ORLANDINA BASKET – Con un occhio alla B dilettanti
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ORLANDINA BASKET – Con un occhio alla B dilettanti

di Claudia Lentini
Il lavoro in campo premia sempre più la formazione orlandina, capilista con 38 pt in classifica, 10 di vantaggio sulla seconda Canicattì, 19 partite vinte su 20 giocate;

 

dscf962018 i restanti punti in palio per campionato, serie C dil. girone H, che nella città paladina non consente ragionevolmente di ipotizzare ulteriori rinvii per i meritati festeggiamenti.
L’attenzione si sposta quindi verso l’alto, certamente la B dil., e perché no, la A dil..
Proponiamo ai lettori un’intervista realizzata alla vigilia della prima gara di ritorno con Francesco Venza, amministratore delegato Upea Orlandina Basket. Una piacevole chiacchierata che, con un occhio fermo sul presente ed un bagaglio d’esperienza infinita, non nasconde legittime ambizioni future.

Tante vittorie, peccato per quel calo di concentrazione a Gela

Fa parte del gioco e tutto sommato ci è servito per capire di più dov’eravamo, nessuno ti regala mai niente. Ci è servito per affrontare tutto quello che è venuto dopo, con la dovuta concentrazione, e come dissi allora, col massimo rispetto per tutti – In generale che valutazione dai al girone d’andata a parte la classifica – Ogni anno tutti i campionati perdono un po’ di qualità, a tutti i livelli, già il girone siciliano di serie C, ho visto i play-off due anni fa, ti dico che c’era ben poco da vedere, e questo campionato sta rispecchiando perfettamente il trend, la scarsa qualità di pallacanestro che ormai a tutti i livelli si vede, a maggior ragione al sud, dove le risorse sono quelle che sono – a tuo giudizio, perché si retrocede proprio sotto il profilo tecnico? – Il passaggio dalla C regionale a quella nazionale contiene in se un certo gap che non viene colmato o quasi difficilmente, per cui squadre come ad esempio Comiso, si trovano in difficoltà alla prima occasione ed Alcamo, l’altra neopromossa, è penultima in classifica. Non è facile allestire delle squadre se non hai un minimo di budget adeguato che ti porta giocatori medio-buoni o medio-sufficienti per affrontare il campionato – non c’è una grande attrattiva per gli sponsors – assolutamente no, a questi livelli no, devi trovare proprio qualcuno legato per storia alla squadra del luogo o amicizie ricollegabili alle varie proprietà, veramente difficile trovare sponsors – il girone d’andata dell’Orlandina? – Assolutamente positivo, sapevamo d’avere una buona squadra e, nonostante tutte le vicissitudini avute tra giocatori fermati ed infortuni vari, che non ci hanno mai permesso di andare in campo con una certa continuità, adesso, con l’organico a pieno regime, siamo lì, ed è un posto che meritiamo ampiamente, non abbiamo rubato niente a nessuno – Assolutamente no, se conta il mio giudizio. Ho notato, e quanto appena detto può essere la spiegazione, che la classifica da ragione all’Upea ma il computo individuale e di squadra, non è così perfetto – Diciamo che da noi nessuno eccelle, perché è il gruppo che alla fine fa la differenza. Altre squadre si fondano più su determinate prestazioni dei singoli piuttosto che su un gruppo avente, come il nostro, gerarchie precise, ma anche, rispetto agli altri, una profondità di panchina che è anche di qualità e fa la differenza.dscf9846

Girone di ritorno, quali le gare più temibili e perché?

Le difficoltà sono sempre dietro l’angolo, è logico, chi gioca con noi cerca di fare sempre il colpaccio – forse il fattore campo? – relativamente, anche, senza dubbio, però abbiamo mezzi e qualità per poter andare a vincere ovunque e continuare imbattuti da qui alla fine del campionato, può anche capitare la buccia di banana, ovunque andremo a giocare, Adrano compresa, domenica prossima, che è l’ultima in classifica. Contro di noi tutti daranno un pizzico in più di ciò che abitualmente danno in altre partite.

E’ mia impressione che, anche in squadre ben attrezzate sotto il profilo dei giocatori, manchi qualcosa in panchina. L’Orlandina propone un gioco interessante, eseguito da atleti validissimi, ma raramente ho visto reazioni efficaci sotto il profilo tattico. Si investe sui roster e non sulle panchine?

