Si sa, con l’inizio del nuovo anno è tempo di progetti, nuovi propositi e speranze per il futuro, ma soprattutto è tempo di bilanci per l’anno che è appena trascorso ed il 2012, per i lavoratori messinesi, è da considerare un vero e proprio annus horribilis. Servirail, ATM, birra Triscele, servizi sociali, Messinambiente sono solo alcuni dei casi di lavoratori che praticamente ogni giorno, occupavano Piazza Municipio per avere lumi sul futuro della propria vertenza lavorativa, nell’auspicio di un futuro reintegro o, più semplicemente, per protestare contro la mancata erogazione degli stipendi.
Ciò che rende la situazione ancora più difficile è la certezza che le difficoltà incontrate nel 2012 si incontreranno anche nell’anno appena iniziato, forse l’unica eccezione può essere rappresentato dai lavoratori della Servirail che, dopo un anno e mezzo di estenuanti lotte, potranno avere il tanto agognato reintegro. È stato un anno intenso anche per i rappresentanti sindacali che devono confrontarsi con situazioni di incertezza e di precarietà per i lavoratori di tutte le fasce d’età, dai più giovani ai più adulti.
Il Responsabile regionale dell’UGL giovani Felice Panebianco è consapevole che la crisi lavorativa di Messina, nasce dalle difficoltà incontrate dal settore pubblico, principale “datore di lavoro” della città “ purtroppo ci approcciamo al 2013 con la consapevolezza che non sarà un anno facile – ha dichiarato Panebianco – sarebbe bello se d’incanto i problemi sparissero alla mezzanotte del 31 dicembre ma così non sarà.
Tutto nasce dalla crisi del Comune, principale “imprenditore” in città, che non può accorrere in aiuto di lavoratori di aziende private, vedi il caso della Triscele, in quanto egli stesso è stato in odore di default per l’intero anno, temo invece che ancora non sia esploso a pieno il problema delle partecipate cioè ATM e Messinambiente”.
Uno dei temi caldi delle ultime settimane è senza dubbio la vicenda della chiusura dello stabilimento della birra Triscele che ha sancito la fine della produzione della birra made in Messina “della vicenda della Triscele ciòche deve far pensare è il fatto che lo stabilimento non ha chiuso perché il prodotto andava male – ha puntualizzato Panebianco – ma perché si è creato un vero e proprio corto circuito tra la proprietà, cioè la famiglia Faranda, i lavoratori e la città stessa. Credo che dopo l’iniziale e giustificato fervore per aver creato un marchio che raccogliesse il testimone della birra Messina, rimasta all’Heiniken ma prodotta in Puglia, si sia fatto poco per evitare che questo progetto andasse poi alla deriva.
Troppe volte in questa città, quando si tratta di salvaguardare i posti di lavoro, la politica si muove in ritardo oppure si dimostra impotente”. L’altra tematica che ha accompagnato la fine del 2012 è senza dubbio la chiusura della casa di riposo pubblica “Casa Serena”, il cui destino negli ultimi giorni però sembra un po’ meno segnato “Casa Serena è una delle tante vicende che non si è mai voluto affrontare come si deve – ha spiegato Panebianco – per chi non conoscesse la vicenda potrebbe sembrare l’ennesima casa di riposo per anziani disagiati che rischia di chiudere in quanto si scopre essere una specie di lager, invece nulla di tutto ciò.
È una patata bollente che il commissario Croce sta affrontando con un piglio tecnico e non politico, spero che dopo l’approvazione del bilancio previsionale possano essere accontentati gli anziani che non vogliono assolutamente andar via da quello che è l’ultimo spazio verde rimasto in quell’ignobile ammasso di cemento che è ormai diventata la zona di Montepiselli.
Per quel che mi riguarda ho sempre il timore che qualche privato possa aver messo gli occhi su quella struttura da cui si può godere un panorama mozzafiato”. 2013 sarà anche l’anno delle elezioni amministrative a Messina, elezioni su cui la città si approccia con un mix di disillusione e speranza “ciò che mi preoccupa – ha continuato il giovane sindacalista – è che la politica non ha un’idea per il futuro, questo sarebbe un errore perché se la città è in queste condizioni è perché sono in primis gli amministratori a vivere alla giornata e questo sentimento lo si sta trasmettendo anche ai cittadini che hanno grandi difficoltà a sentirsi parte della stessa comunità”.
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Felice Panebianco è un giovane avvocato messinese di trent’anni, laureatosi e formatosi a Messina dove vive tutt’ora. Da circa due anni e mezzo svolge attività sindacale dopo aver aderito all’UGL, dove fin da subito per le sue idee a tutela della piccola e media imprenditoria e per il suo pragmatismo in tema economico. Quasi subito diventa il coordinatore provinciale dell’UGL Giovani, il” settore giovanile” del sindacato, e da poco più di un mese è stato nominato Coordinatore Regionale dell’UGL Giovani.
Antonio Macauda