Lo comunichiamo alla signora Anna Ciulla, paladina dell’associazione Aspasia, che ha retoricamente invocato il rispetto della legalitàmentre pochi giorni fa sotto il suo vigile occhio
venivano murate tutte le porte e le finestre del Laboratorio Zeta che veniva barbaramente espropriato alla città. Uno sgombero meschino e violento contro persone inermi: uomini e donne picchiati, trascinati per i capelli, manganellati sulla testa, sul viso, sulla bocca.
Persone arrestate per nulla, poi ovviamente assolte, ma dopo una notte passata in galera.
La signora Anna Ciulla, e ne ripetiamo oggi il nome perchè non sfugga ancora una volta in futuro,
sottoposta a inchiesta per corruzione e concussione insieme all’ex assessore Giuseppe Scoma, ha tolto pochi giorni fa, non a un collettivo politico, non a una comunitàdi rifugiati politici sudanesi, ma a tutta la comunitàdei cittadini di Palermo, un bene comune, prezioso, unico.
Il laboratorio Zeta è nato in uno spazio abbandonato che abbiamo restituito alla città, quando nove anni fa ce lo siamo presi, attorniati dai bambini del quartiere. Non è un caso che gli abitanti dei palazzi intorno a Via Boito 7, diventata negli anni strada d’incontro di politica e di socialità, abbiano risposto allo sgombero nella maniera più visibile per ribadire che Zetalab non si tocca!
Ai balconi sono apparsi lenzuoli bianchi con la zeta al centro che ora fanno da lumicino per chi in questi giorni ha tenuto e ancora mantiene un presidio lungo, difficile e al freddo, ma con la solidarietàdi una cittàche ha portato musica, vivande, appoggio e calore.
La stessa cittàche ieri ha dato vita a un lunghissimo corteo partito da via Boito e arrivato in Prefettura: più di 5000 persone a dire che il Laboratorio è una storia comune.
Un storia così potente da rendere evidente che la legalitàslegata dalla giustizia è solo vuota retorica, che la sentenza di un tribunale che affida un luogo come lo Zeta a un’associazione più che losca, per farci un asilo privato, non può pretendere rispetto.
Dopo questo straordinario corteo, come da anni non se ne vendevano a Palermo, il prefetto è stato costretto a convocare finalmente un tavolo “istituzionale” per lunedì alle 17:00, con lo IACP, la Questura, il Comune e i Consiglieri comunali e i Senatori che hanno espresso in questi giorni assoluta contrarietàallo sgombero del Laboratorio Zeta.
Si apre così una nuova trattativa, anche se lo Zeta è stato per quasi un anno impegnato in un tavolo dal quale non è emersa alcuna proposta, mentre tutte le istituzioni hanno ammesso la loro incapacitànel trovare una soluzione, affermando anche che il Laboratorio zeta era giàuna risposta concreta a bisogni e difficoltàreali di questa città. La convocazione di lunedì (che comunque non ci vede tra gli invitati) è certamente un risultato, ottenuto anche grazie all’intervento della politica istituzionale. Da questo tavolo ci aspettiamo che venga revocata l’assegnazione degli spazi del Laboratorio zeta all’associazione Aspasia, per essere formalmente riconsegnati alla cittàche ieri era in piazza.
Intanto noi, oggi torniamo a casa. vvvnb
Ci Siamo ripresi lo Zeta.
Venite tutti a sostenerci.
Lo Zeta è una storia comune.
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