Noi riusciamo, anche con gli atleti che partono dalla panchina, a mantenere una certa qualità di gioco, cosa che altri non hanno, o comunque hanno cambi limitati ad una, due persone. Quando anche i nostri giovani del ’93 beccano la serata giusta, possiamo avere dieci uomini, dieci. Delle squadre che sono venute qua, al di là di Gioia Tauro, ma che era una partita particolare con l’ingresso del trio napoletano per la loro prima volta dove è andato tutto bene, con Canicattì abbiamo un po’ sofferto, ci ha praticamente raggiunto e superati nell’arco della partita, con Salerno eravamo in una fase di forma fisica calante, ci hanno quasi raggiunto e se non fosse stato per il calo di tensione elettrica avremmo sofferto ancora di più, però alla fine, quando c’è stato da stringere i denti ed evidenziare la forza del gruppo, tranne nell’ultimo quarto a Gela, questo è venuto fuori – ci ritorno su, la mia sensazione è che le società investono molto sui roster e poco sugli allenatori e sai meglio di me che sono parimenti importanti – si, assolutamente si, quando fai una squadra e vuoi vincere e poi non ce la fai allora o stringi i denti e dai fiducia a quello che hai creato oppure, come capita, o come è capitato Gioia Tauro, chi paga è l’allenatore, c’è stato un altro cambio di panchina ad Alcamo, a Battipaglia dove erano partiti con determinate ambizioni poi, in corsa, hanno deciso di cambiare obiettivo. Sono strategie, per noi era importante ripartire e farlo in un certo modo, ricreare entusiasmo che in questo momento è comunque in fase calante, si vede dall’afflusso di pubblico – annoia vincere – non annoia, evidentemente qua il palato è ancora buono, per cui il pubblico è in netta flessione rispetto alle prime gare quando non eravamo completi e magari le partite erano sofferte fino alla fine. Capisco anche che la qualità degli avversari a volte è quella che è, però non è colpa nostra – magari il pubblico è affezionato ai grandi nomi, non rendendosi conto che il basket è un’altra cosa, con tutto il rispetto per i grandi nomi – ci mancherebbe altro, è normale, passare nell’arco di quindici mesi, da Pozzecco alla squadra di Comiso, con tutto il rispetto per quella formazione, sicuramente c’è una bella differenza – ma la domanda più frequente è sempre la stessa, ossia quando arriva Gianmarco Pozzecco – Pozzecco se arriva, mi auguro lo faccia a campionato matematicamente vinto – condivido pienamente – non è detto che se domani gioco con Pozzecco, vinco, – è anche una questione di rispetto – rispetto per questi ragazzi che stanno svolgendo al 100% il loro compito.
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Osservando l’Upea si ha immediatamente la sensazione che non sia adeguata, per valori in campo, al campionato. Alcuni giocatori, cito Ariel Aimaretti, ma non solo lui, sembrano molto a disagio

Determinati giocatori lunghi, che si chiamino Aimaretti o Brunetti, hanno difficoltà a giocare contro i lunghi medi, tra 1,95 e 2,00 metri al massimo, quindi più veloci, più difficili da marcare, però ne abbiamo vantaggio a rimbalzo dove non abbiamo mai perso una partita – il gap tecnico sembra non consentire loro d’esprimersi al massimo – sono d’accordo con te, perché non è facile giocare contro avversari che ti spingono, ti tirano, ti toccano e dall’altro lato non avere una tutela arbitrale tale da consentirti un gioco sereno – l’arbitraggio è stato spesso inadeguato – i campionati sono questi, ci meritiamo questo, avversari ed arbitri compresi – la cosa che mi colpisce è che si discute fin troppo di misura del touch come fosse un’entità aliena, perdendo d’occhio le regole – accade.

Segui il campionato di B2?

Sì, lo seguo, c’è un grande equilibrio. Campionato assolutamente non pronosticabile, anche se pensi di fare una squadra per vincere non hai assolutamente alcuna garanzia di risultati, l’equilibrio al sud è tantissimo, grossissimo, soprattutto in Puglia, ci sono società che da tanto tempo spendono parecchi soldi senza arrivare all’obiettivo promozione. In questo momento c’è Siracusa in testa con due punti di vantaggio su ben cinque seconde, sono già alla seconda di ritorno, insomma un campionato veramente problematico – più difficile della B1 ma più affascinante proprio per la sua imprevedibilità – però tra organizzare una squadra per vincere il girone sud di B2 e mettere su una squadra per fare un campionato di media classifica di B1, la differenza è veramente poca, è meglio fare direttamente la B1.

