La minaccia di pioggia ha costretto l’organizzazione al cambio di location. Così, da piazza dei Mille di Rocchenere, “La Molli. Divertimento alle spalle di Joyce”, lo spettacolo in scena ieri sera al Pubblico Incanto Artheatre Festival, si è spostato al Centro Polivalente di Pagliara.
In un ambiente decisamente raccolto, di fronte ad una sala con tanto pubblico, Arianna Scommegna, protagonista della pièce – un monologo per la regia di Gabriele Vacis, prodotto dalla compagnia A.T.I.R. di Milano, per la prima volta offerto al pubblico siciliano – ha aperto il suo “rubinetto” dei pensieri. Pensieri di una donna, sussurrati, disperati, scanzonati, irrefrenabili, senza punteggiatura e senza fiato. Ride, piange, aspetta. Coinvolge, emoziona la Molly Bloom nata dalla penna della Scommegna e Gabriele Vacis. È una donna come tante, non un’eroina dei romanzi, ma un personaggio vicino a noi, in attesa tutta la notte di un marito, croce e delizia della sua vita, che forse non tornerà. E la Molly Bloom moglie di Joyce è solo pretesto per una narrazione dalla cadenza milanese che diverte, fin dal principio.
Canti, poesie e testi della tradizione popolare meridionale reinterpretati dai Mattanza in chiave folk domani sera a Rocchenere
La musica in primo piano nel penultimo appuntamento con Pubblico Incanto Artheatre Festival. La band calabrese dei Mattanza domani sera porterà il gioiello della sua produzione musicale, Cantu da Passiuni, a Rocchenere (Pagliara, provincia di Messina) sul palco sotto le stelle di Piazza dei Mille.
Recuperato dal cantante della band, Mimmo Martino, il testo è nucleo centrale e punto di partenza di questo lavoro che trae ispirazione da “U rivoggiu da Passioni”, uno dei canti più interessanti della tradizione popolare calabrese sulle ultime ore terrene di Gesù. Cantu da Passiuni, costruito dai Mattanza mettendo insieme brani tratti dalla cultura popolare tramandati oralmente che descrivono i momenti salienti della passione di Gesù nell’ottica della tradizione folcklorica. Una raccolta di poesie, testi e canzoni capaci di valorizzare e rinvigorire il patrimonio storico e culturale di un popolo la cui storia secolare ha ispirato grandi artisti. Un recital che è un omaggio all’arte e alle tradizioni popolari di un’area geograficamente e culturalmente fondamentale, la Calabria, bellezza e cultura aspra, dura, selvaggia fiera e dolce al tempo stesso, come il carattere dei suoi stessi abitanti.
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