Spesso è proprio lo sguardo degli altri che ci limita. Correre, saltare, saper cadere, saper atterrare. Ma c’è dell’altro.
Anche Cosmin, Simone, Simo, Matteo e Carmelo, a modo loro, superano le barriere.
Sono di Sinagra, amano il parkour, e ieri si sono esibiti a Brolo, nella villa comunale, in un contest molto particolare.
Si parlava di barriere architettoniche, si mostravo i limiti strutturali, si stigmatizzava sulle “barriere mentali” che spesso sono più dure da abbattere di quelle fisiche e materiali.
Carmelo è anche il protagonista di un video che parla proprio di ciò.
Ecco spiegata la loro presenza a Brolo.
https://www.youtube.com/watch?v=N5e-jGRu-k0
“Torno Subito” è stato girato da Davide Cuscunà e Alba Caliò per la Division, l’agenzia di comunicazione orlandina di Mauro Giuffrè.
Uno spot che con lucidità, con coraggio per l’argomento trattato, delinea le “cattive abitudini” ricorrenti nel quotidiano di molti automobilisti, ma non solo.
Di chi non si sofferma a pensare come si vive la disabilità e quanto sia limitante.
Che ci lascia riflette… amaramente.
https://www.youtube.com/watch?v=7-e7jC6qwJc
Uno spot che ora vi riproponiamo unitamente ad un altro, che oggi quasi per caso, ci passa sotto gli occhi.
Guardandolo abbiamo pensato che anche questo è un video straordinario, eccezionale, un video speciale.
Un video che andrebbe fatto vedere in tutte le scuole.
Un esempio di come si può raccontare un nuova disciplina.
Un bella storia che narra del rapporto tra sport e disabilità. Un esempio di come si possa, nonostante i propri limiti, andare oltre ciò che gli altri immaginano per noi.
Spesso è proprio lo sguardo degli altri che ci limita.
La manifestazione di ieri, a Brolo, ha visto un’altra protagonista, insieme ai cineasti orlandini e ai ragazzi del parkour, Roberta Macrì, che ha “spiegato” e fatto toccar con mano, le difficoltà che sussistono in quel cammino ad ostacoli che quotidianamente coinvolge chi utilizzata la “carrozzella” e fatto capire che a volta basta poco per risolvere varie problematicità, dai parcheggi al bancomat, dagli scivoli all’ubicazione delle fioriere, ma anche un’altalena, montanata in un parco giochi, pensata per i disabili, può regalare un sorriso.
Carmelo Agostino, alla fine ha detto “Ringrazio fortemente la Division, Davide Cuscunà, Alba Caliò, il comune diBrolo, l’assessore Marisa Briguglio, il sindaco, Massimo Scaffidi, e in generale tutti coloro che ci hanno permesso di utilizzare il parkour, disciplina legata all’abbattimento delle barriere architettoniche, per uno scopo nobile e fortemente sentito, cioè sensibilizzare le persone su un problema che affligge la società: gli ostacoli urbani per i diversamente abili.
Riflettiamo gente!
Spero che noi del parkour, con la nostra esibizione, vi abbiamo fatto divertire e fatto vedere, come avete spesso affermato, che le barriere mentali sono le prime a dover essere abbattute!”
Soddisfatta l’assessore Marisa Briguglio – con lei sul palco anche Irene Ricciardello, il sindaco – che nei ringraziamenti ha voluto citare anche Mimmo Scaffidi, Antonella Raffaele, Cono Toscano e Antonino Lenzo, “che mi hanno dato grossissima mano pure ieri sera per rigovernare la villa che ha ospitato l’evento”.
E a margine della manifestazione pubblichiamo anche la nota del sindaco di Singra, Enza Maccora, appena giunta in redazione che in riferimento all’articolo da noi pubblicato in data 12.06.2016 dal titolo “Contro le barriere architettoniche – oggi a Brolo un incontro di sensibilizzazione” stigmatizza quanto scritto in merito ai ragazzi di Sinagra amanti del Parkour sarebbero stati……. recentemente “sfrattati” dagli spazi urbani……
Per lei è doveroso fare alcune precisazioni.
“L’intervento della Polizia Municipale, – scrive il sindaco – che nello scorso mese di gennaio ha esortato alcuni giovani che si cimentavano in tale disciplina nell’area di verde pubblico sottostante la via U. Corica, era finalizzata esclusivamente ad evitare che gli stessi si esponessero a reali condizioni di pericolo stante la non idoneità dei detti spazi pubblici in relazione alla specifica attività svolta“.
Poi il primo cittadino evidenzia che “il danneggiamento delle superficie erbose, pur se importante per profili di decoro urbano, risulta oggettivamente insignificante rispetto all’esigenza primaria di tutelare l’incolumità delle persone.
A quest’ultimo irrinuciabile principio è correlato l’intervento della Polizia Municipale“.
Poi si lascia andare, a giudizi personali e ben consoni al ruolo istituzionale che riveste su chi ha dato altri significati alla vicenda.
