“Festa dello sport”, “Torneo diritti dei minori”, “Bambini in parrocchia”, “Famiglia al centro”: questi i titoli di alcuni dei nove progetti, finiti sotto accusa, che prevedevano aiuti a bambini bisognosi provenienti da quartieri a rischio e a ragazze madri.
Nei fatti nessuno dei nove progetti è mai stato realizzato e le ricevute fiscali, prodotte dalle associazioni, erano false. Inoltre il personale coinvolto nei progetti, psicologi, assistenti sociali e animatori spesso non sapevano dell’esistenza del progetto. Secondo i poliziotti queste associazioni hanno intascato contributi pubblici la cui somma ammonterebbe complessivamente a circa 55 mila euro.
Le indagini sono partite dopo il sequestro di alcuni documenti relativi a progetti e richieste di finanziamento presentate ad enti locali da alcune associazioni di volontariato che sono poi risultate riconducibili ad uno degli arrestati.
Dall’analisi della documentazione sequestrata dalla polizia giudiziaria è emerso che le associazioni tenevano due contabilità: una ufficiale e una occulta, amministrata da persone che facevano parte degli organigrammi e degli statuti delle associazioni interessate.

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