti i primi quindici giorni, Capo d’Orlando in agosto è così, poi troveremo la soluzione ottimale.
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Coppa Italia?

A differenza dello scorso anno in cui alla Coppa Italia di serie C prendevano parte tutte le prime classificate di ogni girone d’andata, la serie B classifica sempre 8 squadre alla fase finale, 4 si possono classificare durante una “Summer Cup” e 4 alla fine di ogni girone d’andata. Due settimane prima dell’inizio del campionato ci saranno quattro concentramenti in cui le 16 squadre del nostro girone licenzieranno 4 vincenti d’ogni gruppo, il successivo fine settimana da un ulteriore quadrangolare verrà fuori la vincente del girone B, già qualificata alle finali – quindi non avete bisogno d’organizzare amichevoli o tornei pre campionato? – No, potenzialmente puoi giocare quattro partite come una sola in caso d’eliminazione – E’ prevista da porte vostra l’organizzazione di amichevoli, tornei? – Sulla base di queste date che praticamente vincolano i due fine settimana precedenti il campionato, siamo nell’impossibilità di poter organizzare qualcosa a meno che non sia la Summer Cup – ma non è questo l’obiettivo, la squadra deve giocare – infatti, Peppone vorrebbe giocare otto, dieci gare pre-campionato, potenzialmente con questi quadrangolari ne puoi giocare da uno a quattro, per cui tutto il resto è da programmare.

Finiamo col settore giovanile Upea, viste le novità di federazione

Potrebbe anche essere un anno di svolta, una nuova tipologia d’organizzazione, una nuova attenzione nei confronti del nostro settore giovanile – una nuova squadra tecnica – Certamente, Peppone deve comunque mollare per i maggiori impegni, sarà quindi necessario individuare una figura di coordinamento, un collettore ma che dia soprattutto indicazioni, un nuovo modo di lavorare – un nuovo progetto – Un nuovo progetto con un minimo di potenzialità d’aggregazione nei confronti dell’altra realtà cittadina quella facente capo a Maurizio Cucinottasolo un lavoro territoriale o darete anche un’occhiata fuori? – L’abbiamo fatto negli anni precedenti, ma poi ci siamo limitati all’ambito territoriale, se vanno in porto questi propositi potremmo mettere su un’organizzazione ad ok – l’avvio di un nuovo progetto aperto a tutte le possibilità – aperto a varie ipotesi, autarchiche o di sinergia.

Buon lavoro Upea!

23 Luglio 2010

Autore:

admin


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