Il lavoro, ideato e diretto da Patrizia Bellitti, insieme a Pucci Romeo e Danilo Anzalone, ci propone con il linguaggio della danza moderna e contemporanea, la personale visione degli autori intorno a quel bisogno dell’uomo di viaggiare ma anche di tornare, in un mondo sempre più melting pot di culture.
La colonna sonora spazia anch’essa attraverso un melange di stili musicali che vanno dalla musica contemporanea d’autore al pop.
Ma c hi è Patrizia Bellitti?
Dopo la Laurea in avviamento coreutico presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, ricopre vari ruoli sia come coreografa che come danzatrice solista per numerosi spettacoli tra cui il progetto arte “about the Beatles” rappresentato a Liverpool con il patrocinio della Regione Sicilia ed è autrice di svariate coreografie presentate in differenti festival, rassegne e concorsi.
Dal 1992 a oggi si dedica con passione e successo alla direzione artistica e didattica del Centro Studi Contempodanza di Patti con istituzioni di corsi di perfezionamento in danza classica, contemporanea, hip hop e modern jazz, con maestri di fama nazionale e internazionale.
Ha anche organizzato in collaborazione con il comune di Patti il festival nazionale di danza “Pattindanza” per quattro edizioni con la partecipazione delle scuole italiane più importanti.
Il cartellone dello spettacolo
Disegno luci Antonio Rinaldo
Editing audio Claudio Cannizzo
Video maker Studio Image
Direttore di scena Martina D’Addea
Un ringraziamento particolare – dice la stessa patrizia – va al Sindaco di Patti, l’avvocato Mauro Aquino e al Direttore Artistico della Rassegna Teatrale 2013 – la dottoressa Anna Ricciardi – per la sensibilità e la disponibilità dimostrata.
Nota sullo spettacolo
“Mi sono visto di spalle che partivo” (F. De Andrè)
Guardare un lavoro artistico, un progetto culturale, è sempre arduo perchè l’opera d’arte, se è tale, è un dono e quindi è gratuita.
La danza lo è forse ancor di più, perchè è legata fortemente al corpo e quindi effimera per eccellenza.
“Una Sola Moltitudine” nasce da una serie di riflessioni sul mondo contemporaneo e sui suoi abitanti, e, sebbene sia lontano da una critica polemica, si interroga sull’uomo e su alcune sue doppiezze: da un lato, il bisogno di stanzialità, di radici forti, dall’altro, il bisogno di esplorare; da una parte “il partire” e dall’altra “il ritorno” o la melancolia della distanza.
Lo spettacolo inanella così una serie di immagini e suggestioni, una dentro l’altra, come scatole cinesi, proponendo allo spettatore sguardi sul quotidiano “andirivieni”, per gruppi, ora numerosi ora piccoli, per soli e duetti, che esplorano lo spazio (l’altrove da me) con un movimento che attinge a vari linguaggi, proprio per l’etereogenità del presente e perchè nel melting pot degli stili c’è la chiave per affrontare l’esistente, che non è più osservabile attraverso una lente monoculturale ma che piuttosto esige di essere letto rimanendo aperti “al viaggio”, al confronto, al possibile.
Così è anche il mondo musicale dello spettacolo, sia nel movimento che nei suoni, ed anche l’uso dei testi e delle immagini, che non sono mero arredamento, ma spunti essenziali che suggeriscono, piuttosto che definire.
Coerentemente con tutto quello che si è detto fin qui, Patrizia Bellitti, ideatrice del progetto, ha voluto condividere il lavoro insieme a Pucci Romeo e Danilo Anzalone, aprendolo ancora ad altri contributi, scelti con cura e sensibilità, proprio per manifestare l’assoluta necessità di non chiudersi nel recinto “autoriale” isolazionista.
Tutto ciò scardina le regole del presente, nel mercato teatrale italiano, che vede sempre più il diffondersi (numerico) di autori sempre più chiusi in sè stessi, in fortini protetti e privati.
In più è di assoluto rilievo il fatto che Contempodanza si ponga adesso come polo formativo professionale, dando fin d’ora, ai giovani interpreti, l’opportunità di essere parte di un lavoro che li mette nelle condizioni di essere stagers e non semplici allievi; è da sottolineare che in un momento come questo in cui in pochissimi (pubblici e privati) investono su cultura e formazione, questo sforzo sostenuto da Patrizia Bellitti & Co. merita di essere sostenuto.