Categories: Cronaca Regionale

PALERMO – Nuova esca per la pantera, ma nessuna cattura

Sangue e resti di cavallo lasciati nella zona dell’ultimo avvistamento, quella delle campagne di via Bronte. Ma anche questo tentativo va a vuoto.

Sangue e resti di cavallo. E’ questo il nuovo espediente messo in campo per catturare la pantera nera che, in queste ultime settimane, sta spaventando i palermitani. Ma anche questo tentativo è andato a vuoto. La scorsa notte, infatti, si è cercato di catturare il felino lasciando sangue e resti di cavallo nella zona dell’ultimo avvistamento: quella delle campagne di via Bronte.
Per fermare la pantera, fotografata nei giorni scorsi da un residente della zona e le cui immagini sono state diffuse dal corpo forestale di Palermo, era stata costruita a Borgo Nuovo una capanna con dentro un agnellino, che doveva funzionare da esca. Gabbia che è poi stata smontata perché risultata inefficace.
Nel corso dei giorni trascorsi in libertà, la pantera avrebbe lasciato traccia di sé, sbranando prima un gatto e poi un agnello, la cui carcassa è stata ritrovata vicino la discarica di Bellolampo.

Fonte gds.it

Il giallo della pantera, Legambiente all’attacco

“Il Corpo forestale siciliano non venga distolto dalla lotta agli incendi, dove possiede competenza ed esperienza. Per la ricerca della pantera vengono impiegati uomini che sarebbe meglio delegare a servizi per prevenire i roghi. È inaccettabile, per rispetto della credibilità delle istituzioni coinvolte, continuare ad assistere a quanto accaduto in queste settimane”. Lo dice Angelo Dimarca, responsabile dipartimento Conservazione natura di Legambiente Sicilia, che ha inviato una nota al ministro dell’Interno Roberto Maroni, al prefetto, al procuratore e al questore di Palermo chiedendo “azioni e provvedimenti adeguati alla situazione grave e ridicola”.
“Se si dovesse trattare davvero di un leopardo (vengono infatti chiamate volgarmente pantere i leopardi neri) i rischi per la pubblica incolumità sono davvero seri – prosegue – E il tempo trascorso inutilmente costituisce grave responsabilità per i titolari delle azioni di ricerca e cattura. Se di dovesse trattare di un grosso gatto ogni commento sarebbe superfluo, ma conseguentemente seri dovrebbero essere i provvedimenti a carico di chi ha gestito sul campo tutto quanto accaduto”.

Fonte lasiciliaweb.it

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