PARABOLE – Una nel centro storico brolese accende il dibattito

La denuncia-segnalazione parte da Antonio Traviglia, ex consigliere comunale, che ironizza amaro “Pensate, a Brolo siamo talmente avanti che Federico II° nel 1246 aveva già istallato la parabola sulle “mura di cinta” del suo Castello”.

Poi aggiunge: “Spero che chi di dovere provveda immediatamente!”.

Recentemente Traviglia aveva anche stimolato il dibattito – sfociato poi su facebook – sul “bello” e sull'”utile” in tema di utilizzo della spiaggia e dei lidi.

La foto parla da sola.

E’ lì, spuntata come un fungo, ben ancora sul muro di cinta del Castello, in pieno centro storico.

Una parabola satellitare che deturpa.

Sarà utile e necessaria per chi ne usufruisce ma certamente non può essere installata così com’è.

L’installazione dovrebbe essere disciplinata dal Regolamento Edilizio locale, ma sopratutto dal buonsenso.

A volte non basta avere le dimensioni più piccole reperibili in commercio, con un diametro massimo di 120 centimetri, essere di un colore che si confonda con quello della copertura dello stabile, essere privi di fregi e scritte, averi i cavi di collegamento che scorrono nascosti lungo le linee della grondaia o dei cornicioni ma l’installazione deve essere subordinata ad autorizzazioni di carattere paesaggistico e storico, legate alle diverse zone di residenza.

Infatti se l’installazione avviene in una zona soggetta a vincolo ambientale (come il centro storico delle città) o paesaggistico è necessario ottenere dalla Sovrintendenza il relativo nullaosta per la messa in opera. Se l’installazione avviene su un edificio storico è necessario ottenere anche un permesso per i vincoli sui beni culturali. Se ciò non è stato ottenuto o acquisito c’è il rischio della  segnalazione all’Autorità Giudiziaria.

Del resto anche con  legge 249/97 (Legge Maccanico) il Parlamento Italiano ha voluto dare un chiaro indirizzo legislativo per risolvere il problema del proliferare indiscriminato di antenne paraboliche, soprattutto nelle aree ad alto interesse culturale della nostra penisola.

La prima conseguenza di questo intervento legislativo è che l’installazione di parabole individuali in determinate circostanze non è più lasciata alla libera iniziativa del singolo condomino, ma viene disciplinata da speciali regolamenti comunali che contengono i criteri di impianto delle parabole e le loro dimensioni massime nelle diverse aree del territorio del Comune.

Le principali restrizioni poste in genere da questi regolamenti riguardano le installazioni nei centri storici o nelle altre zone del territorio comunale a rilevante valore artistico, storico e paesaggistico.

Sicuramente qui sarà tutto Ok ..

Ma “vigilare” è quello che si chiedono in tanti, come già fatto in altre occasioni.

Il centro storico brolese è un bene e patrimonio di tutti.. è stato in passato offeso e deturpato.

Ora basta.

 

 

 

 

Redazione Scomunicando.it

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