PARLIAMONE ANCORA –  Che dire dei David di Donatello 2024?
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PARLIAMONE ANCORA – Che dire dei David di Donatello 2024?

Di Italo Zeus

Quasi scontato parafrasare “il Gattopardo”: tutto cambia per non cambiare mai.

Cominciamo dai “dettagli” per parlare poi di cinema.

Svetta Carlo Conti, che lascia intravedere Sanremo 2025: soporifero, antico, datato. Lasciando perdere la citazione nei confronti di Giorgio Moroder, premio alla carriera “Giorgio Moroder per tutti Giorgio”.

Ma per tutti chi? Patetico, era una battuta?

Leggo poi esaltanti applausi per Alessia Marcuzzi che dal punto di vista della preparazione cinematografica ineccepibile e inaspettata, ma dal punto di vista “faccio quella energica e divertente” sembrava una caricatura di se stessa.

E chiudo con Bigio proclamato come il nuovo presentatore, dal festival di San Marino ai David, recluso negli studi di cinecittà, conferma il fatto che senza Fiorello non ha molto da dire, sembrano lontani persino gli imbarazzanti capitoli de “i soliti idioti”.

Vogliamo parlare delle coreografie di Tommasini che ormai sembra l’unico coreografo in Italia?

Io vedo sempre la solita confusione sul palco e non solo e la povera Giorgia in un’interpretazione strepitosa di “I feel love” di Donna Summer scritta da Moroder che le dice addirittura che è la migliore interpretazione e arrangiamento che abbia mai sentito, ma la poveretta è prigioniera di uno spaventoso abito argentato con spine lunghissime e non può neanche abbracciare il maestro (non per tutti Giorgio).

Tralasciamo il red carpet che davvero sembra Los Angeles taroccata dai cinesi e l’imbarazzo di attori e registi mentre sfilano è palese.

Tommasini non risparmia neanche il momento “ad Memoriam”, con le immagini piccolissime degli artisti scomparsi quest’anno e neanche una parola per Sandra Milo se non il santino sullo schermo.

Non era l’edizione su Federico Fellini? Chi più della Milo, sua amante di sempre, avrebbe potuto ricordarlo con un banale montaggio dei suoi personaggi.

Il colpo di grazia però Tommasini lo da con il tributo (?!?) a Sophia Loren e Marcello Mastroianni una cosa amatoriale non degna neanche di una balera del più piccolo sperduto paesino italiano.

Ti prego Tommasini basta piume e lustrini! gli anni 80/90 sono tornati ma tu decisamente no.

Ultima perla, la regia televisiva di Maurizio Pagnusat, ci torniamo dopo però.

Regina assoluta della serata naturalmente è stata Paola Cortellesi.

Sincera ed emozionata ad ogni premio.

“C’è ancora domani”(recensione/intervista che trovate su scomunicando) vince: David del pubblico, miglio attrice, miglior attrice non protagonista, miglior film di esordio, miglior sceneggiatura originale (sempre della Cortellesi) miglior film secondo la giuria dei giovani

Insomma. non ha fatto altro che salire e scendere dal palcoscenico. Ma la nostra Paola nazionale oltre ad essere una bravissima attrice, sceneggiatrice e adesso regista, è anche una grande donna di spettacolo e sente il pubblico come poche.

Paraculata o no, le frasi hype della serata le ha dette lei.

Al numero uno svetta:” già so cosa direte appena usciti da qui, è tutto un magna magna, ci sono sempre le stesse facce e si è così anche per me”, seconda per il premio come miglior attrice “sono stata raccomandata dalla regista” terza“Ho debuttato come regista alle porte della menopausa”. Sa essere anche profonda con la richiesta continua dell’istituzione della materia curriculare “educazione all’affettività e alla sessualità”nelle scuole. Accanto alla regina c’è un Re, dimesso e umile come pochi: Matteo Garrone e il suo “Io Capitano” (recensione/intervista su scomunicando)miglior film, miglior regia, miglior suono, miglior montaggio, migliori effetti visivi. Tutta la troupe sul palco e l’ispiratore del film, Mamaduk, che dichiara” stop al genocidio” e” lasciamo che tutti i ragazzi viaggino per il mondo legalmente”.

