L’avv. Benedetto Mandalà, così risponde all’arch. La Torre con una nota inviata alla stampa che ha pubblicato il documento di Ramon La Torre:
“… scrivo di seguito alcune sommarie osservazioni – riferito al comunicato stampa vedi precedente articolo sempre in data odierna – in quanto il contenuto di esso costituisce un falso commesso col mezzo della stampa. La realtà dei fatti è un’altra.
Nel 2006, gli otto professionisti, di cui lo scrivente fa parte, sono stati assunti con contratto di lavoro a tempo determinato per far fronte a situazioni di assoluta contingenza e per garantire l’operatività e il buon funzionamento dell’Amministrazione.
Tali forme contrattuali flessibili di assunzione del personale sono state legittimate da specifiche disposizioni di legge.
Nel corso degli anni, l’Ente Parco dei Nebrodi ha prorogato i rapporti di lavoro intrattenuti con gli otto dipendenti e, da ultimo, l’Assemblea Regionale Siciliana con legge n. 24/2010 n. 5/2011 ha legittimato la proroga dei suddetti contratti.
Per una serie di vicissitudini, ascrivibili sicuramente a ragioni politiche e a logiche di clientelismo, legate anche alle vicine elezioni (diversamente da quanto Lei affermato, avverse agli otto professionisti), nonostante i due pareri dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione, il parere dell’Avvocatura di Stato n. 4135/2012 e la nota dell’ARTA n. 55751 del 09.10.2012 che dà piena legittimità ed esecutività alla delibera di proroga di C.E. n. 63/2012, i citati dipendenti, ancora oggi, sono in attesa di essere riammessi in servizio.”
Benedetto Mandalà.