All’uopo ci sembra necessario una puntualizzazione:
Il 28 gennaio leggiamo su facebook,, proprio sul profilo di un giovane che ama e pratica questo sport quanto segue:
“Benissimo, visto che lo volete così tanto, NON CI VEDRETE PIU’ PRATICARE PARKOUR A SINAGRA!
Visto che veniamo cacciati senza motivazione plausibile e senza indicazioni su un possibile luogo nel quale possiamo praticare qualsiasi tipo di allenamento!
Ce ne andremo nei paesi limitrofi, dove, al contrario, spesso ci chiamano per partecipare a manifestazioni e girare cortometraggi, e dove la gente ci ammira anziché criticarci.
Mi raccomando però, ai nascosti, a quelli che danneggiano tutto, a quelli che con le bombolette scrivono frasi oscene e a quelli che sporcano non dite niente!
Ignorateli!
Anzi teneteveli tutti stretti che sicuramente miglioreranno il paese!”
E qualche giorno prima, il 5 gennaio si legge ancora
“Evidentemente nel mio piccolo paesello, per fare un semplice allenamento con gli amici in un luogo pubblico, a differenza del resto dei comuni di tutta Italia, bisogna richiedere un non so che tipo di autorizzazione, visto che oggi siamo a dir poco “cacciati” a difesa di un prato già maltrattato sia per la stagione invernale, sia per l’incuria del paesano che porta il proprio cane a fare i bisogni, sia perchè qualcuno in tempi passati ha danneggiato panchine, lampioni, cestini,etc.
Non vedo perchè dovremmo essere noi a pagarne le conseguenze!
Noi che facciamo quattro salti di fronte a tutti, a vista, senza mai nasconderci e senza disturbare qualcuno o danneggiare nulla!
Forse è per questo che cercano sempre noi..
Dovrei andare via dal paese per potermi allenare?
I giovani di Sinagra, per poter fare sport all’infuori delle strutture che esistono, devono chiedere un permesso?
O possono semplicemente incontrasi fuori, su un bel prato, come fanno nelle grandi città, visto che ci troviamo in un paese in cui vigono i principi di libertà di riunione e circolazione?
I parchi pubblici sono fatti per attirare le persone: luoghi d’incontro e di svago; Si da curare e preservare, ma da chi realmente vuole distruggerli.
E tra i tanti mi piace e commenti ne estrapoliamo uno, quasi a caso ”
“Se ci permetti adesso hanno esagerato nel cacciarvi ogni volta.. queste persone dovrebbero farsi un esame di coscienza. Dei ragazzi con una passione non danneggiano nulla sono loro che danneggiano voi! Fate bene ad andare altrove”.
E’ ovvio che il parkour è una disciplina metropolitana sportiva atipica che ha origini antichiessime, anche se nella versione moderna , è nata in Francia agli inizi degli anni ‘90.
Consiste nell’eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo vi sia presente con la maggior efficienza di movimento possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante, naturale o urbano, attraverso volteggi, salti, equilibrio, scalate, arrampicate, ecc.
Oggi è uno sport riconosciuto, sdoganato dalle banlieu e che punta in alto… e c’è chi lo vuole presto alle olimpiadi.
Secondo gli appassionati, il parkour non è soltanto uno sport, è anche un’applicazione sociale.
Questi infatti sostengono che i valori del parkour sono importanti per insegnare ai giovani il rispetto per se stessi e la conoscenza dei propri limiti, per poter affrontare i piccoli grandi ostacoli che la vita pone davanti al cammino di ogni essere umano.
Molte sono le collaborazioni che le principali associazioni italiane ed estere stringono con altre realtà, solitamente il parkour è utilizzato, anche sull’onda della moda, per mostrare un modo reale, alternativo ed intelligente di sfruttare con rispetto gli spazi periferici, abbattere le barriere architettoniche (con FIABA, il Fondo Italiano impegnato nell’Abbattimento delle Barriere Architettoniche) ed in genere far sviluppare, soprattutto nei giovani e giovanissimi, un sano rispetto per l’ambiente ed una critica ricerca su se stessi.
La Provincia di Roma nel dicembre 2007 ha riconosciuto il parkour come importante vettore di comunicazione per trasmettere ai giovani l’importanza di affrontare ogni problema nel rispetto di se stessi e dell’ambiente circostante.
Nel 2009 il parkour era presente al 21° Festival del Fitness di Roma.
Detto questo fa certamente bene il sindaco di Sinagra a puntare all’esigenza primaria di tutelare l’incolumità delle persone.
Noi non l’abbiamo mai messo in dubbio.
Il termine sfrattati.. cacciati… allontanati era stato utilizzato dai suoi giovani concittadini che in quel contesto rivendicavano più cura per chi danneggia gli spazi pubblici, rivendicano spazi per allenarsi, per la socializzazione, magari anche la riapertura della piscina.
Fa bene il sindaco di Sinagra a badar che questo sport e questi giovani non vengano invitati ad esibirsi, magari nella prossima estate, in manifestazione, volute, organizzate, patrocinate, ben accette dalla sua amministrazione… sarebbe un controsenso in termini.
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