PAROLA AL COACH – World League 2015, l’Italia che vorrei
Interviste volley, Sport

PAROLA AL COACH – World League 2015, l’Italia che vorrei

cesare pellegrino– di Claudia Lentini

Brutta Italia a Jesolo dove, è il caso di dire, contro l’Australia non ha funzionato proprio nulla. Tre punti a Verona. E’ suonato un forte campanello d’allarme in casa azzurri, che non crescono come vorremmo.….Parola al coach!
Cesare PellegrinoGA srl logo

Contro l’Australia non è stato affatto una passeggiata: “Fin ora l’Italia non ha fatto vedere nulla di quello che i tifosi, la pallavolo in generale si aspettava. Molta confusione, non si può accampare la scusa: ‘lavori in corso’, perché è necessario ritrovare subito la credibilità dopo il disastroso 13esimo posto polacco. Quale futuro per Berruto ed il suo (rinnovato) staff con una nazionale che latita in posto 4, soprattutto in ricezione, alla ricerca di un palleggiatore fisso, visto che Travica sta seguendo lo stesso percorso dei mondiali, per altro, non si capisce perchè è stato nominato capitano a discapito di Birarelli che ricopriva questo ruolo da sempre. Non ci si può appoggiare al 100% su un giovane talentuoso classe 96, Simone Giannelli che, seppur volenteroso, non può risolvere tutti i problemi che assillano gli azzurri. Fin ora il progetto Berruto non ha pagato in nulla, in queste ultime gare di world league è emersa una palese fragilità, dipinta sui volti dei nostri giocatori. I campioni, se di campioni trattasi, non scendono mai sotto un certo livello, anche giocando male. A questa Italia manca il gioco, soprattutto la continuità, in questo momento non si vede un leader, un trascinatore e tecnicamente il nostro livello non è all’altezza del vertice mondiale. Insomma, manca una conduzione efficace e soprattutto, carismatica”.
WL Italia Australia
Italia vs Australia 0-3 (16-25, 18-25 e 21-25)
Italia vs Australia 3-0 (26-24, 25-21 e 25-23)

Turno difficile contro il Brasile, a Roma il 19 giugno, Firenze il 21: “Prossimo weekend ci aspettiamo sorprese da Berruto & Company”.

Parola al coach….

“La promozione dello sport si fa anche mostrando umiltà, non possiamo dimenticare la storia di chi ha fatto grande la nostra pallavolo nel mondo. Se in questo momento non siamo in grado di competere con Stati Uniti, Polonia, Brasile ecc., è necessario dirlo, e dirlo forte, senza mischiare le carte o nascondersi dietro rose allargate sapendo già che, poco o niente, si potrà ottenere”.

15 Giugno 2015

Autore:

redazione


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