Al centro la figura di Pier Paolo Pasolini, il suo cinema, la sua poesia, la sua arte, la sua intelligenza critica.
Grande successo la “Tre giorni” di incontri e dibattiti su Pier Paolo Pasolini, organizzata a Brolo da gruppi giovanili e amministrazione comunale.
Location dell’incontro la Sala Multimediale “Rita Atria” sempre più polo di aggregazioni di eventi e manifestazioni culturali. Al centro la figura di Pier Paolo Pasolini, il suo cinema, la sua poesia, la sua arte, la sua intelligenza critica.
L’occasione: celebrare i il 35^ anniversario dalla sua morte.
Protagonisti i Giovani, che hanno affollato la sala multimediale insieme ai loro professori, che hanno ampiamente contribuito con interventi e testimonianze all’azione di conoscenza e di approfondimento su questo complesso e poliedrico personaggio.
Il merito della manifestazione va all’amministrazione comunale ed all’assessore alla cultura Maria Ricciardello che ha dato l’input per la sua realizzazione, quella scintilla iniziale che ha fatto accendere l’entusiasmo per realizzare questo grande evento, raccolto ed alla fine voluto e definito da due associazioni culturali, la Sak Be e la “Peppino Impastato”, entrambe di Brolo, che hanno lavorato, splendidamente, sul programma, scegliendo testi, video, e film da commentare.
Un lavoro di squadra, fatto in team, senza scalette stereotipate, o passerelle dotte, ma sviluppato con semplicità, quasi spontaneamente, dove ogni cosa andava nella casella giusta, senza sforzo, ma solo per l’attrazione della voglia di fare, di dire, di conoscere, di apprendere, di scoprire.
A presentare i lavori è stata Maria Ricciardello, già citata, Luca Scaffidi per la “Peppino Impastato” e Pierluigi Gammeri per la Sak Be;
poi “la tre giorni” ha preso forma e dimensione, senza retorica, dove Pasolini ha aleggiato con testi, parole, opere, in un’atmosfera attenta, partecipata e partecipativa.
Un video zeppo di interviste, con spezzoni di telegiornali del tempo, prodotto da Sonny Foschino, ha creato l’atmosfera che ha messo tutti dentro l’Italia del ’75.
Un’atmosfera fatta da “bombe più o meno di stato”, da una borghesia inquieta, ma anche da grandi eventi socio-culturali, da rivoluzioni, alcune degenerate nella lotta armata, e dalla nascita di personaggi che avrebbero poi segnato la storia dei successivi decenni.
Tanti gli interventi nei due giorni di dibattito, venerdì e sabato, (la domenica è stata dedicata al Pasolini di Medea e di Uccellacci e Uccellini), e plauso ai docenti che sono stati tra i loro alunni, non in cattedra, ma alla pari, per dare e ricevere insieme, confrontandosi sulla cultura.
Ognuno ha seminato e raccolto, da Michele Gaglio a Maria Lucia Lo Presti, da Maria Tindara Lo Iacono, a Turi Schepis, da Maria Basilia Gugliotta a Marisa Miragliotta e Mariella La Rosa (tanto per citare qualcuno) per quanto riguarda la scuola – presenti rappresentanze studentesche dei licei di Sant’Agata Capo d’Orlando e Patti, ma anche degli istituti tecnici e professionali del comprensorio e delle scuole medie di Brolo;
da Italo Zeus, regista e cineasta che si è soffermato sui simbolismi del Pasolini/regista e sulla sua tecnica da dietro la macchina da presa, a Valentina Siligato e Francesco Mastrolembo, entrambi della Sak Be, che hanno dato un contributo ed una visione personale e moderna di quello che oggi rappresenta Pier Paolo Pasolini.
“… per ricordarlo, da 35 anni ci manchi” è stato dunque un esperimento riuscito, preludio di altri che toccheranno la Merini, Fellini e Sciascia.
L’Assessore Maria Ricciardello ha anche preannunciato la volontà di effettuare dei cicli di film d’essay spazianti verso il nuovo cinema nipponico ma anche allargandosi con ampie retrospettive sul grande cinema italiano.
Poi la stessa amministratrice comunale ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno collaborando e permesso “ad un sogno di diventare realtà”, evidenziando come la cultura aggreghi, ribadendo che questa serie di eventi culturali “aperti” serviranno a far incontrare i giovani, aprendo dibattiti e confronti, e per questo attiverà un tavolo tecnico di lavoro dove ci si potrà “appoggiare” per ogni sorta di collaborazione, fornire idee, e sviluppare innovazione culturale.
Una sorta di laboratorio operativo, dice anche Antonio Taviglia della Sak-be che vuol coinvolgere altri poli culturali dei paesi vicini, e le scuole del comprensorio con studenti e docenti.
Per chi ha seguito i lavori, che hanno dato anche ampio spazio al film forse più controverso di Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma” c’è stato un attestato di partecipazione.
Una nota finale va ai “lettori” dell’associazione culturale “Peppino Impastato” che sono stati la voce recitante di brani e poesie appartenenti all’antologia di Pasolini.