Napoli ex Rieti, progetto “Papalia”, Meneghini tuona: “Si ponga fine a questo scempio”, la Procura Federale ha convocato Papalia

Ho letto – il campionato non è adesso oggettivamente falsato? – sì, ma lo era pure prima, tutto sommato hanno perso una sola partita contro Varese con un canestro da tre punti allo scadere, adesso con i ragazzini in campo non hanno tolto niente a nessuno – stiamo regalando un titolo a Papalia? – credo di no, se il prossimo Consiglio Federale li tira fuori dal campionato finiranno monchi e pazienza, faranno magari tre promozioni dalla LegaDue, toglieranno una retrocessione, bho! Sicuramente, ripeto, già il salvataggio di Rieti l’estate scorsa con un esborso, dicono, di 700/800 mila euro per mettere a posto i debiti nei dieci giorni canonici per riparare alla mancata ammissione in prima battuta, vuol dire che li hanno considerati buoni, poi bisogna vedere se è vero o no, fatto sta che è stata fatta questa forzatura. La Federazione adesso sta facendo mea culpa, però… si sapeva che era una realtà non solida, non da adesso ma da tempo – questo ti lascia ovviamente l’amaro in bocca – l’amaro in bocca ce l’avremo sempre, ti dico che, per esempio, nei giorni scorsi il Tribunale ha dichiarato fallita la società di Napoli che è stata esclusa assieme a noi ormai un anno e mezzo fa, noi non abbiamo mai avuto nessuna istanza di fallimento, attivata nei nostri confronti da né enti pubblici, né da privati.dscf9943

Una battuta su Baskettopoli, sia sul livello nazionale che quello prettamente siciliano

Ho una mia idea, tutta personale, baskettopoli nasce dal desiderio di vendetta di un arbitro che in due anni si è visto retrocedere dalla B2 alla C2, se quest’arbitro non fosse stato nel suo lavoro reale, un agente della polizia postale, quest’inchiesta non sarebbe mai nata, costui ha avuto la forza o gli agganci giusti, per attivare tutta una serie di intercettazioni che hanno portato a quello che è noto. Siamo passati in due anni da calciopoli, Moggi, la triade, a questa baskettopoli, arbitri radiati, condannati nel calcio di serie A e nel basket minore con qualche possibile aggancio al basket di serie A – molto ancora non è uscito, l’indagine è molto ampia – secondo me non uscirà nulla, anche perché la squadra che ha vinto negli ultimi anni, Siena, ha dimostrato sul campo, per il numero così esiguo di sconfitte subite, che non aveva bisogno di arbitraggi favorevoli, che poi Siena come noi, avesse l’arbitro più o meno gradito, questo lo fanno tutti, non vedo perché non lo doveva fare Siena – la cosa che indigna, leggendo le intercettazioni, è l’arroganza dei soggetti coinvolti – certamente, l’arroganza era più per campionati non di primissimo livello, però il discorso è sempre quello, c’è lo sport e c’è la politica dello sport. Torniamo alla nostra vecchia discussione, la scorsa intervista, per quanto costoro siano comunque degli sportivi od ex sportivi, nei posti che poi hanno occupato, occupano, per merito, per nomina, per amicizia o meno, non possono fare a meno di andare ad impelagarsi in problemi di politica sportiva. Secondo me c’è da andare a rivedere tutta l’organizzazione dello sport in Italia, le federazioni ed altro – che qualcosa non funzionasse perfettamente era una sensazione diffusa, il problema è che chi era lì, ha quantomeno ignorato, queste cose non nascono dall’oggi al domani – non è che qualcosa non funzionasse, obiettivamente le cose funzionano, che poi ci siano i più predisposti rispetto ad altri, a ricevere e fare favori e quindi tornare tranquillamente a casa la sera, perché comunque di eroi che vanno in trasferta ormai non ce ne sono più a nessun livello, è facile che accada – quindi è tutta colpa del pescespada sparato? – non è colpa del pescespada sparato.

Ritornando all’Upea, state cercando un titolo? Magari di A dilettanti?

Guarda, è un mio pensiero personale, se ci fosse la possibilità lo prenderei, proprio per il discorso fatto prima – per evitare la B2 –fare la B dilettanti è sicuramente più difficile, pieno d’incognite, che quest tipo di campionato.

Domanda obbligatoria, oltre al titolo, avete già sott’occhio qualcuno, mi riferisco a giocatori e quant’altro. Qualche anticipazione?

No, stiamo guardando il campionato, settimana dopo settimana, cercando di concluderlo al più presto, sperando che, chi sta dietro di noi, continui a togliersi vicendevolmente punti.

24 Febbraio 2010

Autore:

admin


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