PARLIAMONE – I principali luoghi comuni sul CBD
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PARLIAMONE – I principali luoghi comuni sul CBD

Le risposte ai principali interrogativi

Di CBD negli ultimi anni si parla spesso. Nel nostro Paese, grazie ai cambiamenti normativi entrati in scena circa cinque anni fa, i prodotti che vedono protagonista questo fitocannabinoide, il più celebre dopo il THC, sono acquistabili in diversi contesti. Per rendersene conto basta chiamare in causa l’ampia offerta di gocce CBD di Weedzard, uno degli e-commerce più famosi del Paese, è le proposte dei negozi fisici.

Quando si parla del cannabidiolo è necessario rammentare che, nonostante la sua oggettiva popolarità, ci sono ancora diversi luoghi comuni da sfatare. Quali di preciso? Nelle prossime righe, ne abbiamo elencati alcuni.

Dà dipendenza

Dal momento che, per tanto tempo, l’assunzione della cannabis è stata accostata esclusivamente – ed erroneamente – allo sballo, sono tantissime le persone che pensano che il CBD dia dipendenza. Nulla di vero! A riprova di ciò, è possibile chiamare in causa la posizione assunta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 2018. In quell’anno, infatti, da parte dei suoi esperti è stato sottolineato il fatto che, quando si parla di CBD, si inquadra un principio attivo che non palesa effetti associabili ad abusi e dipendenze.

Fa sballare

Il CBD non ha effetti psicoattivi. Nel momento in cui lo si chiama in causa, è anzi necessario rammentare la sua capacità di attenuare quelli provocati dal THC. Nonostante ciò, è utile evitare di assumere i prodotti che lo contengono prima di mettersi alla guida. In virtù delle linee guida della Legge 242/2016, sono infatti caratterizzati da un basso contenuto di THC, che viene rilevato dai sistemi in dotazione alle Forze dell’Ordine per controllare l’assunzione di sostanze stupefacenti da parte degli automobilisti.

Non si può utilizzare in ambito alimentare

Sono diversi i punti di riferimento da considerare quando si parla di utilizzo del CBD in ambito alimentare. Giusto per citarne qualcuno, ricordiamo il caso del suo impiego – dell’olio in particolare – nella preparazione di barrette proteiche. Interessante a proposito dell’utilizzo del CBD in ambito alimentare è il fatto che, se si sceglie un prodotto diluito in un vettore a base di olio d’oliva, si ha a che fare con un prodotto caratterizzato da numerosi benefici. Tra questi è possibile citare il boost ai processi di contrasto all’infiammazione del corpo.

Tornando un attimo alle alternative per mettere in primo piano il CBD in cucina – parliamo sempre dell’olio – rammentiamo la possibilità di preparare frullati, ma anche salse per condire verdure fresche come l’insalata.

Compromette le capacità di concentrazione

Sono tantissime le persone che pensano, sbagliando, che l’olio di CBD comprometta le capacità di concentrazione. Anche in questo caso, si tratta di un falso mito che deve essere sfatato con forza.

Può essere consumato solamente dagli esseri umani

Negli ultimi anni, dati scientifici alla mano, la comunità veterinaria si è aperta tantissimo all’utilizzo dei fitocannabinoidi sugli animali, cani e gatti in primis (la scelta è motivata dal fatto che si tratta dei pet più presenti nelle nostre abitazioni). Il CBD per animali – che viene commercializzato con una purezza inferiore rispetto a quella presa come riferimento per l’essere umano – permette di apprezzare effetti antinfiammatori – utili per esempio in caso di dolori provocati dall’artrite reumatoide – e risultati positivi in caso di ansia da sindrome abbandonica, problematica che impatta in maniera fortemente negativa sulla vita di numerosi padroni.

Il CBD è scelto soprattutto dai giovani come alternativa allo sballo illegale

Niente di più falso! Il cliente medio sia degli e-commerce sia dei negozi fisici ha infatti attorno ai 50 anni. Addirittura nella fase più acuta delle restrizioni anti Covid, quella caratterizzata dall’assenza di turisti stranieri, il loro posto è stato in qualche modo preso – parliamo dei negozi fisici – da grandi anziani. Questa tipologia di clientela si è concentrata soprattutto su prodotti come le tisane.

26 Febbraio 2022

Autore:

redazione


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