“Giungono a questo Ordine professionale numerose segnalazioni circa le difficoltà di carattere burocratico che giornalmente i professionisti messinesi sono costretti ad affrontare, per il disbrigo delle pratiche inerente il settore dell’edilizia.
Si assiste ad un evolversi di cambiamenti, quasi a ritmo quotidiano, delle procedure e/o regole adottate dagli Uffici pubblici per l’istruttoria e l’evasione dei progetti o delle semplici istanze.
In particolare, alcuni Uffici della Soprintendenza ai BB.CC.AA., con decisioni autonome dei propri funzionari, esprimono il diniego su alcuni interventi edilizi, nonostante gli stessi progetti siano redatti in conformità allo strumento urbanistico vigente di Messina: PRG regolarmente approvato con Decreto dell’Assessorato Territorio ed Ambiente n. 686 del 02-09-2002 e per il quale la stessa Soprintendenza ha espresso il proprio parere FAVOREVOLE con note prot. 8408 sez. II e n. 3965 sez. III del 16-12-1995, n. 386 del 29-01-1990 e n. 611 del 27-02-1990.
Le segnalazioni si riferiscono ad interventi di manutenzione straordinaria sul patrimonio edilizio esistente che prevedono la realizzazione di tettoie, pergolati e trasformazione a tetto della copertura, ecc….
Si apprende, inoltre, che nei pareri di diniego non sono riportati in dettaglio le eventuali norme non rispettate e le conseguenti motivazioni (L. 241/90) che giustifichino un giudizio negativo e, quindi, il blocco della pratica edilizia.
Particolare attenzione va rivolta al diniego sui progetti per la trasformazione di terrazze piane degli edifici, in coperture a tetto a falde, nonostante redatti in pieno rispetto dei parametri geometrici previsti dalle norme attuative e regolamentari del PRG vigente.
A tal proposito si vuole evidenziare che gli attuali parametri introdotti nel PRG sono frutto di una politica strategica adottata dal Comune ed a suo tempo perfettamente condivisa dalla Soprintendenza di Messina, finalizzata ad incentivare il privato ad intraprendere iniziative in tal senso con il duplice obiettivo di eliminare lo scempio architettonico facilmente visibile in moltissime terrazze della città e di incrementare l’economia del settore.
La Regione Siciliana, in sintonia con i suddetti principi, ha emanato la L.R. 16-04-2003 n. 4 – art. 18 con la quale introduce il concetto di recupero abitativo.
Negli ultimi tempi, purtroppo, assistiamo ad improvvise prese di posizione da parte di taluni dirigenti che assumono indebitamente le vesti di «custode» del patrimonio edilizio di questa Città e trincerandosi sulle prerogative concesse all’Ufficio, decide autonomamente di applicare le norme vigenti secondo un’autonoma e «singolare» interpretazione.
Certamente tutta la collettività indistintamente e la nostra categoria per prima, ritiene di operare a tutela e per il bene di questa città, non fosse altro perché la vive ogni giorno; ma, tuttavia, non ci appare proceduralmente corretto utilizzare i buoni propositi come baluardo per giustificare prese di posizione che modificano le regole scritte fino ad oggi certe e condivise da tutti.
Lo stravolgimento improvviso delle regole certe, fissate in maniera concertata e stabilite seguendo le procedure dettate dalla legge, genera per un verso grande difficoltà agli operatori del settore (tecnici, imprese, ecc….) e per l’altro scoraggia i cittadini ad intraprendere qualsiasi iniziativa.
Oggi chi si accinge ad investire nel settore dell’edilizia si ritrova, unitamente al proprio tecnico di fiducia, ad agire nella più totale incertezza concludendo spesso «l’iter approvativo» nei tribunali amministrativi e, comunque, nella migliore delle ipotesi, con tempi troppo lunghi rispetto alla velocità che il mercato oggi richiede. E’ evidente che anche l’imprenditore più tenace ed agguerrito, di fronte ad un quadro così sconfortante, preferisce abbandonare del tutto l’iniziativa.
E’ del tutto palese che in un momento di così grave crisi economica di carattere generale, il nostro territorio non può permettersi, solo per motivi imputabili alle lungaggini burocratiche e/o a cattiva organizzazione, di paralizzare il settore dell’edilizia che è sempre stata l’attività trainante dell’intera economia locale.
Di fronte ad una tale situazione, questo Ordine in rappresentanza di una categoria che riveste un ruolo importante nel settore ma anche attento ai problemi dell’intera collettività,
INVITA
il Soprintendente affinché si attivi per concertare congiuntamente agli Ordini professionali cittadini, univoci indirizzi e stabilire di comune accordo regole certe e precise sui temi inerenti la salvaguardia del patrimonio edilizio, ambientale ed artistico della nostra Città.
Tutto ciò con la piena convinzione che una burocrazia snella, efficiente ed operante con regole precise e certe, sia il cardine fondamentale per riattivare efficacemente ed in sicurezza, il settore dell’edilizia e verosimilmente rilanciare l’economia in questa che ormai è diventata una Città statica e priva di reali prospettive e politiche di sviluppo del territorio”.
Il presidente dell’Ordine degli ingegneri
ing. Santi Trovato