PAROLE & PENSIERI – Giuseppe, Piera e gli altri, dopo la sentenza sull’omicidio del servitore dello Stato Nino Agostino
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PAROLE & PENSIERI – Giuseppe, Piera e gli altri, dopo la sentenza sull’omicidio del servitore dello Stato Nino Agostino

Giuseppe Antoci, Piera Aiello, il padre di Nino, e poi Leoluca Orlando, Nello Musumeci. Ecco alcuni commenti dopo la sentenza che inchioda il boss per l’assassinio del poliziotto antimafia.

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Vincenzo Agostino, il padre dell’agente ucciso, ha subito commentato: “Provo una grande gioia, ma questo è solo l’inizio della verità”. L’omicidio avvenne nel 1989 con lui morì anche la moglie incinta, Ida Castelluccio. ra cì’è dopo 32 anni la condannato all’ergastolo il boss Nino Madonia. “Le stragi sono partite dall’uccisione di mio figlio, ci sono tre persone con ruoli importantissimi che sanno e ora devono parlare”“

Giuseppe Antoci

Ed eccoli qua, hanno lottato per 32 anni e oggi è arrivato l’ergastolo per il boss Nino Madonia, uno dei più fidati di Totò Riina, accusato dell’omicidio del figlio, il poliziotto Nino Agostino, ammazzato il 5 agosto del 1989 con la moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima ed incinta di due mesi.
Ma lei non c’è più, Augusta Schiera oggi sicuramente gioisce dal cielo, una mamma che aspettava giustizia per il figlio, una giustizia che non ha visto in vita.
La pensiamo sorridente, sicuri che Vincenzo, suo marito, che adesso combatte anche per Lei, saprà guardare anche con i suoi occhi questa bella pagina di verità e giustizia.
Il loro abbraccio al Reparto Scorte di Palermo lo porterò sempre nel mio cuore.

Piera Aiello

Nel giorno della festa del papà finalmente giustizia per Nino Agostino, il cui padre Vincenzo, ha atteso 32 anni questo momento. Con dignità e discrezione, ma inflessibili, hanno chiesto giustizia e verità. Il simbolo del tempo insopportabilmente lungo che è passato da quando il poliziotto Nino Agostino venne trucidato assieme alla moglie, Ida Castellucio, che portava in grembo una bimba di cinque mesi, è la barba mai tagliata da suo padre Vincenzo. Oggi, dopo oltre tre decenni, è arrivata una prima risposta dello Stato. Il gup Alfredo Montalto ha infatti deciso di condannare all’ergastolo il boss Nino Madonia, processato con il rito abbreviato, mentre per il boss Gaetano Scotto e l’amico di Agostino, Francesco Paolo Rizzuto ha disposto il rinvio a giudizio. Il processo per loro inizierà davanti alla prima sezione della Corte d’Assise il 26 maggio. I primi due imputati rispondono del duplice omicidio, mentre il terzo è accusato di favoreggiamento aggravato.
Grazie all’incessante quanto lungo lavoro della Magistratura, finalmente giustizia è stata fatta, in memoria di Nino, uomo dello Stato e della moglie Ida.

Vincenzo Agostino – il padre.

“Provo una grande gioia, ma questo è solo l’inizio della verità”
“Oggi è un giorno di grande gioia per me, mi dispiace solo che non ci sia mia moglie con me”.”Mi auguro che anche i mandanti possano essere condannati – ha detto poi Vincenzo Agostino appena uscito dall’aula bunker dell’Ucciardone all’Adnkronos – mi auguro che gli esecutori parlino e dicano la verità così si toglierebbero un peso”. Per lui “questa sentenza è solo un inizio di verità, perché le stragi di Palermo sono partite dall’omicidio di mio figlio”.

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo

“Come sempre e prima di tutto, un grande e affettuoso abbraccio al padre Vincenzo nel ricordo anche della compianta mamma Augusta. E’ infatti alle famiglie di Antonino Agostino e di Ida Castelluccio che oggi lo Stato, anche se con un colpevole ritardo durato oltre trent’anni, ha dato una prima risposta. Una risposta che riscatta in parte le responsabilità che tutte le Istituzioni hanno per i ritardi nell’accertamento della verità. Il Comune, che in questo processo era costituito come parte civile tramite la sua avvocatura, proseguirà con Enzo e con tutti i familiari a chiedere che piena luce sia fatta non solo su quel delitto, ma anche sui tanti misteri, i colpevoli depistaggi e le omissioni che hanno impedito fino ad oggi di colpire mandanti, esecutori e beneficiari di quel terribile delitto”.

Il Presidente Nello Musumeci: “Al fianco della famiglia”

“A 32 anni di distanza dall’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, arriva finalmente una sentenza sulla strada per far luce su uno dei “misteri” della storia recente di Palermo e della Sicilia. È solo un primo passo, altri tronconi processuali sono in corso per chiarire chi e perché trucidò il poliziotto e sua moglie, incinta. Siamo, e sono, al fianco del genitore Vincenzo Agostino che, solo quando tutto sarà finito, e chiarito, taglierà la sua lunga barba. Aspetteremo, con pazienza e tenacia, questo momento al suo fianco”.

20 Marzo 2021

Autore:

redazione


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