Su una cosa re e regina non sono stati sinceri però.

Ho avuto la fortuna di essere in sala a sentirli parlare dei loro film e delle difficoltà produttive enormi che hanno incontrato per realizzare i loro film in cui pochi credevano. Durante la serata questo non è stato detto e raicinema si prende le glorie per Garrone vincendo anche il premio come miglior produzione, ma nessuno dice che Garrone ci ha messo i suoi di soldi e che agli Oscar il film è stato messo nelle mani di una distribuzione ridicola che non ha supportato per niente il film, cosa invece accaduta per “la zona d’interesse” che poi ha vinto l’oscar. E la Cortellesi? Ah il film ha avuto successo perchè è arrivato nel momento perfetto in cui il tema della violenza sulle donne era molto caldo! Peccato però che l’attrice ci ha messo quattro anni a trovare i soldi per realizzare il film. Film sorpresa della serata “Palazzina Effe” di Michele Riondino, altro debutto alla regia alla soglia dell’andropausa, che si aggiudica miglior attore(scavalcando Mastrandrea e la stupenda interpretazione nel film della Cortellesi) e miglior attore non protagonista ad Elio Germano, che non sa più dove mettere i David.

Il film non l’ho visto quindi non posso parlarne. Il momento più bello della serata è stato indubbiamente il premio a Milena Vukovic, dolce e onesta come sempre(ho avuto la fortuna di lavorare con lei), emozionatissima e grata a Federico Fellini che saluta lanciando un bacio al cielo. il fondo lo tocchiamo invece con le maestranze (trucco, parrucco, scenografi, tecnici ecc.) recluse negli studi di cinecittà. i costumisti sono seduti, ammassati su di una scalinata di legno e Sergio Ballo, miglior costumista per Rapito di Marco Bellocchio, con “leggerissima” isteria, prende il microfono e parla per più di dieci minuti(il tempo per i ringraziamenti è di 45 secondi) sproloquiando sull’Europa sionista e insieme antisemita, concludendo con una battuta che rimarrà nella storia dei David: “Ci avete messi sulle scale come Wanda Osiris!” Questa bellissima idea di portare chi sta dietro le quinte, dietro le quinte appunto, è stata il top delle scelte registiche/produttive della serata. Ritorniamo dunque al regista .

Maurizio Pagnusat fa coppia fissa con Conti da sempre, dai migliori anni a tale e quale a Sanremo(chiaro che ce lo ritroveremo li), ma è possibile che con un’esperienza simile inquadrare la sala vuota durante la premiazione del miglior film a Garrone? Ma neanche un principiante! inquadra le prime file no? per non parlare delle volate per evitare i ballerini di Tommasini sparsi ovunque che passano e ripassano davanti alle telecamere.

C’è voluta Justine Treiet, regista di “Anatomia di una caduta” premiato come miglior film straniero per dare un tocco internazionale alla manifestazione dichiarando il suo amore appassionato per il cinema di Alice Rohrwacher e per il suo straordinario “la Chimera” 13 nomination neanche un premio. la regista piangeva alle parole della Treiet, e Isabella Rossellini, candidata come miglior attrice non protagonista proprio per “la chimera”batteva le mani, mentre consegnava il premio al miglior film straniero.

E chi c’è accanto alla Rohrwacher? il protagonista del film, vale a dire, Josh O’Connor: tra i suoi film Challenger di Guadagnino in top alle classifiche di tutto il mondo, poi la serie The crown, I Miserabili,Florence accanto a Meryl Streep, Emma accanto alla Paltrow, ecc.ecc.ecc. l’unica a dire qualcosa all’attore attualmente più promettente al mondo? Alessia Marcuzzi. Ma vi sembra possibile che il presentatore non dica una parola? Altro bellissimo film ignorato “Felicità” diretto e interpretato dalla strepitosa Micaela Ramazzotti.

Di entrambe i film scriverò la recensione. intanto vi saluto.

Italo Zeus detto Italo.

p.s. ma il ministro alla cultura Sangiuliano amante smisurato del cinema? nessuna traccia.

Magari era davanti al Colosseo in tenda, visto che sembra vivere lì. (sic.)

9 Maggio 2024

Autore:

redazione


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