La verità sui tentativi di reperimento di una sede per l’I.T.E. di Tortorici
Le recenti notizie di stampa sulla chiusura della sezione staccata di Tortorici dell’Istituto Tecnico Statale Economico e Tecnologico “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” di Sant’Agata di Militello ed il comprensibile allarme che ne deriva, impongono un chiarimento in merito ai fatti. Negli scorsi anni, di fronte all’esorbitante costo della sede dell’Istituto oricense (86.500 euro annui per una media di 50 studenti), Palazzo dei Leoni ha proposto alcune soluzioni più economiche, anche attraverso esplicita istanza al Comune di Tortorici; tutte le ipotesi sono state vanificate da opposizioni di vario genere. Nel 2013 l’ex Provincia ha chiesto alla locale scuola media di concedere i pochi locali necessari per due o tre classi (al massimo cinque); quel Consiglio d’istituto aveva espresso parere positivo con una generosità che gli fa onore. Tuttavia il sindaco di Tortorici, dott. Carmelo Rizzo Nervo, aveva diffidato la scuola media dal concedere alla Città Metropolitana di Messina gli spazi a disposizione; tra le motivazioni addotte a suo tempo risultava esserci quella che “la permanenza della locazione costituiva un contributo per la situazione socio-culturale di Tortorici e dell’intera zona, laddove decisioni contrarie sarebbero state penalizzanti” (testualmente tratto dalla nota sindacale). Non si può tacere che oggi quegli stessi locali ospitano le classi della scuola elementare, interessata da lavori di ristrutturazione, cioè per una esigenza fortunatamente temporanea. Successivamente si è inutilmente tentata la via di una transazione e di un nuovo accordo con la proprietà, tenendo presente che il valore della locazione secondo i canoni dell’Osservatorio OMI ammonta a 12.500 euro annui (alla ditta ne sono stati offerti 15.000). Visto l’insuccesso del tentativo di accordo si sono pubblicati due successivi bandi di reperimento immobili, il primo dei quali non è stato pubblicato all’Albo Pretorio comunale come richiesto dall’ex Provincia. Anche il secondo, tuttavia, è andato deserto.È seguita una denuncia penale sulla quale sono stati successivamente acquisiti atti e fascicoli presso gli uffici. Palazzo dei Leoni ha quindi cercato di valutare l’utilizzabilità dell’unica proprietà inmobiliare provinciale presente su quel territorio comunale: una casa cantoniera che, però, è stata valutata inidonea. Va detto, in merito, che nel frattempo le sezioni staccate di altri comuni venivano ospitate gratuitamente in immobili di proprietà comunale (Brolo e Naso, le cui Amministrazioni comunali meritano un plauso per la grande disponibilità in una fase storica di gravissima crisi finanziaria delle ex Province).
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