PALESTRE AL COLLASSO – Dai nebrodi un grido d’aiuto.. “siamo stati lasciati soli”
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PALESTRE AL COLLASSO – Dai nebrodi un grido d’aiuto.. “siamo stati lasciati soli”

Per molti gestori dei centri fitness e delle palestre il nuovo decreto sostegni è un’autentica presa per i fondelli. Ci rivolgeremo ai vertici della regione siciliana.. abbiamo bisogno di sentire la Politica fattivamente vicina, ormai siamo alla canna del gas.

A farsi portavoce del disagio è Gabriella Galofaro che gestisce la New Olympus di Gliaca di Piraino

“Su una perdita di fatturato di 40.000 euro ci danno 2000 euro … io come tante altre persone non abbiamo ancora preso i ristori di novembre”.

Scrive così la Galofaro, una vita in palestra che con sacrifici e passione ha messo su una grande palestra a Gliaca di Piraino, dove sta anche realizzando una piscina olimpionica che affiancherà quella più piccola, già funzionate, dedicata alle attività motorie in acqua, ai corsi per sub ed alla didattica.

Una protesta pacata ma intrisa di delusioni, preoccupazioni, dolore, e insicurezza per il futuro: “Il settore dello sport legato alle palestre e alle piscine come quello dello spettacolo e del fitness sono tra quelli che hanno subito più problemi dopo un anno quasi ininterrotto di chiusure che non hanno permesso nessuna programmazione, falcidiato gli incassi,  fatto arenare e disperdere il lavoro costruito negli anni e soprattutto eroso quei pochi fondi che avevamo messo da parte per poterli investire stagione dopo stagione”.

Continua Gabriela Galofaro “Alcune palestre sono associazioni sportive ma tante come la mia sono partita IVA con tutti gli oneri che competono a questo status giuridico-fiscale.

Tanti settori commerciali, tra chiusure e aperture anche a orari compressi, hanno lavorato. Noi, le palestre, no. E la cosa ancora più dolente è che oggi, ormai siamo a fine marzo, non si parla di riaprire, siamo dentro un tunnel dove non si vede la luce. Noi non abbiamo futuro!”
Perchè – conclude la sportiva –  è bene che si sappia, come il nostro settore in estate difficilmente vede clienti che si allenano, anche aprendo, per esempio a maggio, per noi vuol dire rivedere gente agli attrezzi a fine settembre. A giugno, luglio e agosto noi non lavoriamo”.

Gabriella è concreta e racconta di come il comparto sportivo nebroideo, al pari delle altre regioni, è allo stremo: “Molti, per coprire alcune spese, stanno vendendo delle attrezzature, erodono ogni risparmio e io come loro non so più cosa fare”.

Vogliamo – conclude Gabriella Gaofaro – ora parlare con la Politica regionale per far capire i problemi che abbiamo e che spesso sfuggono a chi sta dietro una scrivania. Vogliano i giusti ristori, e veder arrivare quelli promessi nei mesi passati, vogliamo mantenere l’occupazione di chi lavora con noi, e sono tanti, anche padri di famiglia. E non solo chi segue gli allenamenti ma anche gli addetti alle pulizie, fino ad arrivare a chi fornisce settimanalmente bevande a caffè.

Gabriella fa un esempio personale “in un anno ho preso solo 3000 euro ..per giunta, in quanto titolare, come molti altri colleghi, non ci tocca la cassa integrazione. Questa è la triste realtà” e così facendosi portavoce del comparto è risoluta “Comunque non mi fermerò qui, ad un post sui social, continuerò a muovermi difendendo la mia struttura ed il mio lavoro ….Andremo, e parlo a nome dei mie colleghi,  a Palermo, a farci sentire perchè dalla Politica, abbiamo voglia di risposte, di certezze, di rispetto”.

22 Marzo 2021

Autore:

redazione


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