Categories: Cronaca Regionale

PALERMO – Operazione antimafia, in carcere i vertici di due mandamenti

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia, al termine di complesse attività investigative coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno proceduto al fermo di quattro appartenenti a “Cosa Nostra”, inseriti in posizione verticistica all’interno del sodalizio operante in città.
I provvedimenti cautelari scaturiscono dalle indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Palermo quale prosecuzione delle attività che hanno portato, tra la fine dello scorso e l’inizio di quest’anno, all’arresto di 44 persone ed al recupero di un arsenale di armi.
L’ingente mole di elementi acquisiti nel corso dell’intera attività di indagine ha trovato riscontro nelle dichiarazioni dei recenti collaboratori di giustizia che hanno fornito un dettagliato resoconto delle attività estorsive del mandamento.
Una parte consistente di commercianti escussi, superando le iniziali resistenze, anche a fronte dei rilevanti elementi di prova che venivano loro contestati dai militari dell’Arma, hanno ammesso la condizione di sottomissione al “pizzo”, fornendo contestualmente ulteriori elementi utili alle indagini.
Il provvedimento cautelare ha interrotto la perdurante attività di imposizione del racket, ancora molto forte nonostante l’arresto di un gran numero di appartenti al mandamento mafioso.
La Direzione Investigativa Antimafia ha curato, invece, complesse attività investigative che hanno consentito di ricostruire il ruolo del titolare di un esercizio commerciale, ritenuto responsabile di associazione mafiosa ed estorsione ed indicato da diversi collaboratori di giustizia quale attuale referente di una’importante famiglia mafiosa.
Inoltre, come è emerso nelle attività di monitoraggio su diverse imprese commerciali, sono stati acquisiti inconfutabili elementi di reità in ordine ad una diretta partecipazione all’attività estorsiva di un’organizzazione criminale.
Nel corso delle indagini e grazie ad informazioni acquisite dai collaboratori, è stato possibile ricostruire il tentativo di compattare gruppi mafiosi fin qui ritenuti separati e perfino in concorrenza tra loro, superando rivalità e contrasti, nella prospettiva di una nuova stagione di inedite alleanze per la gestione comune delle attività criminali nella città di Palermo.

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