In occasione dello sbarco al porto di Palermo della nave norvegese “Siem Pilot”, con a bordo 900 migranti soccorsi in acque internazionali, nell’ambito del dispositivo “Triton 2015”, la Squadra Mobile e la Guardia di Finanza di Palermo, hanno sottoposto a fermo tre scafisti, due senegalesi e un gambiano, accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e ingresso illegale nel territorio dello Stato.
Le preliminari evidenze acquisite a bordo del natante, da parte del militare della Guardia di Finanza, in qualità di “liason officer Frontex”, nonché le attività investigative svolte dai poliziotti della Squadra Mobile e dai militari della Guardia di Finanza di Palermo, hanno permesso di raccogliere significativi elementi indiziari nei confronti dei componenti dell’equipaggio, individuandone anche i ruoli.
In particolare, ne sono stati individuati 3 che si occupavano di governare i gommoni e le imbarcazioni di fortuna e, in considerazione dell’elevato numero dei clandestini, del mantenimento dell’ “ordine a bordo”. Tale ultimo ruolo è stato esercitato, talvolta, usando violenza sugli immigrati.
Gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza sono giunti all’individuazione dei tre soggetti anche attraverso l’attenta osservazione dei filmati e delle immagini raccolte a bordo della nave, nonché grazie alle dichiarazioni rese da alcuni migranti.
Attualmente, sono in corso indagini volte a verificare l’eventuale appartenenza dei responsabili ad una più ampia e violenta struttura organizzativa criminale, dedita al traffico di esseri umani. Dalle indagini svolte è emerso, infatti, un tragico spaccato di prevaricazioni e sofferenze patite dai migranti, soprattutto nelle fasi preparatorie del viaggio per raggiungere le coste italiane: dalla segregazione sotto vigilanza armata all’interno di un casolare nell’entroterra di Sabrata, a circa due miglia dalle spiagge, fino al
trasbordo sui gommoni utilizzati per la traversata, in condizioni precarie essendo gli occupanti dei gommoni ammassati uno sull’altro.
Anche dopo la partenza dalla spiaggia, per 5/6 ore e comunque fino all’avvistamento in lontananza della motonave dei soccorsi, i gommoni venivano seguiti da altre imbarcazioni con uomini libici armati. Per ogni viaggio, ciascun migrante è stato costretto a versare ai trafficanti senza scrupoli, somme tra i € 1.200 e € 3.500.
Oggi il Pubblico Ministero di Palermo, dopo aver valutato l’operato della polizia giudiziaria, proporrà al Giudice la convalida del fermo dei tre scafisti, attualmente condotti e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso il carcere “Pagliarelli”.
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